Varato un "governissimo" composto da 7 partiti e 3 generali Militarizzato il governo Netanyahu per fare la guerra ai palestinesi e all'Iran "Un governo - denunciano i palestinesi - composto da numerosi militari che hanno commesso crimini di guerra contro i palestinesi" Il 7 maggio Il parlamento di Tel Aviv aveva decretato il suo scioglimento anticipato mentre il primo ministro Benyamin Netanyahu annunciava le elezioni per il prossimo 4 settembre. La mattina dell'8 maggio lo stesso Netanyahu annunciava la formazione di un governo di unità nazionale con l'obiettivo di rimanere in carica fino al termine della legislatura, nel novembre 2013. La "svolta" era maturata nelle trattative notturne dietro le quinte della Knesset, il parlamento israeliano, tra il Likud, il partito del premier uscente, e la formazione Kadima guidata dall'ex generale Shaul Mofaz. I 28 seggi di Kadima uniti ai 27 del Likud e a quelli delle altre cinque formazioni minori di destra che già facevano parte della maggioranza di governo garantiranno al premier Netanyahu una maggioranza di almeno 94 seggi sui 120 del parlamento. All'opposizione restano le formazioni della "sinistra" borghese dei laburisti e il Meretz. L'accordo tra Likud e Kadima prevede che Mofaz vada alla vicepresidenza, ruolo che gli permetterà di partecipare alle riunioni del Consiglio di difesa del governo, l'organo ristretto dove vengono prese le decisioni più delicate; l'altro ex generale Ehud Barak ha garantita la conferma a ministro della Difesa. Tre ex generali per un "governissimo" che nelle intenzioni del regime sionista dovrà garantire "stabilità" e massimo consenso politico, una "maggioranza di guerra" contro i palestinesi e che potrebbe scatenare il più volte annunciato attacco all'Iran. Voluto dal duo Netanyahu - Barak e accettato nell'accordo da Mofaz. Questo è "un governo composto da numerosi militari che hanno commesso crimini di guerra contro i palestinesi", denunciava la resistenza palestinese, un governo nato "in vista di una possibile nuova offensiva militare su Gaza". "Lo stato di Israele ha bisogno di stabilità - ha affermato Netanyahu - e per questo abbiamo deciso di formare un governo che abbia il compito di approvare un nuovo bilancio, migliorare il sistema di governance e, infine, cercare di promuovere un processo di pace responsabile". Dato che il cosiddetto "processo di pace" con i palestinesi, la farsa dei negoziati con l'Autorità nazionale palestinese sponsorizzata dai complici paesi imperialisti è stata congelata da Netanyahu da oltre un anno e mezzo, resta il compito della messa a punto di una dura finanziaria per il 2013 e l'ulteriore militarizzazione della società con il varo di una nuova legge sul reclutamento nel servizio civile obbligatorio dei giovani ortodossi ed arabi, esentati finora dal servizio militare. 16 maggio 2012 |