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È l'Italia a condurre il maggior numero di bombardamenti sulla Libia
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Nella campagna militare imperialista in Libia l'Italia passa dal ricoprire un ruolo marginale ad uno di primo piano, almeno per quanto riguarda gli attacchi. Secondo quanto riferito da Sky Tg24, che ha citato "fonti americane", è l'Italia a condurre il maggior numero di missioni sulla Libia e non si tratta di missioni di ricognizione, di rifornimento o di soccorso, tantomeno di quelle di guerra elettronica antiradar citate in un primo momento dal ministro della Guerra Ignazio La Russa; sono missioni di bombardamento veri e propri condotti con i Tornado dell'Aeronautica e gli AV-8B Plus della Marina, imbarcati sulla portaerei Garibaldi.
Una notizia commentata da pochissimi organi di informazione che comunque l'hanno verificata da alcune fonti qualificate. Le quali confermano: "sì, è vero, l'Italia, in questa fase, è il Paese che conduce il più alto numero di attacchi. Circa il trenta per cento delle missioni Nato". Missioni che si sono intensificate con l'obiettivo di distruggere i luoghi dove si potrebbe rifugiare il dittatore Gheddafi.
Il triste primato raggiunto dall'Italia "vuol dire - spiega un analista - che l'Italia assume in questa crisi il suo ruolo naturale; d'altronde parliamo di una campagna militare che si svolge in un teatro che è il nostro cortile di casa". Nel quale hanno messo un piede i concorrenti imperialisti Francia e Gran Bretagna per soffiarci il legame privilegiato coi fornitori di petrolio libici, siano essi il regime di Gheddafi in disgrazia o il nuovo governo.
In ambienti militari italiani si commenta che "l'Italia è tuttora presente con mezzi molto inferiori a quelli di Francia e Gran Bretagna, per cui non si vede come sia possibile svolgere un'attività militare superiore a quella di questi due paesi". Una cautela diplomatica per non alimentare la farsa dello "scontro" sulla partecipazione alla guerra in Liba tra PDL e Lega?.
Resta il fatto che l'Italia spende almeno 800 mila euro al mese per essere tra i protagonisti imperialisti della guerra in Libia e riceve gli elogi degli alleati. A partire dal generale americano David Petraeus, il comandante dell`ISAF in Afghanistan, e prossimo capo della CIA che di passaggio a Roma dove si è incontrato coi ministri della Guerra e degli Esteri, Ignazio La Russa e Franco Frattini, ha definito "davvero preminente" il ruolo a tutto campo svolto dall'Italia in Libia ma anche sugli altri fronti dove "è meravigliosa la cooperazione fra noi e voi". Un elogio significativo tanto più se confrontato con le contemporanee critiche del segretario della Difesa americano Robert Gates che ha puntato l'indice contro l'insufficiente partecipazione degli alleati alle operazioni della Nato. L'Italia imperialista merita solo elogi e evidentemente se li è meritati sul campo.
22 giugno 2011
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