Secondo le indicazioni di Scuderi Il nostro modello di sindacato Al primo posto del lavoro di massa del PMLI sta il lavoro tra la classe operaia e, quindi, il lavoro nel suo principale organismo di massa, il sindacato. "Il nostro lavoro sindacale - ebbe a dire il nostro Segretario generale nel suo saluto a una riunione della CdM del CC del PMLI del 2004 - è fondamentale per migliorare le condizioni della classe operaia, dei lavoratori e dei pensionati; per sviluppare la lotta di classe; per spostare a sinistra la lotta sindacale, la Cgil e il movimento sindacale; per unire tutta la sinistra sindacale dentro e fuori la Cgil per realizzare il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori; per combattere governo e padroni; per costruire un grande, forte e radicato PMLI. Dall'esterno del mondo del lavoro - aggiunse - il Partito può fare molto per orientare correttamente la lotta sindacale, ma un ruolo veramente influente e incisivo lo possono svolgere solo i lavoratori, i disoccupati, i pensionati marxisti-leninisti all'interno delle fabbriche, in ogni luogo di lavoro, della Cgil, del movimento sindacale e dei movimenti per il lavoro". "Il nostro strumento sindacale organizzativo - precisava - è la Corrente sindacale di classe (CSC) composta dai militanti e dai simpatizzanti del Partito attraverso la quale dobbiamo tentare di riunire tutta la sinistra sindacale esistente dentro e fuori la Cgil che continua ad essere il nostro principale sindacato di riferimento, su una piattaforma comune e condivisa e di far maturare le condizioni per la creazione del sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori. La CSC - concludeva - non esclude che si possano creare con altri lavoratori - a qualsiasi corrente politica appartengono - dei gruppi e dei movimenti di lotta sindacale". Questa mirabile sintesi del compagno Scuderi è da confermare e riproporre per definire la linea sindacale, il lavoro sindacale dei militanti e dei simpatizzanti del Partito e, soprattutto, la proposta del modello di sindacato, che è quella di "costruire dal basso un grande sindacato - sancito nel Nuovo Programma d'azione del PMLI - delle lavoratrici e dei lavoratori (SLL), fondato sulla democrazia diretta e sul potere sindacale contrattuale delle Assemblee generali dei lavoratori". Il modello di sindacato che il PMLI propone, oltre a quanto detto, si basa sul sistema di elezione dei delegati di fabbrica su scheda bianca e sul principio: tutte le lavoratrici e i lavoratori sono elettori ed eleggibili; i delegati agiscono su mandato dei lavoratori e da questi possono essere revocati in ogni momento; opera in modo indipendente e autonomo dai governi, dal padronato e dai partiti; poggia la sua azione sulla lotta di classe; ha come asse, per le sue politiche rivendicative e finalità strategiche, la centralità della classe operaia; rifiuta per principio la concertazione, la cogestione, il "patto sociale", il neocorporativismo, le compatibilità economiche capitalistiche, la subordinazione dei salari ai profitti e degli interessi generali delle masse lavoratrici alle esigenze dello Stato borghese. Combatte inoltre le liberalizzazioni e le privatizzazioni, la deregolamentazione del lavoro e la precarizzazione. Un forte aumento delle retribuzioni e delle pensioni, la lotta per il lavoro stabile, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato, la difesa del contratto nazionale e provvedimenti efficaci per la sicurezza sul lavoro sono oggi quanto mai urgenti. (estratto dalle Tesi del 5° Congresso nazionale del PMLI, 6-8 dicembre 2008, sta in volume degli Atti congressuali, pagg.130-131) 22 dicembre 2009 |