Negando il diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia Grillo svela la sua politica razzista "La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. Serve solo a distrarre gli italiani dai problemi reali": è quanto affermato sul suo blog da Beppe Grillo il quale si pone così in diametrale contrasto con tutte le forze progressiste e democratiche che da tempo hanno sollevato questo problema, compreso il suo Movimento 5 stelle. Infatti, gli stessi sostenitori del comico genovese hanno letteralmente inondato il blog di commenti critici, mentre in poche ore il dibattito esplodeva in rete, con la reazione scandalizzata di numerosissimi iscritti di sensibilità progressista e antirazzista che militano nel Movimento 5 stelle, e c'è chi gli chiede apertamente di fare un passo indietro. "Quindi, Beppe, per te è giusto che un bimbo nato in Italia da genitori extracomunitari, che frequenti la scuola e magari arrivi a finire il liceo, dopo i 18 anni sia costretto a vivere con dei permessi di soggiorno, pena l'espulsione verso il paese di provenienza dei genitori?", chiede Marco mentre un altro ex grillino, Alessandro Cavallotti, dice sarcastico "bravissimo: Borghezio non saprebbe fare di meglio". Ma è Ilaria che giunge alla conclusione più corretta e profonda: "è vero che in fondo in fondo siete tutti uguali. Povera Italia, poveri noi", e questa frase lapidaria è lo smacco definitivo a colui che si presentava in alternativa a tutti i partiti. Pesantissima la condanna della Rete G2, l'associazione degli stranieri di seconda generazione in Italia. Stavolta è dunque Grillo a essere pesantemente sbeffeggiato per avere teso una mano alla Lega Nord e ai settori più reazionari del PDL con i quali evidentemente pensa di poter fare accordi dopo le prossime amministrative, e questo alla faccia delle novità tanto sbandierate dal suo movimento e della critica alla politica dei partiti parlamentari e ai suoi valori, sposando tesi xenofobe e razziste! Grillo si rivela un imbroglione politico addirittura peggiore dei politicanti borghesi che tanto critica, smascherandosi pienamente come uno di loro nei metodi ed anche e soprattutto nella sostanza. Sappiamo bene che, ben lungi dall'essere un argomento di "distrazione", il tema della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia riguarda oltre un milione di bambini e di ragazzi che sono italiani di fatto ma non lo sono di diritto e che, qualora per qualsiasi motivo non venga rinnovato il permesso di soggiorno, rischiano di finire prima imprigionati in un Centro di identificazione e di espulsione per molti mesi per poi essere di fatto deportati nel Paese della loro cittadinanza nominale: che è esattamente quello che ha rischiato Nadia, nata in Italia da genitori marocchini che, per un mancato rinnovo del permesso di soggiorno, è stata rinchiusa al Cie di Ponte Galeria a Roma da cui è uscita solo il 12 gennaio scorso dopo oltre un mese di detenzione, rischiando appunto la deportazione in Marocco, Paese che lei non ha mai neanche visto e del quale non parla e non comprende la lingua essendo nata in Italia e avendo qui trascorso tutta la sua vita e compiuto i suoi studi. 1 febbraio 2012 |