In vista di Expo 2015 a Milano La giunta Moratti vara il nuovo Pgt: un'ondata di cemento e un regalo ai famelici speculatori edilizi Dal nostro corrispondente della Lombardia "Una rivoluzione urbanistica". Così Letizia Moratti, neopodestà berlusconiana del comune di Milano, definisce il PGT, vale a dire il Piano di Governo Territoriale, quello che un tempo si chiamava Piano Regolatore. Le caratteristiche Nove linee della metropolitana in più, 22 nuovi parchi per un totale di verde in più pari a 120 volte il parco Sempione, 30 mila alloggi a prezzi "calmierati", 18 milioni di metri cubi di costruzioni in aree oggi abbandonate, come gli ex scali ferroviari: queste le promesse della "rivoluzione urbanistica", contenuta nel nuovo PGT ribattezzato col pomposo nome: "Milano per scelta". Il PGT ridisegna la mappa urbanistica di Milano, ma anche quella del potere economico. La scomparsa, anche fisica, delle aree produttive sarà una realtà e in quelle aree la cementificazione avrà mano libera, si costruiranno tantissime case, molto più redditizie. Che importa se resteranno vuote! Ecco le parole chiave del PGT: destinazioni d'uso, cooperative e perequazione. Ma che vantaggi avranno le cooperative? Non è certo un caso che l'assessore all'Urbanistica del Comune, Carlo Masseroli, sia un ciellino come il predecessore, Maurizio Lupi (oggi vicepresidente della Camera). Si dice che il 35% delle costruzioni saranno destinate al social housing, ma solo il 5% di queste diventeranno vere case popolari. Un buon 20% sarà invece affidato alle cooperative che magari venderanno a prezzi ridotti, ma comunque a famiglie con un reddito fino a ottantamila euro l'anno. Il grande regalo alle cooperative, secondo i critici, è nel "Piano dei servizi", dove scuole e strutture sanitarie saranno affidate alle cooperative controllate prevalentemente dalla Compagnia delle Opere. Cosa s'intende per perequazione? Il giochetto è presto spiegato: si prende un'area vincolata come il Parco Sud (l'ultimo polmone verde di Milano) e le si attribuiscono indici di edificabilità. Alla faccia dell'ecologismo tanto sbandierato dalla nuova Thatcher di Palazzo Marino. La destra esulta, la "sinistra" borghese rosica La neopodestà Moratti esulta: "Dopo 30 anni abbiamo un nuovo Piano di Governo del Territorio. È stato un percorso ampio e che ha visto il coinvolgimento di tutti. I ringraziamenti in consiglio li ho fatti con assoluta convinzione... Con il nuovo PGT avremo una città più aperta e attrattiva. È un piano che garantisce più servizi, più verde, più trasporti pubblici". Apparentemente sembrerebbe che la "sinistra" del regime, con alla testa il PD, abbia fatto un'opposizione ferma e risoluta a questo scellerato PGT. In effetti il via libera al provvedimento è stato approvato con i soli voti della maggioranza (compresa l'UDC ma non FLI) mentre l'opposizione è "salita sulle barricate", abbandonando l'aula al momento dello scrutinio, con tanto di cartelli "Non finisce qui" e annunciando di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale. Eppure, non ci sfugge che il PD ha sempre dialogato con la giunta fascio-leghista. Nel concreto le idee tra il PD e la giunta Moratti collimano su tutto: dall'Expo al PGT. Gli interessi di fondo tra PD e PDL sono identici perché è identica la loro natura di classe. La verità è che il PD, una volta fatto fuori nel progetto PGT, in vista delle imminenti elezioni amministrative opportunisticamente si è schierato contro. No al PGT. No all'Expo Il PGT è la strada scelta dalla Moratti per assicurarsi l'appoggio di pescecani come Ligresti e La Russa e organizzazioni come la Compagnia delle Opere e quindi poter essere rieletta. Risultato: 35 milioni di nuovi metri cubi di cemento per Milano. Non si scopre l'acqua calda affermando che dietro al PGT c'è molto denaro, che attrae chi ha già molto denaro da investire. Dietro c'è anche lui, Salvatore Ligresti, il boss immobiliarista. Val bene ricordare i suoi nuovi agganci politici: Ignazio La Russa, il fratello Vincenzo e il figlio Geronimo, che siedono nel Consiglio della ligrestiana Premafin. Il PDL ha quindi un ruolo importante negli enti pubblici che approvano i progetti delle società di Ligresti. Intanto, la qualità della vita a Milano peggiora ogni giorno: aria inquinata, scarsità di verde, trasporto pubblico carente, precarietà, ridotta integrazione sociale. Il nuovo PGT introduce massicce possibilità di nuova edificazione, sia nella città esistente sia nelle aree libere, sottoponendo a una grave minaccia le aree agricole del Parco Sud. Costruisce senza recuperare i volumi inutilizzati, senza risolvere il problema della casa per le categorie più deboli, senza neppure disporre delle risorse necessarie per dare infrastrutture e servizi adeguati ai nuovi abitanti. Invitiamo le masse popolari e il proletariato di Milano a opporsi concretamente a questo scempio. Non delegando più, votando per il PMLI attraverso l'astensione nella prossima tornata elettorale, per Milano governata dal popolo e al servizio del popolo. No al PGT della giunta Moratti! No all'EXPO 2015! 28 aprile 2011 |