Grande successo dello sciopero generale in Scozia 20.000 manifestanti in piazza a Glasgow per dire no a tagli e "riforma" del sistema pensionistico Per la prima volta portata in corteo la bandiera del PMLI Dal corrispondente dell'Organizzazione di Aberdeen (Scozia) del PMLI Mercoledì 30 novembre ha avuto luogo in tutto il territorio britannico lo sciopero generale contro le misure di austerity e la "riforma" del sistema pensionistico decise dal governo Camerun. In tredici località scozzesi lavoratrici e lavoratori del settore pubblico, studentesse e studenti, popolazione, hanno partecipato alle varie manifestazioni di protesta, dando vita allo sciopero più partecipato degli ultimi 85 anni (dopo lo sciopero generale del 1926). Ventotto sindacati hanno aderito allo sciopero generale; appena trenta scuole e università scozzesi, su un totale di 2.700, sono rimaste aperte; circa 42.500 insegnanti hanno aderito allo sciopero, per un totale dell'87% del corpo insegnanti; chiusi anche biblioteche, musei e servizi turistici; appuntamenti medici e operazioni di routine sono stati posticipati poiché circa 50.000 dipendenti del servizio sanitario hanno aderito allo sciopero; metropolitane, servizi di trasporto pubblico e i traghetti per le isole Shetland (situate al nord della Scozia) non hanno operato o hanno operato solo in parte. La manifestazione più numerosa è stata quella di Glasgow, che ha contato circa 20.000 lavoratrici e lavoratori in piazza seguita dai 15.000 di Edimburgo, i 10.000 di Dundee e gli oltre 2.000 di Aberdeen. A Glasgow i imanifestanti si sono riuniti a Shuttle Street, in pieno centro città, riempiendo la piazza con un gran numero di manifesti, bandiere e striscioni rappresentanti i diversi sindacati. Elicotteri della polizia sorvolavano il cielo, tenendo sotto stretta osservazione i partecipanti. Il corteo ha subìto 45 minuti di ritardo a causa del continuo affluire di manifestanti. L'Organizzazione di Aberdeen del PMLI, ha partecipato attivamente alla manifestazione di Glasgow. Per l'occasione i marxisti-leninisti hanno indossato le spille del Partito e per la prima volta hanno sventolato orgogliosamente nella città scozzese le bandiere del Partito. Sono stati preparati e distribuiti volantini del documento del UP del PMLI: "Liberiamoci dal governo della grande finanza, della UE e della macelleria sociale. Solo il socialismo può salvare l'Italia". Durante il corteo i manifestanti sono stati accolti da applausi e frasi di solidarietà e incoraggiamento da parte dei passanti e dai lavoratori degli uffici lungo il percorso, nonché da quelli che lavoravano nei bar e nei ristoranti, alcuni dei quali si sono successivamente uniti al corteo. Fotografatissime le bandiere del PMLI, accolte con simpatia e curiosità soprattutto da un gruppo di studenti cinesi. Arrivati a Borrowland, si sono svolti i comizi. I rappresentanti dei sindacati UNITE, UNISON e STUC hanno preso la parola denunciando le ripercussioni che la "riforma" del sistema pensionistico avrà sui lavoratori che saranno costretti a pagare contributi più alti per le loro pensioni, lavorare sino a 67 anni per poi ricevere pensioni ancora più misere. La crisi economica non è stata causata dalla classe operaia, dai dipendenti pubblici, dalle studentesse e dagli studenti. Essa è stata causata dal sistema capitalistico agonizzante che vuole gettare i costi dei suoi errori sui lavoratori. Le manifestazioni che hanno avuto luogo in Scozia, sono chiara manifestazione della forza e della combattività dei lavoratori, che protestano per dire no ai tagli e misure antipopolari varate dal governo e che si ripromettono di continuare con una serie di scioperi e manifestazioni che faranno tremare i vertici delle istituzioni e del parlamento borghesi. 7 dicembre 2011 |