Nuova accusa di "Famiglia cristiana" "L'Italia verso la semidemocrazia" Le reazioni inviperite e gli insulti degli esponenti degli ascari del neoduce Berlusconi nei confronti di Famiglia cristiana, dopo gli articoli di quest'estate in cui si aveva osato definire fascista la politica del governo, non hanno intimorito la direzione e la redazione della rivista cattolica dei Paolini diretta da don Antonio Sciortino che continuano di settimana in settimana a denunciare la deriva del nostro Paese. Lo ha fatto il vicedirettore Beppe Del Colle con un duro editoriale apparso sul n. 39 dal titolo "Declino e metamorfosi della nostra democrazia", dove si scrive che "l'interrogativo se sia in atto un processo degenerativo della democrazia anche in Italia è serio", perché "i regimi formalmente democratici, ma parzialmente svuotati della loro capacità rappresentativa, sono ormai una semi-democrazia". L'articolo punta il dito sul colpo di mano con il quale il neoduce Berlusconi con l'annuncio dell'abolizione delle perferenze anche per le elezioni europee, e lo sbarramento al 5% ha deciso di "servire la 'porcata numero due' (come la chiamò il suo creatore, il leghista Calderoli), ovvero - continua l'articolo - una copia delle disposizioni più antidemocratiche della legge elettorale con cui abbiamo votato nelle ultime elezioni politiche". E poiché, osserva l'editorialista di Famiglia cristiana, dalle leggi elettorali "dipende la qualità della democrazia", "abolire le preferenze equivale a scippare i cittadini di un diritto di rappresentanza democratica", costituisce "un insulto all'intelligenza degli elettori" considerati da Berlusconi "incapaci di compere scelte mature e responsabili. Meglio trattarli da sudditi chiamati a ratificare le scelte del 'principe'". E conclude: "Quando non si riconosce il ruolo dell'opposizione (e il suo leader viene definito "inesistente"), quando si toglie autonomia al potere giudiziario, quando l'opinione pubblica (addomesticata o narcotizzata, grazie al controllo dei media), non è più in grado di effettuare un costante controllo sulle scelte, ci si avvia - come dice il sociologo Campanini - a una semi-democrazia, a un processo degenerativo che svuota il Parlamento delle sue funzioni". Un discorso che Del Colle riprenderà con un altro editoriale sul n. 41 dal titolo "Decreti e 'Lodi' rendono imperfetta la democrazia", denunciando come la democrazia parlamentare in Italia è oggi messa in pericolo con "un parlamento esautorato e la magistratura resa innocua". Siamo "di fronte - continua - al tentativo di trasformare la Repubblica in cui la 'sovranità appartiene al popolo'" come recita l'articolo 2 della Costituzione "ma i cui poteri sono bilanciati fra Parlamento (cioè i partiti) e Governo in modo tale che nessuno dei due possa prevaricare sull'altro, in una forma di Stato in cui quell'equilibrio si sbilancia a favore del Governo". E questo, lo si voglia ammettere o no, ha una sola definizione: regime. In quest'occasione Del Colle torna anche sulle polemiche di quest'estate che hanno visto gli esponenti della maggioranza di governo mettere Famiglia cristiana alla gogna per le critiche espresse dal settimanale cattolico alle decisioni del governo in tema di immigrazione e per la denuncia sui pericoli di "rinascita del fascismo sotto altre forme". E proprio sul fascismo aggiunge: "una vicenda storica chiusa da decenni, ma non del tutto archiviata a causa di rigurgiti razzisti che a una parte dell'opinione pubblica sembrano richiamarla". 15 ottobre 2008 |