La gigantografia di Marx La gigantografia di Marx intitolata "Con Marx per sempre", portata in piazza a Roma dal PMLI in occasione della grandiosa manifestazione promossa dalla Fiom, non è sfuggita ai lavoratori e ai quotidiani della destra e della "sinistra" borghese. I primi l'hanno apprezzata, i secondi l'hanno ridicolizzata, quasi a esorcizzarla, temendo come la peste che Marx ridiventi la guida ideologica delle masse sfruttate e oppresse, e che venga scoperto dalle nuove generazioni. "L'Unità" e "Il Messaggero", attraverso le penne rispettivamente di Concita De Gregorio e di Mario Ajello, addirittura sono ricorsi alla bugia. Per la prima la gigantografia è divenuta "uno striscione con Marx", l'altro invece afferma che Marx "non amava le manifestazioni". Entrambi hanno censurato la firma che è quella del PMLI. Come hanno fatto i giornali che hanno pubblicato solo la parte superiore della gigantografia. Opposto l'atteggiamento degli operai e dei lavoratori, che per noi è quello che conta maggiormente. Molti di essi hanno voluto essere fotografati sotto la gigantografia, che lungo il corteo è stata superfotografata, salutata col pugno chiuso, e in alcuni casi è stata invocato Marx. Quando la sua immagine appariva sullo schermo gigante di lato al palco, veniva salutata spesso da manifestanti col pugno chiuso. Come a dire: era l'ora che qualcuno portasse in piazza il ritratto di Marx per richiamare i suoi insegnamenti. Un evento indimenticabile e assai incoraggiante e promettente per lo sviluppo della lotta di classe e per il rapporto del PMLI con la propria classe, la classe operaia. 20 ottobre 2010 |