Procedura illegittima, non ratifichiamo accordi di altri La Fiom non firma la cigs a Mirafiori La Fiom non ci sta a recitare il ruolo di comparsa. Perché è questo che vorrebbero la Fiat e i sindacati collaborazionisti, il tutto con l'avallo della Regione Piemonte guidata dal leghista Cota. Addirittura l'assessore regionale Claudia Porchietto ha convocato il 17 settembre prima Cisl, Uil, Ugl e i sindacati aziendali e a due ore di distanza la Fiom: "Così è stato chiesto sia dall'azienda che dai sindacati firmatari del contratto aziendale Fiat", ha risposto alle critiche con perfetta faccia di bronzo l'assessore, che a quanto pare esegue gli ordini di Marchionne. La Fiom ha giustamente contestato questa ulteriore discriminazione nei suoi confronti perché "dopo la pronuncia della Corte costituzionale non siamo più disposti ad accettare tavoli separati". La Fiom chiede incontri unitari dove tutti siano considerati alla pari, tanto più non è ammissibile che al sindacato maggiormente rappresentativo venga riservato un trattamento diverso. Il segretario provinciale della Fiom di Torino, Federico Bellomo a tale proposito ha affermato " non avalliamo gli accordi degli altri", ovvero non firmiamo intese separate dove la Fiom à stata estromessa dalle trattative. Non è bastato nemmeno presentarsi in anticipo alla saletta dov'era fissato l'incontro: quando sono arrivate le altre delegazioni e hanno trovato i rappresentanti della Fiom già sul posto se ne sono andati da un'altra parte. In poco tempo hanno terminato la riunione poiché questi sindacati dovevano solo avallare quanto già stabilito da Fiat. Molto diverso il secondo incontro dove la Fiom, come detto, si è rifiutata di firmare la cassa integrazione per lo stabilimento di Mirafiori. E non solo per una questione di metodo ma anche di merito e la Fiom non avrebbe comunque firmato. In particolare perché la Fiat non dà alcuna garanzia per il futuro e la richiesta della Cig viene fatta per riorganizzazione e non più per ristrutturazione, la quale prevedeva nuovi investimenti. Alla scadenza della cassa integrazione si potrebbe prefigurare una opzione Pomigliano, ossia un affidamento della gestione di Mirafiori a una società terza, in modo da poter richiedere nuovamente la Cig che altrimenti si esaurirebbe. Insomma, quel rientro della Fiom in Fiat dal cancello principale non sembra essere ancora avvenuto. L'azienda, spalleggiata vergognosamente da Cisl, Uil e Ugl, mantiene il suo atteggiamento arrogante e discriminatorio nonostante le sentenze e le posizioni della Fiom siano diventate a mano a mano sempre più morbide. Oramai Landini si è riallineato alla segreteria nazionale, una ricucitura della rottura avvenuta anche simbolicamente con l'abbraccio alla Camusso avvenuto all'Assemblea dei delegati Fiom di fine settembre che ha visto, non a caso, la presenza di un segretario nazionale dopo 4 anni di assenza. 2 ottobre 2013 |