Con "Giovane Italia" rinasce la gioventù del littorio di Federico Picerni* Il 5 agosto la gerarca della gioventù Giorgia Meloni ha annunciato la costituzione del movimento "Giovane Italia" del Popolo della libertà, che incorporerà i due precedenti gruppi giovanili di Forza Italia e Alleanza Nazionale e che per ora consta di una ristretta direzione nazionale con il compito di traghettare il movimento fino al congresso costitutivo che si terrà nel 2010. Alla testa di "Giovane Italia" vi sono proprio la Meloni (nominata presidente nazionale, già presidente di "Azione giovani") e Francesco Pasquali (coordinatore nazionale, già leader dei giovani di Forza Italia). Come a marzo scorso, con la costituzione del Pdl, è nato il nuovo partito fascista, adesso con la costituzione di "Giovane Italia" rinasce la gioventù del littorio. Il nome non è scelto a caso: benché voglia rimandare al movimento borghese mazziniano (la "Giovine Italia"), in realtà la denominazione apparteneva già ad un gruppo di picchiatori fascisti del Msi. Dal momento che la sistemazione dei punti programmatici è rimandata al congresso dell'anno prossimo e che la presentazione ufficiale del "nuovo" movimento avverrà solo in occasione dell'11° "Atreju" (incontro dei giovani di destra) di settembre, la linea guida di "Giovane Italia" non è ancora stata definita con chiarezza, ma non è di difficile intuizione. Gli obiettivi principali stanno infatti nell'unire i giovani di destra sotto la leadership incontrastata del neoduce Berlusconi e nell'educare le nuove generazioni al nazionalismo, al patriottismo borghese e al neofascismo. Tutto questo possiamo dirlo perché, come affermato da Pasquali, "Giovane Italia" vuole essere "il più grande movimento giovanile"; rincara la dose Luigi Di Gennaro, della direzione nazionale, per il quale il compito dei giovani del Pdl è quello di "costruire la più grande organizzazione giovanile della storia d'Italia", con lo scopo di "formare la futura classe dirigente del Paese", ovvero una "classe dirigente" formatasi sotto la ferrea disciplina del regime neofascista e la "rivoluzione liberale" di Berlusconi (ovvero l'attuazione del "piano di rinascita democratica" della P2 di Gelli). E difatti "Giovane Italia" tende già i suoi tentacoli verso i giovani dell'Udc, nonché verso i più accondiscendenti giovani del "Movimento per l'Italia" della fascista Daniela Santanchè. Peraltro al già citato "Atreju" di settembre, "Giovane Italia" sarà battezzata non solo da Berlusconi in pompa magna, ma anche dal ministro della guerra La Russa, che a maggio si era fatto promotore della "vacanza fra gli alpini" per i giovani, e che dibatterà nientemeno che con D'Alema. Il PD ancora una volta quindi copre Berlusconi e il regime e anzi ne avvalla di fatto le organizzazioni con la presenza dei propri rappresentanti. L'"Atreju" inoltre sarà dedicato al 20° anniversario della "caduta del muro di Berlino", quindi possiamo aspettarci una nuova canea anticomunista sulla "fine del comunismo", sui "crimini del comunismo", e così via, ancora una volta per distorcere la verità davanti alle nuove generazioni. A farlo saranno il neoduce Berlusconi, il fascista La Russa e il rinnegato D'Alema, che dell'anticomunismo sono campioni. * Responsabile per il lavoro giovanile del CC del PMLI 9 settembre 2009 |