Cancellato definitivamente con il consenso di Napolitano l'articolo 11 della Costituzione L'Italia di Monti bombarda la Resistenza afghana Vergognoso silenzio dei media di destra e di "sinistra" Da sei mesi e con il connivente silenzio dei mass media di regime, soprattutto quelli che si considerano di "sinistra", in Afghanistan l'Italia imperialista di Monti sta combattendo una guerra a colpi di bombe e mitraglie contro i talebani. L'incredibile notizia è venuta da un pilota dei famigerati caccia "Amx" che in numero di 4 sta sganciando bombe a getto continuo a guida laser e satellitare Gbu-16, Gbu-32 oltre a ordigni con sistemi ad alta precisione come il Lizard. La decisione di armare i quattro caccia bombardieri del 51esimo stormo dispiegati ad Herat è stata presa direttamente dal ministro della guerra, Giampaolo di Paola. Infatti lo scorso 28 gennaio aveva informato la Commissione Difesa che voleva usare "ogni possibilità degli assetti presenti in teatro, senza limitazione", compresi i caccia che sorvolavano l'Afghanistan senza bombe. L'imperialismo italiano governato dal tecnocrate borghese Monti e del suo compare Di Paola ha visto, inoltre, dal 27 giugno ben 3000 militari italiani e afghani impegnati nella strategica operazione Shrimp net ("Rete per gamberi"), sul fronte più impegnativo nella zona meridionale della provincia di Farah. Una vera e propria azione di guerra che smaschera in pieno l'ipocrisia della "missione di pace" con un dispiegamento che va dagli elicotteri d'attacco Mangusta ai velivoli senza piloti Predator, fino ai già citati caccia bombardieri Amx. L'anonimo pilota spiega che un controllore di terra invia le coordinate di possibili minacce: con i sensori i caccia sono in grado di rimandare sul computer portatile le immagini degli eventuali obiettivi: "sarà lui a decidere se farci sganciare oppure no", conclude l'anonimo pilota. Sul numero dei bombardamenti inquietante l'ironia del colonnello Andrea Fazzi che comanda la task force dell'aeronautica: "Diciamo più di 1 e meno di tanti". Gli obiettivi degli Amx sono antenne di comunicazione o pannelli solari che servono a caricare i telefoni satellitari utilizzati dai comandanti talebani per organizzare la guerriglia, anche se nel mirino dei bombardamenti italiani sono finiti arsenali degli insorti e postazioni di comando e controllo. Il generale Luigi Chiapperini, comandante della missione in Afghanistan, conferma che i bombardamenti "sono iniziati subito dopo il 28 gennaio" con il via libera del ministro Di Paola "ma sempre nel pieno rispetto delle regole d'ingaggio" che prevedono "il divieto assoluto di colpire abitazioni e civili" (sic.). "L'aver dato piena operatività ai cacciabombardieri italiani - ha spiegato il generale - ci ha permesso di colpire obiettivi altrimenti impossibili da raggiungere, come le postazioni radio piazzate in aree inaccessibili in cima a montagne. Gli Amx sono riusciti a rilevare le antenne, identificarne la posizione e a distruggerle, cosa che non sarebbe riuscita con raffiche di cannoncino". L'AMX International AMX (ribattezzato "Ghibli" nell'Aeronautica Militare Italiana) è un aereo da attacco al suolo monomotore a getto ad ala alta a freccia prodotto in Italia e Brasile dagli anni Ottanta. La produzione, che è tuttora in corso, è divisa tra Aeritalia (46,5%), Aermacchi (23,8%) ed Embraer (29,7%), con lo sviluppo di 6 prototipi. L'idea del cacciabombardiere AMX è nata a seguito di un requisito dell'Aeronautica Militare e della Força Aérea Brasileira per un aereo da appoggio tattico (CAS, Close Air Support): è stato poi acquisito dall'Aeronautica Militare in 110 esemplari, insieme con 26 esemplari biposto (AMX-T). Mentre prosegue in un intenso riarmo militare l'imperialismo italiano è sempre più impegnato in operazioni belliche che lo vedono occupare ruoli di prima linea come accade contro la Resistenza afghana. Si tratta di una politica criminale di cui sono responsabili anzitutto il governo Monti e la "sinistra" borghese che rappresenta la componente più fidata della sua maggioranza parlamentare, ma anche del presidente della Repubblica, il rinnegato Giorgio Napolitano che ha mandato in soffitta definitivamente, con il suo consenso alle azioni di guerra, l'art. 11 della Costituzione democratico-borghese del 1948. Tutto ciò supportato dal complice silenzio dei mass media della destra e della "sinistra" del regime neofascista che, salva qualche rara eccezione, hanno dato il peggio di sé anche questa volta. 25 luglio 2012 |