Mobilitazione organizzata dalla Fiom Manifestazione a Roma contro la chiusura di Finmeccanica civile In piazza uniti nella lotta con studenti e precari contro ddl Fornero e la politica economica del governo. Chiesto lo sciopero generale. Il PMLI parte attiva al fianco degli operai: "Liberiamoci di Monti" Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma Le tute blu di Finmeccanica hanno aperto il corteo della manifestazione a Roma il 14 giugno scorso per chiedere la "modifica" del piano industriale dell'azienda di Stato controllata dal ministero del Tesoro, che ha deciso di dismettere il settore civile per concentrarsi esclusivamente su quello militare. Con loro più di duemila lavoratori metalmeccanici, con delegazioni provenienti da diverse città e di altri settori industriali, mobilitati dalla FIOM CGIL nell'ambito delle tre giorni di iniziative contro la "riforma" del "mercato del lavoro" della Marchionne del governo, Elsa Fornero, in discussione in parlamento, per la difesa dell'articolo 18, per il rispetto dei diritti degli "esodati" e contro la "riforma" pensionistica. Da piazza della Repubblica il combattivo corteo ha raggiunto il ministero dello Sviluppo economico e il ministero del Lavoro, per finire a piazza Montecitorio. Non previsto dal programma ufficiale della giornata, e per certi versi improvvisato, riuscendo persino a sfuggire all'imponente schieramento delle "forze dell'ordine" in assetto antisommossa, il corteo ha sfilato e bloccato il traffico del centro; gli operai hanno dato prova di grande combattività mettendo in piedi un breve comizio davanti al ministero del Lavoro, con interventi di alcuni delegati delle aziende del gruppo e del segretario generale della FIOM, Maurizio Landini, dove è stato chiesto al ministro Fornero di ricevere una delegazione di lavoratori. Gli operai Finmeccanica erano in piazza per dare battaglia al piano industriale del nuovo amministratore delegato dell'azienda, Giuseppe Orsi, (il burocrate imposto da Maroni al vertice del colosso statale, già indagato per corruzione e riciclaggio) che vorrebbe dismettere sostanzialmente il settore del trasporto e dell'automotive (Ansaldo, Ansaldo Breda, Ansaldo energia, Ansaldo Sts e Breda Menarinibus) che nella produzione dell'azienda pesano per circa il 25%. Si tratta di eccellenza tecnologica in Italia, per il sindacato, mentre per Finmeccanica sono "attività non redditizia" da svendere al miglior offerente. L'attività "redditizia" per i dirigenti Finmeccanica, e per il governo di magnati e banchieri, è quella militare dove concentrare finanziamenti (e tangenti) e produrre, per esempio, i famigerati F35, o elicotteri, o altri armamenti ancor più sofisticati per soddisfare gli appetiti imperialisti ed espansionisti dell'Italia in Europa e nel mondo. Ma svendere il settore civile vuole anche dire "spezzettare" la produzione in mano a privati, il che si traduce in taglio di posti di lavoro. "È questo lo sviluppo?" hanno urlato gli operai al ministro Passera sotto le finestre del suo ministero. "Ha iniziato Marchionne con Irisbus ora vuol proseguire Orsi dilapidando un patrimonio industriale", denunciano. Dal corteo arrivano gli slogan anche sotto il ministero del Lavoro: "Assediamo la Fornero e il governo. Giù le mani dai diritti e dal contratto". "Siamo la Fiom, la storia che non si arrende". Molti gli slogan contro Monti, Fornero e Alfano-Bersani-Casini, il trio che lo sostiene. Gli operai dal corteo e rivolgendosi alla Cgil, hanno chiesto a gran voce lo sciopero generale: "Dove son finite quelle otto ore promesse dalla Camusso?". I lavoratori determinati sono arrivati a piazza Montecitorio, dove era presente anche il PMLI, che non poteva mancare all'appuntamento e dare il pieno sostegno alla lotta contro la politica da macelleria sociale del governo del tecnocrate liberista Monti. Il PMLI, con la bandiera e il cartellone "Liberiamoci dal governo della grande finanza, della Ue e della macelleria sociale" con l'immagine di Monti che stritola l'Italia, ha avuto una parte attiva nel presidio degli operai davanti alla Camera, urlando gli slogan "Esodiamo la Fornero" e "L'articolo 18 non si tocca, lo difenderemo con la lotta" e cantando "Bella Ciao". Mentre a Roma si svolgeva il combattivo corteo, a Torino i lavoratori di Alenia Aereonautica hanno bloccato per due ore l'aeroporto, a Palermo quelli di Ansaldo Breda hanno fermato il traffico sul raccordo autostradale. "È stato solo il primo passo, ci opporremo con tutte le nostre forze alla dismissione del settore civile di Finmeccanica", dice alla fine della manifestazione Massimo Masat, FIOM CGIL. Il presidio si è sciolto soltanto dopo le 14, quando è arrivata la comunicazione che il ministro Fornero avrebbe accolto la delegazione composta da Landini e sette lavoratori di Fincantieri, del gruppo FIAT e Finmeccanica. Incontro che non ha avuto esiti. Nella stessa giornata e a pochi metri di distanza dal presidio di Montecitorio, si svolgeva l'iniziativa "Blockupy ddl Fornero" portata avanti da studenti, precari, centri sociali e movimenti, compreso quello dell'acqua. 20 giugno 2012 |