Mentre affama le masse e taglia i servizi pubblici Il governo aumenta da 13,6 a 14,4 miliardi le spese militari Mentre affama le masse popolari e taglia i servizi pubblici il governo Letta-Berlusconi non bada a spese nel riarmo imperialista. Dall'abolizione della leva obbligatoria le spese militari non solo non si sono ridotte ma sono invece aumentate in modo esponenziale di anno in anno, compreso il 2013 che registra rispetto allo scorso anno un aumento considerevole di fondi per l'acquisto di armamenti: complessivamente saranno 5,5 miliardi di euro, grazie al contributo del ministero dello Sviluppo Economico che mette a disposizione 2 miliardi e 182 milioni per comprare sistemi militari. Gran parte di questi soldi saranno impiegati per finanziare l'acquisto dei caccia europei Eurofighter il cui preventivo ha superato i 21 miliardi e 100 milioni di euro, con un prezzo che risulta aumentato di ben 3 miliardi rispetto alla previsione formulata lo scorso anno, che si fermava a 18 miliardi e 100 milioni, per cui nel corso del 2013 soltanto per comprare gli Eurofighter il ministero dello Sviluppo Economico spenderà 1 miliardo e 182 milioni di euro mentre quello della Difesa spenderà mezzo miliardo per i discussi aerei Lockeed F-35 il cui costo complessivo comunque raggiungerà l'iperbolica cifra di 12 miliardi di euro. Ma è complessivamente tutto il budget destinato alle forze armate ad essere cresciuto nel 2013 perché - esclusi i carabinieri - quest'anno sono stati stanziati 14 miliardi e 400 milioni di euro contro i 13 miliardi e 600 milioni del 2012, anno che ha visto una drastica revisione della spesa, e contro i 14 miliardi e 300 milioni del 2011, anno in cui gli effetti della crisi economica non si facevano sentire in modo così devastante come negli anni seguenti. I due terzi dei soldi servono per gli stipendi. Oltre 9 miliardi e 600 milioni di euro sono pagati dagli italiani per foraggiare 177.000 militari, inclusi 22.000 ufficiali, 54.000 marescialli, 16.000 sergenti e solo 49.000 tra soldati, marinai e avieri. Oltre all'Eurofighter, il ministero dello Sviluppo Economico pagherà la gigantesca cifra di 5 miliardi e 600 milioni per le prime sei fregate Fremm, 1 miliardo e mezzo per 249 blindati da combattimento Freccia, 220 milioni per la prima serie dei jet da addestramento Aermacchi M-346, 800 milioni per i gadger elettronici nell'ambito del progetto "Soldato futuro", 3 miliardi e 895 milioni per gli elicotteri NH-90 di Esercito e Marina e 740 milioni per gli elicotteri Agusta AW-101 dell'Aeronautica. Non si dimentichi poi il costo dei nuovi satelliti spia Cosmo SkyMed per cui il ministero della Difesa spenderà 229 milioni mentre altri 500 milioni li spenderanno il ministero dell'Università e Ricerca e l'Agenzia Spaziale; d'altra parte, sempre in tema di satelliti, il ministero dello Sviluppo Economico stanzierà 300 milioni dei satelliti Sicral per le comunicazioni. E poi c'è per l'Esercito la spesa di 974 milioni per gli elicotteri da trasporto truppe Chinook, di 202 milioni per acquistare 479 camionette Lince con protezione migliorata mentre la Marina sta completando la nuova flotta di sottomarini, i quattro modernissimi U-212 che costeranno 1 miliardo e 885 milioni di euro mentre la portaerei Cavour costerà 1 miliardo e 390 milioni e le due ultime fregate Orizzonte consegnate avranno un prezzo finale di 1 miliardo e 500 milioni, con rate fino al 2020. Peraltro il ministero della Difesa avverte che non ci saranno più interventi gratuiti a favore di altre amministrazioni pubbliche, per cui se i soldati (pagati con i soldi delle masse) dovranno affrontare emergenze, spalare la neve, togliere i rifiuti, demolire case abusive, rimuovere frane o spegnere incendi lo faranno solo se le amministrazioni interessate a tali calamità o emergenze si impegneranno con il ministero a pagare il costo di questo servizio. 2 ottobre 2013 |