Al vertice di Camp David Il G8 si accorda per la "crescita" della Ue nel tentativo di superare la crisi del capitalismo "Convergenza forte" fra destra (Monti) e "sinistra" borghese (Hollande) Il comunicato del 19 maggio al termine dei due giorni di vertice del G8 tenuto negli Usa, a Camp David, afferma: "il nostro imperativo è promuovere la crescita", la crescita economica in generale ma soprattutto nell'Unione europea (Ue). Un'economia europea in crescita stabile, sintetizzava il padrone di casa Barack Obama in chiusura del vertice, "è nell'interesse di tutti". Persino del concorrente imperialista Usa che teme di essere trascinato dalla caduta della Ue di nuovo nel baratro di una crisi finanziaria e economica da cui faticosamente è riuscito a metter fuori la testa e neppure del tutto; lo è della Russia, rappresentata dal nuovo primo ministro Dimitri Medvedev, la cui economia è in parte legata alla crescita europea e quindi al consumo di energia, di cui Mosca è il fornitore principale. "Tutti" impegnati e tentare di uscire dalla crisi del capitalismo. Fra i rappresentanti degli Otto, non più le otto maggiori economie mondiali, (Usa, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Canada e Russia) presenti al vertice annuale assieme al presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy e al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, spiccava l'assenza di Vladimir Putin. Il nuovo presidente russo ha snobbato la riunione preservandosi per quella di giugno del G20 in Messico che ritiene più importante e soprattutto dove gli è più facile trovare accordi con le nuove "locomotive economiche", le potenze capitaliste emergenti Cina, India e Brasile. I leader del G8 esprimono apprezzamento della "discussione in atto in Europa su come promuovere la crescita mantenendo allo stesso tempo un forte impegno per attuare il rigore fiscale su basi strutturali", scrivono nel comunicato in appoggio a quanto sostenuto da Francia e Italia sulla crescita ma anche dalla Germania sul rigido controllo dei bilanci. Un equilibrismo per non scontentare nessuno dei partecipanti anche se è apparso evidente che Obama tifava per il nuovo tandem italo-francese a fronte di una Merkel che ripeteva "senza solidità finanziaria non possiamo avere crescita". Così quando gli otto scrivono che "affermiamo il nostro interesse affinché la Grecia resti nell'eurozona rispettando i suoi impegni", la Merkel aggiunge che "siamo tutti d'accordo: tutti vogliamo che la Grecia resti nella zona dell'euro ma la condizione è che gli obblighi del memorandum (sottoscritto dal governo di Atene sui feroci tagli a spesa pubblica, salari e pensioni, ndr) vengano rispettati". Che il summit degli otto grandi negli Usa sia costretto a concentrarsi su un "piccolo" paese come la Grecia che rischia di innescare un capitombolo mondiale la dice lunga sulle preoccupazioni dei governi imperialisti che ancora non sono riusciti a tamponare le falle della crisi sistemica capitalista fino a trasformare il G8 in una specie di prevertice della Ue. E con Obama che aggiunge un appuntamento inusuale, un incontro bilaterale post vertice con la Merkel. Altra considerazione aveva riservato e ottenuto dai due nuovi partecipanti europei al vertice, il neopresidente francese François Hollande e il nuovo primo ministro italiano Mario Monti. "I cambiamenti in atto in Europa, sono un'opportunità per avere e condividere un approccio comune per affrontare la crisi e i problemi dell'Eurozona", sottolineava Obama che aveva accolto Monti con un auspicabile "porteremo a casa risultati" e gli aveva chiesto di aprire i lavori del vertice con un intervento sui temi economici della crescita e degli investimenti. Sulle possibili soluzioni per tentare l'uscita dalla crisi era evidente e significativa la "forte convergenza" fra la destra e la "sinistra" borghese rappresentate rispettivamente da Monti e Hollande, una "necessità" quando si tratta di salvare il capitalismo in crisi. "C'è una convergenza molto forte su come promuovere la crescita per uscire dalla crisi. Tra Italia e Francia ci sono ottimi punti di contatto", sottolineavano fonti dell'Eliseo commentando il primo incontro bilaterale tra i due il 18 maggio a Camp David. Non sarà un nuovo asse esclusivo come il duo "Merkozy", tra la Merkel e Sarkozy, commentavano; d'altra parte non ne avrebbe nemmeno la forza economica e politica. Monti annunciava un incontro trilaterale con la cancelliera e il presidente francese per "concertare" le posizioni in vista del Consiglio europeo di giugno. Che la Merkel non confermava. A quanto pare gli ultimi consigli di Obama alla cancelliera a Camp David non hanno ancora fatto effetto. 23 maggio 2012 |