Mentre continuano i criminali raid aerei sionisti su Gaza Israele arresta ministri e deputati di Hamas Mentre continuano i raid aerei sionisti su Gaza, che nell'ultima settimana sono arrivati fino a colpire il corpo di guardia fuori dalla residenza del primo ministro Ismail Haniyeh e che hanno provocato la morte di 40 palestinesi, il premier Olmert ha scatenato una rappresaglia in Cisgiordania culminata con l'arresto di una quarantina di esponenti di Hamas fra i quali ministri, deputati e sindaci. Con l'avallo di fatto dei paesi imperialisti. Il 24 maggio i soldati di Tel Aviv arrestavano nel nord della Cisgiordania 33 alti responsabili di Hamas tra i quali il ministro dell'Istruzione Nassereddin al-Shaer, tre deputati e quattro sindaci. Il giorno seguente stessa sorte toccava a Wafsi Qabha, ministro senza portafoglio e ad altri esponenti di Hamas fra i quali l'ex ministro Abdel Rahman Zeidan, i deputati Hamed Bitawi e Daoud Abu Ser, i sindaci di Nablus, Qalqiliya e Beita, Adli Yaish, Wajih Qawas e Arab Shurafa. Secondo il governo Olmert gli arresti hanno lo scopo di impedire ad Hamas di costruire anche in Cisgiordania proprie strutture armate come a Gaza e di costringere la resistenza palestinese a cessare i lanci dei razzi su Israele. Un appello raccolto dal presidente palestinese Abu Mazen che il 24 maggio lanciava un appello per la fine del lancio dei Qassam da Gaza verso Israele. Non aveva invece detto una parola contro la rappresaglia nazista dei sionisti in Cisgiordania lasciando al suo portavoce il compito di definire solo "arbitrari" gli arresti. Era stato il ministro dell'informazione palestinese Mustafa Barghuti a denunciare con forza la rappresaglia sionista definita un "massacro contro la democrazia palestinese, un'aggressione contro l'Autorità nazionale, la presidenza, il governo e il parlamento palestinesi e contro le organizzazioni della società civile". Una rappresaglia che segue quella dello scorso anno quando i soldati sionisti arrestarono otto ministri e venti parlamentari palestinesi di Hamas, tra cui il presidente del Consiglio legislativo Abdel Aziz Dweik. Un'azione impunita da parte degli imperialisti sionisti israeliani che possono replicarla oggi senza alcuna conseguenza, anzi con l'avallo dei paesi imperialisti Usa in testa, preoccupati solo di rafforzare il presidente Abu Mazen nello scontro con Hamas. Tanto che Tel Aviv ha autorizzato la guardia presidenziale palestinese ad addestrarsi liberamente a Gerico e ha dato il via libera alla consegna di armi a Fatah. Così Tel Aviv può "tranquillamente" minacciare il premier palestinese Ismail Haniyeh di essere nel mirino dei caccia israeliani. Il 22 maggio il viceministro della Difesa Ephraim Sneh in un'intervista alla radio affermava che se proseguivano i lanci di razzi dalle postazioni di Hamas contro la cittadina di Sderot, a pochi chilometri dal confine, Israele era pronta a eliminare lo stesso primo ministro dell'Anp. "Non c'è nessuno nella cerchia dei comandanti e dei dirigenti di Hamas che sia immune da un attacco" affermava il viceministro sionista e i caccia di Tel Aviv colpivano il corpo di guardia davanti la residenza del premier palestinese. 30 maggio 2007 |