Ordinanza del ministro dell'Istruzione al servizio del Vaticano Fioroni dà i crediti scolastici a chi si avvale dell'insegnamento della religione cattolica Una decisione vergognosa condivisa da tutti i "grandi pensatori" della "sinistra" borghese, dai "rivoluzionari" in cachemire e dai lacché della Chiesa. Il sindacato non va oltre qualche timido articolo della Cgil. Interessante iniziativa del PMLI fra gli studenti di Ischia Dal corrispondente dell'Organizzazione di Ischia del PMLI Di seguito riportiamo stralci dell'Ordinanza ministeriale n. 26 del 15 marzo 2007, prot. n. 2578, firmata dal ministro Fioroni del governo di "centro-sinistra", che all'art. 8 parla di Credito scolastico e nei punti 13 e 14 stabilisce il ruolo dell'insegnamento della religione cattolica nel monte crediti di ogni alunno. "13. I docenti che svolgono l'insegnamento della religione cattolica partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento. Analoga posizione compete, in sede di attribuzione del credito scolastico, ai docenti delle attività didattiche e formative alternative all'insegnamento della religione cattolica, limitatamente agli alunni che abbiano seguito le attività medesime 14. L'attribuzione del punteggio, nell'ambito della banda di oscillazione, tiene conto, oltre che degli elementi di cui all'art. 11, comma 2, del D.P.R. n. 323 del 23/7/1998, del giudizio formulato dai docenti di cui al precedente comma 13 riguardante l'interesse con il quale l'alunno ha seguito l'insegnamento della religione cattolica ovvero l'attività alternativa e il profitto che ne ha tratto, ovvero di altre attività, ivi compreso lo studio individuale che si sia tradotto in un arricchimento culturale o disciplinare specifico, purché certificato e valutato dalla scuola secondo modalità deliberate dall'istituzione scolastica medesima. Nel caso in cui l'alunno abbia scelto di assentarsi dalla scuola per partecipare ad iniziative formative in ambito extrascolastico, potrà far valere tali attività come crediti formativi se presentano i requisiti previsti dal D.M. n. 49 del 24/2/2000". Chiaro? In poche parole, il ministro dell'istruzione. Fioroni dimostra di ricoprire il doppio ruolo di Ministro della Repubblica italiana e di Città del Vaticano. E chi più di lui, dopo Giovanni Gentile, aveva osato tanto per non indebolire il potere della Chiesa? È il ministro di un governo di "centro-sinistra" che si inchina al pastore tedesco e che si impegna a ritenere lo studio della religione cattolica come credito scolastico. In pratica: chi si è avvalso dell'insegnamento della religione cattolica (IRC) ora, agli scrutini finali, sarà premiato con un punteggio che supera chi invece non si è avvalso, come la legge prevede, dello stesso insegnamento. Ma l'insegnamento dell'IRC non è una disciplina facoltativa? E ora che c'entra col credito? E perché all'inizio d'anno nessuno ha avvertito gli studenti che non avvalendosi di tale insegnamento avrebbero avuto un punteggio inferiore? E perché la legge che prevede attività alternative all'insegnamento della religione può essere palesemente disattesa, tant'è vero che nella stragrande maggioranza delle scuole italiane, chi non segue l'ora di religione è costretto a gironzolare per i corridoi? Perché non garantire i crediti scolastici anche a chi segue attività alternative? Interrogativi che sono stati raccolti dal Tar del Lazio, che ha dato torto al Ministro Fioroni. Ma lui ha imbracciato subito il fucile del Consiglio di Stato che, in sole 12 ore, ha deciso di sospendere la sospensiva del Tar, promettendo di pronunciarsi il 12 giugno (a scrutini ormai chiusi!). Ancora una volta l'arroganza dei vecchi volponi democristiani, con la complicità di una "sinistra" da sagrestia, condanna la scuola italiana a vivere nel suo oscurantismo medioevale. Altro che laicità! E dinanzi a tali vergogne cosa dicono i "grandi" pensatori della "sinistra" laica: i Berlinguer, i De Mauro, gli Asor Rosa, i "rivoluzionari" in cachemire modello Bertinotti, Diliberto, o i paladini dei diritti alla Pannella e Bonino, tanto per citarne alcuni? Questa è la scuola aperta a tutti? O non è forse l'ultimo servigio di un ministro chierico, ad una Chiesa che già ringrazia per aver garantito alle pareti di tutte le aule scolastiche, il crocifisso? E pensare che don Milani l'aveva tolto dalla scuola di Barbiana perché secondo lui, quel simbolo offendeva quella libertà di pensiero che avrebbe dovuto invece caratterizzare una scuola! E sul piano sindacale? Si è registrato qualche timida dichiarazione in casa Cgil. Ma non si è andati oltre. Altre forze sindacali hanno taciuto. Non c'è stata nessuna iniziativa a difesa della laicità della scuola. Nessuno ne parla più. A conferma che di scuola, si parla solo in occasione di qualche episodio pruriginoso, di violenza o pedofilia. Sulla base di queste considerazioni, l'Organizzazione di Ischia del PMLI ha redatto un breve documento (che riporta i due articoli dell'Ordinanza e gli interrogativi posti sopra) per invitare gli studenti a discutere, in questi giorni di scrutini e di esami, dell'iniziativa vergognosa del ministro Fioroni, e a sottoporlo alle assemblee di istituto sin dal prossimo anno, qualora il Consiglio di Stato annullasse la sospensiva del Tar del Lazio. 6 giugno 2007 |