Il viaggio del segretario di Stato Kerry rientra in questo obiettivo Gli imperialisti americani vogliono sottomettere la Rpdc La Corea del Nord ha diritto di avere l'atomica e di sperimentare i lanci missilistici Fra le tappe del viaggio in Asia del segretario di Stato americano John Kerry quelle del 12 aprile a Seul e del 13 aprile a Pechino hanno avuto al centro le vicende della penisola coreana e hanno svelato in particolare che l'obiettivo dell'imperialismo americano è quello di sottomettere la Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc), con l'aiuto della Cina socialimperialista. A Seul Kerry ha rassicurato la presidente Park Geunhye sulla protezione militare garantita al paese dalle forze americane: "io oggi sono qui per ribadire a nome del presidente Obama e dei cittadini degli Stati Uniti e dei nostri accordi bilaterali di sicurezza che gli Usa, se necessario, difenderanno i nostri alleati e noi stessi". Ha affermato che avrebbe invitato anche la Cina a "mostrare i denti nei confronti del suo alleato affinché abbandoni le sue ambizioni nucleari". Lo strumento sarebbero per ora i negoziati che gli Usa sono intenzionati a riprendere per la denuclearizzazione della penisola. Forti del via libera confermato di recente dallo zar russo Putin per riaprire il tavolo a Berna in Svizzera. Per arrivare comunque a togliere il nucleare dalle disponibilità di Pyongyang. Nella successiva tappa a Pechino Kerry ha definito col responsabile della politica estera cinese Yang Jiechi un accordo di massima circa la denuclearizzazione della penisola coreana. Ovvero del disarmo di Pyongyang. Mentre col presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang registrava l'accordo tra Cina e Usa per chiedere "alla Corea del Nord di evitare altri passi provocatori (sic!), intesi come il lancio futuro di missili". La posizione di Pechino fino a poco tempo fa dava la priorità alla ripresa dei cosiddetti "colloqui a sei" con Usa, Russia, Cina, Giappone e le due Coree quale strumento per risolvere la crisi. Negoziati che avevano partorito gli accordi del 2005 sullo stop al nucleare di Pyongyang in cambio di aiuti e di rispetto della sovranità della Corea del Nord. Accordi non rispettati dall'imperialismo americano e nel 2009 Pyongyang aveva ripreso i suoi test nucleari. Cui gli Usa rispondevano con manovre militari provocatorie e le pressioni sull'Onu per l'adozione di sanzioni. Una politica che raccoglieva nel tempo il consenso della Russia e infine anche della Cina che ha dato il via libera all'Onu per condannare la sperimentazione di lanci missilistici e i test atomici della Corea del Nord. La Cina socialimperialista vuole disinnescare la crisi sui propri confini, nella penisola coreana. Arrivando d'intesa con gli Usa a negare il diritto della Corea del Nord di avere l'atomica e di sperimentare i lanci missilistici. "Né gli Usa, né la Corea del Sud, né l'intera comunità internazionale accetteranno mai che la Corea del Nord sia una potenza nucleare" dichiarava Kerry a Seul; l'imperialismo americano che ha il maggior arsenale nucleare del mondo si arroga il diritto di decidere quali altri paesi possono averlo o meno calpestando la sovranità della Rpdc come quella dell'Iran. Mentre l'alleato sionista ne può disporre a piacimento al di fuori di ogni sia pur minima verifica financo dei compiacenti organismi di controllo internazionali. Ecco perché alla Repubblica popolare democratica di Corea deve andare la solidarietà dei Paesi e dei popoli che non sono disposti a rinunciare alla loro indipendenza e alla sovranità nazionale davanti alle minacce aggressive delle superpotenze imperialiste. 17 aprile 2013 |