Il governo Prodi l'aveva nascosto La Russa: combattiamo in Afghanistan già da un anno Il ministro della Difesa annuncia più mezzi e uomini. Rimosse le limitazioni Il ministro della Guerra Ignazio La Russa in visita l'1 luglio a Kabul ha candidamente confermato che il contingente italiano già da un anno partecipa in prima fila alle operazioni di guerra contro la resistenza afghana. Il governo Prodi l'aveva nascosto e, una volta smascherato, all'ex ministro Arturo Parisi non è rimasta che un'imbarazzata conferma; sono i gruppi dei corpi speciali italiani inquadrati nella "Task force 45" che combattono nella zona di Farah come aveva denunciato per prima a inizio anno il sito di Peacereporter. "Il governo Prodi - ha sottolineato La Russa sbeffeggiando il predecessore - ha tenuto giustamente questa informazione riservata. Lo avrei fatto anch'io al posto di Prodi. Oggi però confermiamo che i nostri militari hanno partecipato ad azioni anche di combattimento". E continueranno a farlo con maggiore impegno, ha aggiunto il ministro, "per questo mi hanno chiesto altri elicotteri, e tre elicotteri saranno inviati entro novembre insieme al rinforzo di cinquecento uomini", che saranno spostati dal comando di Kabul quando i responsabili militari italiani passeranno il compito della protezione della zona della capitale ai colleghi occupanti francesi. Arturo Parisi ha ribattuto che "nessuna informazione è stata mai nascosta al Parlamento" e che "i nostri militari hanno fatto fronte, come sempre in coordinamento con le forze alleate e innanzitutto con quelle afghane, ad ogni minaccia che attentasse il quadro di sicurezza, l'incolumità dei cittadini, e delle stesse forze a questo fine impegnate. Se affrontare e contrastare queste minacce significa combattere, non ho nessuna difficoltà a dire che i nostri militari hanno combattuto". Come tutti al governo e in parlamento sapevano ma, complici, tacevano. Il governo Berlusconi si muove in Afghanistan in piena continuità con la politica imperialista del governo Prodi, con al momento formali correzioni come quella della modifica delle regole di ingaggio che consentono tra l'altro un più veloce impiego dei militari italiani, su richiesta dei comandi Nato e Usa, in operazioni di guerra sui fronti nel sud e nell'est del paese dove la resistenza è più forte. Una decisione che il ministro La Russa ha confermato essere già operativa. 9 luglio 2008 |