Per 60 anni l'Inghilterra ha tenuto segreto un lager per comunisti Ci sono voluti 60 anni perché i documenti fossero declassificati e resi accessibili al pubblico e una inchiesta del quotidiano inglese The Guardian per venire a conoscenza dell'esistenza di almeno uno dei lager costruiti dal governo di Londra nel quale erano segregati e torturati i comunisti. A guerra appena conclusa il ministero della Guerra inglese autorizzò l'uso della tortura contro presunti comunisti che potevano essere in possesso di informazioni militari sull'Unione sovietica di Stalin. La "guerra fredda" non era ancora stata ufficializzata dai governi imperialisti ma a Londra già era partita l'offensiva anticomunista con metodi spesso ricalcati dai sistemi di tortura degli aguzzini nazisti. Il posto prescelto per costruire il lager fu il campo di Bad Nenndorf, presso Hannover, affidato alla gestione di uno speciale corpo di torturatori. L'esistenza del campo era nota, tanto che un ispettore della polizia inglese lo visitò e fece rapporto denunciando che i prigionieri erano malnutriti, ridotti a scheletri, privati del sonno, immersi per ore nell'acqua fredda, picchiati con tenaglie e bastoni, seviziati con girapollici e stringi polpacci prelevati dalle prigioni della Gestapo. Secondo il rapporto, almeno 372 uomini e 44 donne furono sottoposti a torture nel campo, tra il 1945 e il 1947. Nel 1945 dal campo passarono alcuni nazisti ma dal 1946 i torturati erano esclusivamente comunisti o presunti tali. Molti non uscirono vivi dal campo, altri morirono successivamente alla liberazione per le conseguenze delle sevizie. In seguito al rapporto quattro ufficiali inglesi finirono davanti alla corte marziale ma furono assolti, solo il medico del campo fu licenziato e per disposizione del governo guidato dal laburista Clement Atlee la vicenda fu insabbiata. Il rapporto, altri documenti e numerose foto che testimoniavano della condizione dei prigionieri e delle torture sono rimasti chiusi negli archivi segreti per 60 anni. Secondo una nota di un ministro dell'epoca e resa nota dal Guardian era necessario tenere nascosto "il fatto che potremmo essere accusati di aver trattato gli internati con modalità che ricordano i campi di concentramento tedeschi". La segretezza sulla vicenda non è comunque caduta del tutto. Solo l'insistenza dei giornalisti del quotidiano ha permesso la visione di una parte delle carte, molti documenti sono rimasti secretati e molte delle foto scattate allora da un ufficiale del campo che voleva denunciare le torture sono state eliminate dal ministero della Difesa dal fascicolo reso pubblico. L'inchiesta giornalistica ha denunciato che restano ancora segreti i documenti di almeno un altro lager, un "centro di interrogatori" attivo a Londra tra il 1945 e il 1948 dove sarebbero stati usati gli stessi sistemi di tortura. Il centro era chiamato London cage (la gabbia londinese) e si trovava in pieno centro, nel quartiere di Kensington; secondo la Croce rossa nel centro sono passati oltre 3.500 prigionieri che furono sistematicamente torturati. Il governo del laburista Blair ha cercato di coprire la vicenda e non ha risposto alle richieste di scuse ufficiali e di risarcimento per i parenti delle vittime delle torture; il ministero della Difesa ha scaricato le responsabilità su quello degli Esteri cui competeva la gestione dei lager. Un vergognoso scaricabarile che rende ancora più grave la vicenda e sottolinea le responsabilità politiche dell'attuale governo Blair che d'altra parte nell'Iraq occupato ha usato sistemi simili mentre avalla il comportamento dell'alleato Usa nel lager di Guantanamo. 17 maggio 2006 |