Alla regione Friuli avvisi di garanzia ai tre capigruppo consiliari Indagati 19 consiglieri PDL, Lega e PD per lo scandalo dei rimborsi Tra le spese illecite cene romantiche e borse di pelle, iphone e vacanze al mare per oltre 800mila euro. Il PDL ricandida 5 degli indagati alle elezioni regionali del 21 e 22 aprile Rimborsi per spese di "gioielleria, pelletteria, armeria, farmacia, macelleria, profumeria, dal gommista, in istituti di bellezza, in negozi di scarpe, di mobili, lampadari, casalinghi, nonché in negozi in località estere". È questo l'elenco degli scandalosi rimborsi richiesti da alcuni gruppi consiliari del Friuli Venezia Giulia finiti sotto inchiesta per peculato dalla Procura di Trieste, dopo la richiesta formulata dal procuratore della Corte dei Conti regionale, Maurizio Zappatori. Un vero e proprio scandalo che non ha risparmiato nessuno degli schieramenti presenti nel consiglio regionale, colpendo indistintamente PDL, Lega e PD, a poco più di un mese dalle elezioni regionali. Destinatari degli avvisi di garanzia sono, tra gli altri, i capigruppo del PDL Daniele Galasso, del PD Gianfranco Moretton (da poco passato con la lista civica di Monti) e della Lega nord Danilo Narduzzi. L'accusa per loro è gravissima: peculato che viene estesa in concorso anche a 10 consiglieri del Popolo della libertà, 4 democratici e altri 2 del partito di Maroni. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Federico Frezza, mettono a nudo un sistema molto simile a quello che ha coinvolto i consiglieri della Lombardia con spese di rappresentanza fatte con i soldi pubblici. Spese vergognose e scandalose, da far imbestialire: da quelle di poco conto come gelati e caffè fino al pettine acquistato in Croazia per 1,19 euro o un pacco di popcorn del costo di 3 euro, dei film in dvd, una pizza per asporto, ricambi per le pentole, decine e decine di caffè al bar per 1 euro, un contrassegno autostradale per la Slovenia; tutti rendicontati ai danni delle masse popolari. Le spese per i gelati rappresentano il 15 per cento degli scontrini di piccolo importo, e poi vasellame, bombole a gas, un biglietto della lotteria di 5 euro, o articoli acquistati nelle ferramenta. E ancora, le cene romantiche: due per san Valentino, i pranzi a Pasqua e uno a Cortina il 28 dicembre per 9 persone, gli spuntini in rifugio. Sul fronte abbigliamento, invece, troviamo un paio di scarpe con décolleté e una borsa di pelle da donna. Poi ci sono le scarpe Timberland, le sedie dell'Ikea, circa 300 euro di abbigliamento femminile, contestate al consigliere Pdl Piero Tononi, più 300 euro al mese destinati a una fantomatica "associazione Dream" il cui legale rappresentante Piero Degrassi, eletto anni fa in Provincia con Alleanza Nazionale, è un caro amico del consigliere Tononi. Maurizio Bucci, sempre del Pdl, si è fatto sostituire il turbo compressore della Smart, oltre ad aver chiesto il rimborso per il cambio degli pneumatici, il pagamento del bollo e la revisione dell'auto. Stessa musica anche per il suo collega di partito Gaetano Valenti che oltre ad aver acquistato due iPhone uno nero e uno bianco, ha chiesto di farsi restituire 257 euro di bollo, e quelli per la revisione, il tagliando e un nuovo treno di gomme. Lo scandalo non finisce e infittisce le richieste numerose prodotte dalla Corte dei Conti: Antonio Pedicini (sempre Pdl), ad esempio, si è fatto un giro ad Amalfi e in Francia in piena estate con tanto di biglietto del Centro Pompidou (spese non ancora contestate), mentre una pizza a Sappada per due ha coinvolto Piero Camber (PDL) oltre a un soggiorno a Imperia e ingresso alla spiaggia "Prima punta" e alle riparazioni della moto. E per finire il capogruppo Daniele Galasso, che ha deciso di non candidarsi, ha acquistato un prodotto per l'igiene intima della donna anche se in Consiglio regionale siedono solo uomini. Federico Razzini (Lega Nord), pur non avendo una folta chioma, ogni mese ha messo nella nota spese 17 euro di parrucchiere. C'è poi un cenone di capodanno per 8 persone totale 520 euro pagato all'una di notte e un seggiolino per bambini del costo di 90 euro. Enore Picco (Lega Nord), che nel tempo libero fa il cacciatore, ha speso invece 1.400 euro in un'armeria acquistando dei cavalletti per armi ma che sarebbero invece stati adattati per metterci la macchina fotografica e monitorare gli alvei dei fiumi per conto della Regione. Infine il PD ha deciso di fare due adozioni a distanza oltre che regali a Natale come ha ammesso l'ex capogruppo Gianfranco Moretton, ora passato con Monti. C'è poi un set di pentole contestato a Alessandro Tesini (PD). Intanto il PDL ha deciso di candidare alle prossime elezioni del 21 e 22 aprile cinque degli inquisiti per peculato, il cui operato è stato persino difeso dal governatore uscente e candidato del "centro-destra" Renzo Tondo, PDL. La candidata a governatore per il "centro-sinistra" Debora Serracchioni invece nel tentativo di ridare onorabilità al suo partito nega la candidatura agli inquisiti del PD. Un gesto tardivo che non attenua e non annulla le responsabilità del partito di Bersani nello scandalo. I fatti contestati dalla Procura di Trieste e dalla Corte dei Conti ai 19 consiglieri di regime la dice lunga su come corruzione, peculato, concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione siano commessi tranquillamente e alla luce del sole. E non potrebbe essere altrimenti, perché questi reati, al pari delle tangenti, del furto e dello spreco di denaro pubblico, sono elementi connaturati al sistema capitalista e allo Stato borghese. Un sistema che è fondato sullo sfruttamento dell'operaio e il furto del plusvalore da esso prodotto per costituire il capitale, sulla legge del massimo profitto e sull'imperativo "arricchitevi", non può essere per definizione "onesto", "etico", rispettoso di "regole"; e il peculato non può costituire una sua "anomalia", ma un suo costituente indispensabile, senza il quale la sua economia e la sua macchina statale non potrebbero funzionare. Solo lottando per cambiare davvero l'Italia con l'abbattimento del capitalismo e l'instaurazione del socialismo, perciò, potrà essere iniziata e vinta una vera battaglia per estirpare per sempre il peculato dalla società, così come i reati di corruzione, concussione e altri reati che danneggiano così gravemente la pubblica amministrazione. Che le elettrici e gli elettori friulani riflettano su quanto avvenuto, astenendosi per delegittimare le istituzioni rappresentative borghesi e che i fautori del socialismo lavorino per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo. 17 aprile 2013 |