E' morto il primo pioniere del PMLI in Campania Grande commozione e partecipazione ai funerali di Cimmino Fra i numerosi presenti, la moglie, i figli e rispettive famiglie, una delegazione del PMLI Commovente onoranza funebre pronunciata da Di Matteo Dal nostro corrispondente della Campania Lunedì 14 maggio, all'età di 66 anni, è morto a causa di un tumore il compagno Angelo Cimmino, il primo marxista-leninista di Riardo (Caserta) e della Campania. Fino all'ultimo è stato curato amorevolmente dalla moglie, la cara compagna Maria, e dai figli. Appena saputa la triste notizia, i dirigenti del PMLI e de "Il Bolscevico", hanno inviato un telegramma di cordoglio in cui era scritto: "Profondamente addolorati per scomparsa caro e indimenticabile compagno Angelo, esprimiamo a te, cara compagna Maria, ai tuoi figli e loro famiglie le nostre più sentite e affettuose condoglianze. Angelo rimarrà per sempre nei nostri cuori. Un forte e fraterno abbraccio". Il giorno dopo la prematura morte si sono svolti a Riardo i funerali in un clima di grande commozione e partecipazione. Un centinaio i presenti fra i quali tutti i figli con le rispettive famiglie, tra cui Vladimira e Michelangelo. Il PMLI era rappresentato dal compagno Franco Di Matteo, Responsabile del Partito per la Campania, e dal compagno Andrea Cannata, Segretario della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli. A nome delle due istanze è stato offerto un cuscino di fiori. La bandiera del PMLI che ha accompagnato la cerimonia era listata a lutto. Erano presenti anche esponenti di altri partiti. Segno della stima e del rispetto che Angelo si era conquistato nel tempo con il suo impegno politico marxista-leninista serio e coerente. Il momento più toccante è stato quando il compagno Franco Di Matteo, nella commozione generale, ha pronunciato l'onoranza funebre davanti alla bara su cui era stesa la bandiera rossa del PMLI che lo ha accompagnato nella sepoltura. Già alle prime parole si è scatenata la commozione dei compagni, dei familiari e di tutti i presenti. Quando a conclusione il compagno ha chiamato il nome del compagno Angelo Cimmino, in tanti e con forza hanno risposto "Presente!". Dopo la cerimonia la delegazione del PMLI è stata invitata a casa Cimmino, dove la moglie, i figli, i cognati e i parenti tutti hanno calorosamente ringraziato di cuore il Partito per la presenza al funerale e per il sostegno. L'onoranza funebre Il testo dell'onoranza, letta con profonda emozione dal compagno Di Matteo, è il seguente: Cara compagna Maria, cari figli, cari presenti tutti, a nome del PMLI.Campania e della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del Partito leggo un breve testo per onorare il compagno Angelo Cimmino, per la cui scomparsa rivolgo le più sentite condoglianze alla moglie e a tutti voi, anche da parte dei dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi. Angelo Cimmino è stato il primo marxista-leninista di Riardo e della Campania. Si è unito al PMLI nell'agosto 1991. In precedenza era stato militante del PCI e poi di DP. Il 6 agosto 1991 nella sua prima lettera al PMLI ha scritto: "Il male che mi ha fatto il capitalismo borghese, non lo potrò mai dimenticare. Le mie ansie sono molte, e mi rendono ancora più forte, per lottare per il comunismo, per i miei figli, per i figli dei miei figli, per la vittoria del comunismo". Pur essendo un operaio e con una numerosa famiglia, non ha fatto mai mancare il suo contributo economico alla Cellula "Engels" di Riardo e al Centro del Partito. Nel 1995 ha partecipato alla commemorazione di Engels in occasione del centenario della sua scomparsa. Nella notte precedente, vedendo che a Riardo i manifesti della commemorazione erano stati tutti coperti, ne affisse altri. Ma venne aggredito e picchiato da 4 fascisti camorristi che non volevano che lo facesse. Dopo che si è ripreso dal semi-svenimento ha affisso anche "Il Bolscevico". Più volte è stato provocato dalle "forze dell'ordine" durante le manifestazioni dei lavoratori, ma mai si è fatto intimidire. Ha partecipato a diverse commemorazioni di Mao organizzate dal CC del PMLI a Firenze. Dopo aver partecipato a quella del settembre 1991 scrisse: "Non potevo mancare alla manifestazione commemorativa di Mao Zedong per dimostrare all'Italia e al mondo che il comunismo è l'orizzonte, che emana luce come l'alba chiara, è radioso come il sole delle 8 e delle 9 del mattino! Mi pregio dell'onore di avere conosciuto il Partito marxista-leninista italiano. Sono rimasto dispiaciuto che dal podio della commemorazione non sono riuscito appieno a far capire la trasparenza della mia coscienza; comunque i fotografi de 'Il Bolscevico' hanno ripreso la mia immagine nel pieno della mia coscienza. Grazie, è stato tutto grandioso e bello. Anche se solo per un attimo il mio cuore ed i miei sentimenti hanno provato un amore universale. Fraternamente marxista". Ha sempre partecipato attivamente alle campagne elettorali astensioniste del PMLI, volantinando e affiggendo i manifesti del Partito. Ha partecipato a diversi comizi e dibattiti elettorali astensionisti del PMLI a Napoli. Aveva un rapporto particolare con i compagni napoletani, le cui attività seguiva con attenzione. Dall'ospedale in cui era ricoverato non ha mancato di mandare per telefono i suoi auguri per l'inaugurazione della nuova sede del Partito a Napoli, avvenuta il 25 Aprile scorso. Era instancabile diffusore de "Il Bolscevico". Non appena lo conobbe, era il 1 settembre 1991, scrisse al CC del PMLI: "Il settimanale 'Bolscevico' l'ho conosciuto tramite un mio concittadino, che è un responsabile di Pubbliche affissioni. Mentre parlavamo dei partiti tradizionali, i miei occhi videro, in una catasta di manifesti un giornale dalla striscia rossa, la foto di Mao, con la scritta 'Il Bolscevico'. Gli chiesi se me lo voleva dare e come faceva a ricevere il settimanale. Lui mi rispose che era stato a Roma, ad una manifestazione di pensionati, organizzata da Rifondazione comunista. Un vostro/a militante gli aveva chiesto il suo indirizzo, e da allora riceveva il vostro settimanale. Intanto ho fatto l'abbonamento annuo di sostenitore de 'Il Bolscevico', versando Lire 85.000 sul c/c n. 29675501 intestato a Editoriale Il Girasole. Per un rivoluzionario anticapitalista è indispensabile avere un Partito, per guidare le masse alla giusta causa socialista, comunista. Per quanto concerne il Programma e lo Statuto del Partito marxista-leninista italiano sono d'accordo, anzi posso dire che è a cento gradi di fuoco, e chiunque lo critica è un riformista controrivoluzionario". Il suo carattere impulsivo qualche volta lo induceva a errori. Ma poi, riflettendoci su, si pentiva e faceva una sincera autocritica. Il 16 gennaio 1993 ha scritto queste parole di autocritica: "Nel controllare lo Statuto mi sono accorto di avere commesso errori, ma in uno stato inconscio e senza cattiveria! È un comportamento da piccola borghesia, pertanto non vi chiedo scusa, ma vi chiedo perdono! Per il grave danno al Partito e ai militanti marxisti-leninisti che peserà nella lotta per la rivoluzione per il socialismo! Comunque, io sono un operaio, e per essere marxista-leninista non ci si nasce ma ci si diventa! ... Con un tonfo nel cuore esprimo tutta la mia solidarietà, per il delitto fascista contro la Redazione de 'Il Bolscevico' di Napoli, e a voi della Redazione centrale e a tutto il PMLI". È stato un operaio molto combattivo. Assunto alla Ferrarelle, per 8 anni è stato membro del Consiglio di fabbrica. Per la sua combattività più volte è stato sospeso dal lavoro e minacciato di licenziamento. Non mancava mai alle manifestazioni dei lavoratori, e sempre in prima linea. Nel salutare e ringraziare dal profondo del cuore il compagno Angelo Cimmino per quanto ha fatto con esemplare generosità proletaria rivoluzionaria e marxista-leninista per la nobile causa del PMLI, del proletariato e del socialismo, rendiamo pubbliche le sue parole, quasi un testamento, che ha scritto il 19 marzo 1992, all'età di 46 anni, rispondendo ad un'inchiesta de "Il Bolscevico" dal titolo: "Io sulle elezioni del 5 aprile la penso così": "Il mio passato è stato un inverno, che aveva illuso la mia gioventù. Dall'occulto il mio inconscio di agire con il pensiero della democrazia borghese, in tutti i suoi aspetti. Ora che incomincio a capire qualcosa della vita, sulla borghesia e il proletariato, non mi resta che ringraziare i primi pionieri del proletariato cioè del marxismo-leninismo-pensiero di Mao: compagne e compagni Patrizia Pierattini, Mino Pasca, Giovanni Scuderi, Nerina Paoletti, alias compagna Lucia. Nello scrivere questi nomi nel mio pensiero, nel cuore, nei miei occhi luccica il firmamento del socialismo. Ora che la mia rossa bandiera c'è (alias Dario), è stata sventolata e vista da tutta l'Italia, il sentiero è tortuoso e pieno di insidie. Posso anche morire e portare nella mia bara la mia bandiera rossa. Sono certo che altre 7 persone sono fiere e orgogliose di issare la rossa bandiera del socialismo nelle vette più alte del mondo". Il compagno Angelo rimarrà sempre con noi. Sull'esempio del compagno Cimmino portiamo fino in fondo la nostra battaglia per l'Italia unita, rossa e socialista! Uniamoci contro il capitalismo, per il socialismo! Facciamo l'appello. Compagno Angelo Cimmino: presente! 16 maggio 2012 |