Clamorosa rivelazione del "maestro venerabile" della P2 al giornale fascista "Il Tempo" Gelli: "avevamo in mano anche una terza organizzazione" Di che si tratta? Perché la magistratura non indaga? Oltre alla P2 di Gelli e alla Gladio capeggiata dal golpista Cossiga esisteva anche una terza organizzazione segreta in funzione anticomunista e collegata con i servizi segreti e la Nato. Lo ha rivelato lo stesso Licio Gelli in un'intervista pubblicata dal quotidiano fascista romano Il Tempo del 28 gennaio scorso, confermandolo anche in una successiva intervista al settimanale Oggi, in cui ha precisato che il nome di questa organizzazione era l'"Anello" e che a comandarla era Giulio Andreotti. "Quel piano, come lo chiama lei - dice Gelli al giornalista del Tempo che gli chiede del suo 'piano di rinascita democratica' - non solo lo rifarei, ma vorrei anche riuscire ad attuarlo, se solo avessi venti anni di meno... All'epoca, se avessimo avuto quattro mesi di tempo ancora, saremmo riusciti ad attuarlo... In quel momento avevamo in mano tutto: la Gladio, la P2 e... un'altra organizzazione che ancora oggi non è apparsa ufficialmente, non creata da noi ma da una persona che è ancora viva tutt'oggi, nonostante abbia ormai tanti anni... Avevamo tre organizzazioni... ancora quattro mesi di tempo e avremmo sicuramente messo in pratica il piano. Che, sia chiaro, era valido allora e sarebbe valido anche adesso. Certo, servirebbero delle modifiche, ma attuando il piano non saremmo arrivati alla situazione che, in Italia, si vive oggi". Nell'intervista a Il Tempo il "maestro venerabile" lancia anche altri messaggi sibillini, tra cui una "smentita" all'esistenza dei suoi famigerati archivi segreti che suona invece come una conferma, l'allusione ai religiosi iscritti alla massoneria, che "all'epoca erano svariati, anche di alto grado", nonché certi giudizi negativi su Berlusconi, che pur avendo realizzato in passato gran parte del suo piano avrebbe oggi deluso le sue aspettative perché "è venuto meno a quei principi che noi pensavamo lui avesse", ha detto citando in proposito "il puttanaio delle ultime settimane": "E ricordi che l'ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo... l'ho anche aiutato, quando ho potuto", ha aggiunto malizioso. Nella successiva intervista a Oggi il "venerabile" aggiunge che la politica di Berlusconi non gli piace più perché "si è dimostrato un debole, ha paura della minoranza e non fa valere il potere che il popolo gli ha dato. Oggi il Paese è in una fase di stallo. Molto pericolosa. Berlusconi è stato troppo goliardico, avrebbe dovuto dedicare più tempo ad altri incontri, ad altre cene". Lapidario poi il suo giudizio sull'eventuale cavallo di ricambio, il fascista ripulito Fini, da lui liquidato sprezzantemente come "un uomo senza carattere". Ma al di là dei segnali a Berlusconi, certo da non prendersi alla lettera perché potrebbero essere avvisi di sganciamento per favorire una soluzione di ricambio al neoduce ormai spompato e screditato all'estero, come sostiene per esempio lo storico dei servizi segreti Giuseppe De Lutiis, ma anche più semplicemente degli avvertimenti per rimetterlo in carreggiata e pungolarlo ad andare fino in fondo con più piglio mussoliniano verso il completamento del "piano di rinascita democratica" (l'intervista ad un giornale fascista e berlusconiano come Il Tempo vorrà pur dire qualcosa), non c'è dubbio che il passaggio più clamoroso della sua intervista è quello sulla terza organizzazione segreta parallela alla P2 e a Gladio. Nella successiva intervista a Oggi, alla domanda se Andreotti fosse stato lui il vero padrone della P2, Gelli ha aggiunto quest'altro tassello: "Giulio Andreotti sarebbe stato il vero 'padrone' della loggia P2? Per carità... io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l'Anello. Ma ne parleremo la prossima volta". Altro il capo della P2 non ha voluto aggiungere, ma la rivelazione è talmente grave da chiedersi perché la magistratura non abbia sentito il dovere di indagare per appurare se è vera e che cosa c'è dietro. Certamente non ci si può accontentare del fatto che il chiamato in causa, Andreotti, a precisa richiesta di Oggi si sia rifiutato di commentare la notizia, né del fatto che tutti i mass-media di regime l'abbiano sostanzialmente ignorata. Secondo quanto ha dichiarato allo stesso settimanale lo storico Aldo Giannuli, già consulente della Commissione Stragi, l'Anello ("o più propriamente il cosiddetto 'noto servizio'"), sarebbe stato "un servizio segreto parallelo e clandestino, scoperto solo di recente nel corso della nuova inchiesta sulla strage di Brescia. Fondato nel 1944 dal generale Roatta per i 'lavori sporchi' che non dovevano coinvolgere direttamente uomini dei servizi, subì diverse trasformazioni, scissioni e nuove entrate, per sciogliersi definitivamente intorno al 1990-91. La storia di questo servizio si incrocia con molte delle vicende più oscure della storia del nostro paese: da piazza Fontana al caso Moro al caso Cirillo. Il termine Anello non compare in alcun atto ma è citato da alcuni appartenenti all'organizzazione che si attribuiscono il ruolo di anello di congiunzione tra i servizi segreti (usati in funzione anticomunista) e la società civile". Se è così, e anche Gelli lo conferma, perché la magistratura non interviene per appurarlo? È intollerabile che invece di far finalmente luce sui tanti, troppi misteri della storia della Repubblica ancora irrisolti se ne aggiungano addirittura di nuovi senza che nessuno abbia il coraggio e la volontà di cominciare a svelarli. Come è intollerabile che un golpista e un burattinaio come Gelli, che di tutti questi misteri è sicuramente uno dei principali registi, possa continuare a dosare sapientemente le sue "rivelazioni" per lanciare segnali e tirare i fili del gioco politico in Italia. In assoluta tranquillità e impunità dalla sua residenza di lusso di Villa Wanda, dove al 92enne "maestro venerabile" è stato concesso di scontare i 12 anni di condanna per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano, avendola sostanzialmente fatta franca per i reati più gravi come la P2, le stragi e tutte le trame golpiste in cui è coinvolto. 22 giugno 2011 |