Un altro grosso regalo alla chiesa cattolica Fioroni vuole trasformare l'ora di religione in "materia" scolastica Il Tar: "l'insegnamento della religione non può concorrere al 'credito scolastico' per gli esami di maturità" L'ex democristiano Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica Istruzione del governo di "centro-sinistra", è peggio della Moratti! Dopo aver imposto il crocifisso nelle aule, adesso il baciapile di Viale Trastevere vuole trasformare l'ora di religione in "materia" scolastica che concorre a pieno titolo, al pari di tutti gli altri insegnamenti, a formare la valutazione degli studenti nello scrutinio di ammissione per gli esami di Stato. Il 15 marzo scorso, Fioroni ha emanato un'Ordinanza Ministeriale (la n. 26 prot. n. 2578) recante le "Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali" con la quale in modo a dir poco illegittimo conferisce agli insegnanti di religione il "diritto" di partecipare a pieno titolo alla valutazione e all'attribuzione dei crediti scolastici agli studenti che si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica. In palese violazione di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con le sentenze 203/89 e 13/91 secondo cui: "gli studenti che non si avvalgono dell'IRC non possono essere sottoposti ad alcun obbligo alternativo", dell'art. 310, co. 3, del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (D.Lgs. 297/94) e del principio supremo di laicità stabilito dalla Costituzione; ai punti 13 e 14 dell'articolo 8 l'O.M. impone che "I docenti che svolgono l'insegnamento della religione cattolica partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento" e che "L'attribuzione del punteggio, nell'ambito della banda di oscillazione, tiene conto, oltre che degli elementi di cui all'art. 11, comma 2, del D.P.R. n. 323 del 23/7/1998, del giudizio formulato dai docenti di cui al precedente comma 13 riguardante l'interesse con il quale l'alunno ha seguito l'insegnamento della religione cattolica". In sostanza Fioroni si è arrogato il "diritto" di cambiare le regole non all'inizio, ma a fine anno scolastico. In questo modo chi a settembre aveva scelto di seguire la religione cattolica sarà premiato, mentre chi all'epoca ha deciso di non avvalersi sicuro di essere valutato con lo stesso metro di giudizio sarà invece palesemente discriminato e ingiustamente penalizzato. È vero che l'O.M. parla di crediti scolastici attribuiti anche agli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica e che quindi: "Analoga posizione compete, in sede di attribuzione del credito scolastico, ai docenti delle attività didattiche e formative alternative all'insegnamento della religione cattolica, limitatamente agli alunni che abbiano seguito le attività medesime". Ma è altrettanto vero che nella stragrande maggioranza degli istituti scolastici non è attivato nessun insegnamento alternativo e perciò non c'è nessun insegnante che può certificare allo studente la frequenza dell'"attività alternativa e il profitto che ne ha tratto, ovvero di altre attività, ivi compreso lo studio individuale che si sia tradotto in un arricchimento culturale o disciplinare specifico, purché certificato e valutato dalla scuola secondo modalità deliberate dalla istituzione scolastica medesima" anche perché al quinto anno moltissimi studenti essendo già maggiorenni optano per la non frequenza. Contro questa ennesima offensiva clericale che punta a trasformare le aule scolastiche in confessionali e costringe di fatto gli studenti a scegliere obbligatoriamente l'insegnamento della religione cattolica, il 23 maggio il Tar del Lazio, presso cui una serie di associazioni era ricorsa, ha emanato un'ordinanza sospensiva (la n.2048/2007) che fra l'altro afferma: "sul piano didattico, l'insegnamento della religione non può a nessun titolo, concorrere alla formazione del 'credito scolastico' di cui all'art. 11 del D.P.R. n. 323/1988, per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l'insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive". Fioroni non si è dato per vinto e ha subito presentato ricorso alla Sesta sezione del Consiglio di Stato presieduta da Mario Egidio Schinaia il quale, il 30 maggio, nel giro di sole 24 ore, senza sentire nemmeno il dover di ascoltare le parti e ignorando una sentenza della Corte Costituzionale che ha considerato l'insegnamento della religione extracurriculare, non solo ha disposto la sospensione dell'ordinanza di sospensiva del Tar del Lazio, ma vigliaccamente ha anche deciso di discutere il merito della questione il 12 giugno: cioè quando gli scrutini sono ormai praticamente fatti e i crediti già assegnati. Altro che laicità dello Stato e delle sue istituzioni, questo è oscurantismo clericale di stampo mussoliniano! Non a caso Valentina Aprea, ex braccio destro della Moratti, ha commentato: "Bene Fioroni. Il suo intervento a sostegno degli insegnanti di religione per il credito agli esami di stato è stato tempestivo. L'insegnamento della religione cattolica è a tutti gli effetti una disciplina che concorre alla formazione e alla crescita degli studenti, ovviamente in presenza della scelta compiuta in tal senso dalle famiglie e dagli stessi studenti". Del resto cosa ci si poteva aspettare da un ex democristiano baciapile come Fioroni e da un governo di "centro-sinistra" guidato da un dittatore come Prodi che non solo non hanno abolito una virgola della controriforma Moratti ma continuano sulla sua stessa linea a picconare la scuola pubblica trasformandola a suon di decreti, ordinanze e circolari in un simulacro funzionale alla seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista dove ai rampolli della borghesia sarà garantito l'accesso ai gradi più alti dell'istruzione e a diventare la nuova classe dominante che perpetuerà la dittatura della borghesia, mentre i figli degli operai saranno indottrinati, plasmati e addestrati a diventare un esercito di soldatini docili e obbedienti pronti a sostituire i genitori nei lavori più sfruttati e mal pagati in modo da garantire sempre più lauti profitti ai capitalisti. 13 giugno 2007 |