Lo rileva l'Istat Il 72% delle pensioni inferiori a mille euro al mese Quasi il 50% dei pensionati sotto i 500 euro La pensione media delle donne inferiore a quella degli uomini Mentre gli stipendi dei politicanti borghesi e i profitti dei padroni continuano a crescere, il 71,9% dei pensionati italiani è costretto a sopravvivere con meno di 1.000 euro mensili. É la sintesi dell'odioso divario che emerge dal rapporto annuale su "trattamenti pensionistici e beneficiari" elaborato dall'Istat in collaborazione con l'Inps sui dati del 2008. Una situazione già drammatica, fotografata alla vigilia della spaventosa crisi economica e finanziaria mondiale e che quindi non tiene conto dei devastanti effetti prodotti nel corso degli ultimi 18 mesi il cui peso grava in massima parte proprio sulle spalle delle famiglie operaie e sui pensionati in modo particolare. Non solo. Secondo l'Istituto nazionale di statistica, il 45,9% dei pensionati, cioè quasi uno su due, è costretto a sbarcare il lunario con un assegno mensile che non supera i 500 euro; mentre il 26% riceve un trattamento pensionistico compreso tra 500 e i mille euro. Un ulteriore 13,4 per cento di pensioni vigenti al 31 dicembre 2008 presenta importi compresi tra 1.000 e 1.500 euro mensili e solo il restante 14,7% del totale ha importi mensili superiori a 1.500 euro. L'importo complessivo annuo delle prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate in Italia (l'anno di riferimento è sempre il 2008) è di 241.109 milioni, pari al 15,38% del Prodotto Interno Lordo. La spesa complessiva è aumentata del 3,5% rispetto al 2007, mentre l'inflazione ormai da diversi anni a questa parte viaggia su percentuali di fatto superiori. Sempre nel 2008, ricorda l'Istat, i pensionati erano 70 ogni 100 occupati nel 2008, precisando che il carico relativo è maggiore nel Mezzogiorno - dove il rapporto è di 79 pensionati ogni 100 occupati - mentre presenta il valore più contenuto nelle regioni settentrionali, dove il rapporto di dipendenza è di 65 a 100. A livello nazionale, tra il 2001 e il 2006 il rapporto di dipendenza è diminuito, passando da 74 a 70 pensionati ogni 100 occupati per poi mantenersi costante nei successivi due anni. Nello stesso anno di riferimento il numero dei titolari di prestazioni pensionistiche secondo i dati Istat è di quasi 16,8 milioni, cifra pressoché invariata rispetto al 2007 (+0,04%), con un numero di pensioni procapite pari a 1,4. Sebbene la quota di donne sia pari al 53%, gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici, le donne vanno però in pensione con un assegno molto inferiore rispetto a quello dei colleghi uomini: 17.137 euro contro 11.906, cioè il 30,5% in meno. 30 giugno 2010 |