Da Sarkozy a Hollande continuano gli scandali in Francia Col conto in Svizzera il ministro dei tagli e dell'austerità Un anno fa François Hollande sfidava e batteva Nicolas Sarkozy nella campagna elettorale per le presidenziali invocando tra l'altro il ritorno alla "moralità" nella politica francese di fronte a un avversario al centro di diversi scandali di cui è tuttora indagato. Questa parte della sfida l'ha oramai persa dopo che l'ex ministro del bilancio Jérome Cahuzac, del governo guidato da Jean-Marc Ayrault, è stato formalmente accusato di "riciclaggio e frode fiscale" per avere nascosto per vent'anni un conto aperto in Svizzera. La "sinistra" borghese ha raccolto il testimone degli scandali passatogli dal precedente governo di destra. Cahuzac il 2 aprile ha ammesso per la prima volta di avere un conto bancario all'estero, fino ad allora negato financo nell'intervento in parlamento, dove al momento sono depositati 600 mila euro che si è impegnato a riportare immediatamente in patria. La vicenda era venuta fuori dalle indagini di due investigatori privati ingaggiati dalla moglie per la causa di divorzio in corso a caccia di soldi nascosti; uno dei due detective aveva registrato una conversazione di Cahuzac nella quale parlava del conto presso l'Ubs. La registrazione era stata resa pubblica lo scorso 4 dicembre dal sito di inchieste Mediapart, cui aveva fatto seguito l'apertura di un'inchiesta giudiziaria per frode fiscale, per aver dissimulato al fisco del denaro messo al sicuro in un conto segreto nella banca svizzera Ubs fino al 2010. Conto successivamente chiuso per trasferire i fondi, "con un complesso movimento offshore" affermano gli inquirenti, in un altro conto segreto a Singapore. Jérome Cahuzac è un chirurgo plastico che ha fatto soldi grazie ai trapianti di capelli nella sua clinica privata a Parigi e da sempre era conosciuto per la sua appartenenza alla "gauche caviar" parigina, la "sinistra al caviale", un nome un programma. (Analogamente alla definizione di Bertinotti quale comunista al cashemere). Del suo curriculum si evidenziava soprattutto la sua fama di tecnico e amministratore rigoroso e per questo era stato scelto come ministro del Bilancio nel governo Ayrault che ha fatto della lotta all'evasione fiscale e della farsa della tassa sui ricchi le sue priorità. Beccato con le mani nel sacco si dimetteva lo scorso 19 marzo, ma solo dopo l'apertura dell'inchiesta della procura di Parigi. Si dimetteva come uno dei suoi predecessori nel governo della destra, il ministro del Bilancio Eric Woerth, per i sospetti sulle bustarelle intascate dalla miliardaria Liliane Bettencourt, un caso nel quale è coinvolto anche Sarkozy. Hollande e Ayrault avevano affermato di credere all'innocenza di Cahuzac che aveva giurato loro "guardandoli negli occhi". E Cahuzac mentiva anche in parlamento assicurando di non aver mai avuto nessun conto all'estero. La notizia che la polizia elvetica aveva trovato prove inequivocabili dell'esistenza del conto Ubs lo spingeva a confessare. Ha un bel dire Hollande che "Cahuzac ha ingannato le più alte autorità dello Stato e tutti i francesi, è una colpa imperdonabile, un oltraggio alla Repubblica". Non aveva neppure un sospetto?. A quanto pare aveva ingannato anche Sarkozy che a suo tempo lo aveva accettato come presidente della Commissione finanze dell'Assemblea nazionale. Hollande ha precisato che il governo interverrà a breve per obbligare tutti i ministri, deputati e senatori a rendere pubblico il proprio patrimonio personale e proibendo qualsiasi nuovo incarico pubblico a politici eletti che siano stati condannati dalla giustizia. Anche se le mettesse in pratica è come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati. Il caso Cahuzac tra l'altro non è rimasto isolato. Il 4 aprile una inchiesta di Le Monde ha rivelato che anche Jean-Jacques Augier, il tesoriere della campagna elettorale del 2012, ha a che fare con una serie di conti offshore in uno dei paradisi fiscali, le isole Cayman. "Non c'è nulla di illegale" ha dichiarato il tesoriere. Certo, è possibile, ma anche se si tratta di operazioni legali "perché un ispettore delle finanze, membro di uno dei grandi pezzi dello Stato e portatore dei valori della Repubblica, partecipasse a simili montature, facendosi garante dell'opacità finanziaria dei paradisi offshore?" si interrogava Le Monde. 10 aprile 2013 |