Spagna Gli indignati non demordono e continuano l'occupazione delle piazze Nell'assemblea del 29 maggio tenuta alla Puerta del Sol, la centralissima piazza di Madrid, il movimento degli indignati ha deciso di non smobilitare e continuare l'occupazione iniziata il 15 maggio contro i politici corrotti di destra e di "sinistra", contro il sistema politico dominato dai due principali partiti di governo e opposizione, contro la precarietà, la mancanza di lavoro e un futuro senza prospettive. I protagonisti della protesta decidevano di organizzare le attività di presidio della piazza per altre due settimane e di continuare la mobilitazione con assemblee di quartiere nelle quali i portavoce del movimento avrebbero raccolto altre indicazioni e proposte per dare corpo alle loro rivendicazioni. Che nella lista messa a punto nelle assemblee tenute finora nella piazza riguardano l'eliminazione dei privilegi della classe politica, interventi del governo contro la pesante disoccupazione, per rendere effettivo il diritto alla casa, per servizi pubblici di qualità, per una riforma del fisco a favore delle masse popolari, per la riduzione della spese militari, per interventi a favore dello sviluppo dei mercati locali, contro lo strapotere del sistema finanziario e bancario e quello delle multinazionali. Fra le iniziative già organizzate ci sono quelle del 19 giugno con cortei che dai vari quartieri di Madrid si dirigeranno verso la sede del parlamento per chiedere una nuova legge elettorale di tipo proporzionale che elimini il monopolio dei due principali partiti, il socialista Psoe di Zapatero e quello di destra Pp di Rajoy, lo sconfitto e il vincitore delle amministrative del 22 maggio. In sintonia col presidio degli indignati di Madrid si sono mossi quelli di Barcellona che il 27 maggio hanno resistito al brutale sgombero della polizia. Gli occupanti stavano discutendo se fosse il caso di lasciare il presidio centrale in Plaza Catalunya e decentrare la protesta nei quartieri. Dopo l'intervento della polizia i manifestanti decidevano di non mollare ancora la piazza e rinviare l'iniziativa nei quartieri. 8 giugno 2011 |