Arrestati 2 assessori PD e IDV e il capogruppo PDL Inciucio truffaldino PD-PDL sui rimborsi alla Regione Basilicata Coinvolti il governatore piddino e il capogruppo berlusconiano al Consiglio regionale Le maggioranze di "centro-sinistra" uguali a quelle di "centro-destra" Dopo gli scandali scoppiati in altre regioni italiane, ora è la volta della Basilicata dove si è dimesso il presidente regionale Vito De Filippo mentre gli assessori Vincenzo Viti (PD) e Rosa Mastrosimone (IDV) sono finiti agli arresti domiciliari insieme al consigliere regionale e capogruppo del PDL Nicola Pagliuca e ad altri otto consiglieri, sia della destra che della "sinistra" borghese, è stato imposto l'obbligo di dimora. Sono stati inoltre sequestrati beni per un importo di 100.000 euro. Secondo l'inchiesta giudiziaria coordinata dal procuratore capo di Potenza Laura Triassi i politici coinvolti nell'inchiesta sono responsabili dei reati di peculato e di false attestazioni per l'utilizzazione indebita nel biennio 2010-2011 dei rimborsi elettorali per fini strettamente personali per un totale di circa 170.000 euro: gli abusi secondo la procura sono stati commessi da appartenenti a tutte le forze politiche presenti nel Consiglio regionale: c'era chi con i rimborsi elettorali si pagava i pneumatici dell'auto, viaggi privati, c'era addirittura chi falsificava gli scontrini aggiungendo una cifra maggiorata, e poi spese di ristoranti di lusso, spese per false consulenze legali, costi dei lavori in case private, insomma una vera e propria frode tanto da diventare la regola ovunque. L'assessore Viti per esempio è accusato, in concorso con il suo cugino commercialista, di essersi appropriato di 18.000 soprattutto per avere allegato spese di ristorazione gonfiate scrivendo un numero davanti o dietro la cifra del conto che quindi passava da 23 a 230 euro, da 86 a 386, da 92 a 292: le falsificazioni materiali sarebbero state operate da Ascanio Emanuele Turco, suo cugino nonché suo commercialista. L'assessore Mastrosimone (che è anche segretario regionale dell'IDV) - al quale la procura di Potenza contesta l'appropriazione indebita di 12.193 euro - avrebbe addirittura il dono dell'ubiquità: riuscendo a pernottare la stessa notte in tre luoghi diversi, ovvero contemporaneamente a Roma, a Potenza ed infine a Matera dal momento che ha presentato ricevute di tre diversi hotel a lui intestate per lo stesso giorno. La sua ingordigia l'ha indotto a non accorgersi neppure che si riferivano alla stessa notte o allo stesso pranzo in ristoranti distanti centinaia di chilometri. E che dire dei rimborsi per viaggi dei collaboratori, che interrogati dalla polizia giudiziaria, hanno dichiarato di non aver mai fatto? O degli acquisti di cibi e pasti di Capodanno e Santo Stefano? Pagliuca invece (al quale la procura contesta l'appropriazione di 18.022 euro) ha chiesto il rimborso di cd musicali, di presunti viaggi alla sede della Regione Lazio (ma in realtà mai avvenuti), di grosse spese di pasticceria il giorno del suo compleanno, e addirittura un inesistente Hotel Saurus di Matera, del quale però è stata realizzata una falsa fattura. Il presidente della regione Basilicata De Filippo di "centro-sinistra", pur non sembrando coinvolto giuridicamente nell'inchiesta, è stato costretto alle dimissioni e a riconoscere la sua responsabilità politica dal momento che lo scandalo colpisce peraltro due suoi assessori. Il coinvolgimento nello scandalo di assessori e consiglieri appartenenti a tutti i gruppi presenti in regione potrà e dovrà portare semmai - se lo augurano di cuore i marxisti-leninisti - le masse popolari lucane a disertare sempre più massicciamente le urne elettorali e a prendere definitivamente le distanze dalle istituzioni rappresentative borghesi. 12 giugno 2013 |