L'attrice satirica sotto inchiesta con l'accusa di aver vilipeso il papa Guzzanti: "stiamo tornando a un regime fascista. Complimenti a D'Alema e Veltroni" Solidarietà militante del PMLI e de "Il Bolscevico" Il 10 settembre il procuratore di Roma Giovanni Ferrara e il Pm Antonello Racanelli hanno iscritto l'attrice satirica Sabina Guzzanti nel registro degli indagati con l'accusa di vilipendio contro il Papa a seguito delle parole sul papa nero Ratzinger pronunciate l'8 luglio scorso durante la manifestazione per il "No Cav Day" in piazza Navona. Il reato ipotizzato nei suoi confronti è quello disciplinato dall'articolo 278 del codice di procedura penale che, in base ai Patti Lateranensi (Trattato più Concordato sottoscritti l'11 febbraio 1929 fra Mussolini e il cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri e riformati nel 1984 dall'allora neoduce Craxi), equipara il pontefice al capo dello Stato e prevede l'autorizzazione preventiva del ministro della Giustizia per poter procedere. Secondo i magistrati le parole della Guzzanti sono da ritenersi "molto grevi e volgari" e perciò se arriverà il via libera dell'avvocato-ministro del neoduce Berlusconi la Guzzanti rischia di finire sotto processo proprio come avveniva per gli oppositori del regime ai tempi bui della dittatura mussoliniana e dei tribunali speciali fascisti. Un'eventualità che però non fa certo paura alla coraggiosa e battagliera attrice che in un intervento sul suo sito (sabinaguzzanti.it) si dice: "onorata per questa denuncia, certo Alfano potrebbe non autorizzare ma mi pare che possa ben sperare". E attacca: "In un discorso argomentato e motivato ho accusato il vaticano per la sua politica invadente oltre ogni limite e per le campagne discriminatorie contro i gay che portano a pestaggi quasi quotidiani. Se dico andrai all'inferno perché ti considero un pessimo papa ho il diritto di farlo. Se dico circondato da frocioni è per la legge del contrappasso chi tormenta i gay finisce tormentato dai gay. Non ho detto il papa è frocio anche perché che lo sia o no è assolutamente irrilevante per me e per ogni persona civile". Perciò: "Non vi fate spaventare - scrive ancora Guzzanti ai suoi lettori sul web per rigraziarli dei moltissimi messaggi di solidarietà ricevuti - sono gesti intimidatori perché non pensiate che si possa dire impunemente quello che si pensa. Invece si può e perderanno loro. Invece si può e la soddisfazione che si prova è impareggiabile". La verità - conclude la Guzzanti - è che: "grazie all'inconsistenza dei rappresentanti dei partiti laici e progressisti che sono riusciti in breve a far perseguire i reati di opinione, stiamo tornando a un regime fascista. Complimenti D'Alema, complimenti Veltroni, complimenti Finocchiaro e company. Siete davvero dei portenti. Complimenti anche ai loro indegni supporter supportati che scrivono sui giornali. Avete sostenuto tutte le campagne contro la giustizia, contro le istituzioni democratiche e ora finalmente siamo in una dittatura. I primi a rimetterci sarete voi. Ma non voglio anticiparvi nulla. Non vedete a un palmo dal vostro naso e il mondo per voi deve essere una continua sorpresa o spavento". Vale la pena ricordare che l'intimidazione e la repressione giudiziaria seguono da vicino il fuoco di contumacia che convergentemente le sparò contro il governo e l'opposizione parlamentare, esponenti di spicco delle istituzioni del Pdl ma anche del PD. Al PMLI e a "Il Bolscevico" che in data 13 settembre avevano inviato la propria solidarietà militante all'attrice (vedi testo messaggio pubblicato a parte) lo staff di Sabina Guzzanti ha espresso parole di ringraziamento. 17 settembre 2008 |