Per festeggiare i 20 anni dell'organizzazione 300 mila seguaci di Hamas in piazza a Gaza pronti a una nuova Intifada Fatah vieta le manifestazioni in Cisgiordania Al Zahar: "restiamo fedeli alla lotta armata per liberare l'intera palestina" Oltre 300 mila palestinesi hanno invaso piazza Katiba e le strade adiacenti della città di Gaza il 15 dicembre durante la manifestazione principale indetta da Hamas in occasione del ventesimo anniversario della fondazione dell'organizzazione da parte dello sceicco Ahmed Yassin. Gli interventi dal grande palco predisposto nella piazza sono stati aperti da quello di Mahmud al Zahar che ha assicurato che Hamas resta fedele alla lotta armata nello sforzo costante di "liberare l'intera Palestina". Al Zahar ha inoltre denunciato che i dirigenti di Fatah hanno vietato le manifestazioni di Hamas in Cisgiordania. Il premier palestinese Ismail Haniyeh, deposto illegittimamente dal presidente Abu Mazen, rivolto alla folla dei manifestanti ha affermato che "il messaggio che voi portate oggi è che Hamas e le masse non si piegheranno di fronte ad alcuna sanzione", decisa da Israele, dagli Usa e dalla Ue che colpiscono soprattutto il popolo palestinese. Riguardo ai negoziati fra i dirigenti palestinesi fedeli a Abu Mazen e i dirigenti di Tel Aviv Haniyeh ha affermato che "il loro unico e amaro frutto è il consolidarsi delle colonie ebraiche, l'ingiustizia e l'oppressione per i palestinesi". In particolare ha ricordato che per i palestinesi "non esiste alcuna giusta soluzione per il diritto al ritorno, c'è solo il diritto di ogni profugo di tornare nella sua terra". L'anniversario è stato ricordato dal capo dell'ufficio politico del movimento, Khaled Meshal, con un intervento dall'esilio di Damasco in Siria dove ha affermato che "il nostro popolo è in grado di lanciare una terza o quarta Intifada fino a quando non arriverà l'alba della vittoria. L'Intifada è la nostra vera scelta, il nostro asso nella manica, grazie al quale il nemico soccomberà. Chiunque pensi che Hamas si trova in un vicolo cieco si sbaglia". "Sbaglia anche chiunque pensi che la legittimità deriva dal sostegno internazionale, perché viene dal popolo", ha concluso. Il giorno precedente Hamas aveva diffuso un documento nel quale venivano confermati il no al riconoscimento dello Stato ebraico, la lotta ad oltranza per il diritto al ritorno per milioni di profughi, e la lotta fino alla sconfitta di Israele. 3 gennaio 2008 |