A Curno (Bergamo) nonostante la pioggia battente Grande manifestazione nazionale della Fiom per il contratto nazionale e la democrazia nei luoghi di lavoro 10.000 lavoratori manifestano sotto la Brembo di padron Bombassei. Rinaldini rilancia lo sciopero generale! Attiva presenza del PMLI. Intanto FILM e UILM tengono un vertice nazionale metalmeccanici a Bergamo. Delirio di Angeletti (UIL): "Il vostro contratto è la nuova Costituzione sindacale" Dal corrispondente della Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo Venerdì 6 novembre, nonostante una pioggia battente che fin dalle prime ore del mattino ha investito la bergamasca, sono giunti a Curno (Bergamo) decine di pullman carichi di delegazioni provenienti dal Centro-Nord per l'importante manifestazione nazionale indetta dalla Fiom. Parte da Bergamo quindi la serie di iniziative con cui la Fiom intende dare battaglia contro padronato e Cisl e Uil per il contratto nazionale e la difesa della democrazia sindacale. È stata scelta Curno perché qui c'è la sede della Brembo di padron Bombassei, famigerato vicepresidente di Confindustria e noto propugnatore degli accordi separati. Per questa occasione sono state proclamate 4 ore di sciopero nella sola bergamasca. Oltre diecimila tute blu hanno manifestato lungo le strade della cittadina bergamasca, scandendo parole d'ordine e fischi contro i padroni e contro Cisl e Uil, che hanno firmato un contratto bidone nonostante rappresentino la minoranza dei lavoratori. Presenti molte delegazioni di fabbriche orobiche come la Same di Treviglio, la Candy, Lovato, Tenaris Dalmine e persino delegazioni di fabbriche del Sud, come la Fiat di Melfi. Il corteo si è concluso ai cancelli della Brembo, ove peraltro lo sciopero è risultato riuscitissimo. Qui si è tenuto il comizio del leader Fiom Gianni Rinaldini, il quale ha precisato: "Se non sono i lavoratori a legittimare il sindacato, allora è il padrone a sceglierselo. Non applicheremo quelle regole e non ne terremo conto; l'unica legittimazione che riconosciamo è quella dei lavoratori. Solo quando la maggioranza ci autorizza ad aprire una trattativa, noi l'apriamo". Rinaldini annuncia anche la fine delle relazioni con Fim-Cisl e Uilm-Uil: "Abbiamo già disdettato il patto di solidarietà" (che permetteva una distribuzione "amichevole" del 33% dei posti riservati ai sindacati firmatari di accordi) e ha, infine, rilanciato una serie di iniziative di lotta che coinvolgano tutti i lavoratori, fino alla proclamazione dello sciopero generale! Ottime parole quest'ultime che noi marxisti-leninisti appoggiamo in pieno! La Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo era presente alla manifestazione con la rossa bandiera del Partito ed ha portato la solidarietà militante ai metalmeccanici. Contemporaneamente Film e Uilm approvano il contratto bidone! Oltre 5mila delegati metalmeccanici, provenienti da tutta Italia, si sono riuniti a Bergamo nello stesso giorno della manifestazione Fiom. Balza subito agli occhi la contemporaneità dell'evento e la scelta di ambientarlo nella medesima città, ovviamente una scelta ben ponderata dai vertici collaborazionisti di Cisl e Uil. Presenti i leader nazionali di Uilm-Uil, Tonino Regazzi, e di Fim-Cisl, Beppe Farina. Secondo il primo le contestazioni della Fiom all'accordo contrattuale sarebbero solo "Propaganda tesa ad egemonizzare la categoria per presentarsi al Congresso Cgil da trionfatori". Persino più irrispettose della dignità dei lavoratori le parole espresse da Beppe Farina: "Fim e Uilm con l'intesa raggiunta hanno fatto una scelta di grande responsabilità che porta benefici per un milione e 600 mila lavoratori". Ma la vetrina mediatica se l'è presa il Segretario nazionale della Uil, Luigi Angeletti, che, a margine dell'assemblea nazionale, ha dichiarato:"Questo accordo è una pietra miliare della storia del sindacato. È la nuova Costituzione del sindacato perché formalizza e certifica la validità del nuovo modello contrattuale sottoscritto da Cisl e Uil ad aprile". Ha anche attaccato la Fiom: "c'è un grumo di opposizione, di antagonismo, interessato solo ad essere contro". Parole gravissime, degne di un personaggio asservito al padronato e al governo del neoduce Berlusconi. Molti lavoratori, specie metalmeccanici, hanno già dato una risposta concreta a questo infame accordo, con scioperi spontanei nelle settimane scorse. Noi marxisti-leninisti orobici ribadiamo la posizione e le parole espresse dal nostro Partito all'indomani della firma di Fim e Uilm: "Esso è un attacco alla democrazia, all'autonomia e all'unità sindacali, l'avvio del nuovo modello contrattuale e sindacale corporativo, padronale e governativo. In pratica, costituisce un ritorno al corporativismo mussoliniano". "Quella dei metalmeccanici e della Fiom - afferma il PMLI - è non solo una lotta sindacale ma anche politica in difesa della democrazia e delle libertà sindacali, è una lotta che riguarda tutti i lavoratori e le masse popolari". Perciò deve godere dell'appoggio concreto dei lavoratori delle altre categorie, della Cgil e dei sindacati non confederali, delle forze politiche, sociali, culturali, religiose antifasciste e del movimento studentesco "per affossare l'infame accordo separato e fermare la macelleria sociale e lo scempio della Costituzione". Invitiamo perciò tutti i lavoratori a non abbassare la guardia e a lottare contro il governo del neoduce Berlusconi, vero architetto di questi accordi bidone, già dalla manifestazione della Cgil di sabato 14 novembre a Roma. 11 novembre 2009 |