Intervista della Redazione di Napoli de "Il Bolscevico" alle combattive "Mamme Vulcaniche"
"Siamo fiere della lotta intrapresa, non torneremo mai indietro"
"L'8 Marzo ci deve fare alzare la testa riconquistando la libertà di donne". "Il governo Monti è criminale e Napolitano ha le sue responsabilità". "Ci piace il Bolscevico"

Redazione di Napoli
Lunedì 27 febbraio a Boscoreale (comune di circa 27 mila abitanti a una trentina di km da Napoli, fa parte del Parco nazionale del Vesuvio e da esso parte un percorso naturalistico che porta al cratere; è stato un importante centro agricolo dove si produce il celebre vino Lacryma Christi del Vesuvio) si è svolta una combattiva e allo stesso tempo educativa intervista con le "Mamme Vulcaniche" da parte della Redazione di Napoli de Il Bolscevico. I compagni napoletani, guidati dal Responsabile del PMLI per la Campania, compagno Franco Di Matteo, e dal Segretario della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli, compagno Andrea, sono stati accolti calorosamente dalle Mamme in un clima fraterno e di collaborazione.
Verso le 19 è cominciata l'intervista con Venere, Annarita, Valeria, Antonietta, Paola, Elisa, Luisa, Emma, Claudia, Mina e Anna. Il compagno Andrea, a nome della Redazione e del PMLI, ha ringraziato le "Mamme Vulcaniche" per la "preziosa apertura e disponibilità ad essere intervistate, un'occasione importante che servirà a far conoscere ai nostri lettori la vostra storia e la vostra piattaforma di lotta. Anche se sulle pagine dell'organo di stampa del PMLI già siete conosciute per la vostra coraggiosa lotta e determinazione contro i vari piani di rifiuti e la chiusura delle discariche. Questa intervista servirà a farvi conoscere più approfonditamente ai lettori e alle masse popolari".

D.: Qual è la storia e come sono nate le "Mamme Vulcaniche" nella battaglia contro la riapertura della discarica di "Cava Sari"?
R.: "Le 'Mamme Vulcaniche' hanno avuto l'esigenza di unirsi nel momento in cui si sono trovate a combattere contro un problema grave che è stato quello della discarica di 'Cava Sari'. Ci siamo incontrate in una scuola, l'abbiamo occupata e dal confronto che ne è nato abbiamo intrapreso questa lotta scendendo in piazza, spiegando quali erano le problematiche perché non tutti conoscevano il grado di inquinamento presente in questa zona a causa delle discariche illegali ma anche a causa di Cava Sari aperta dallo Stato e ugualmente illegale.
Siamo nate nel 2010 in piena battaglia contro i camion intenti a scaricare l'immondizia nella cava che con forza abbiamo fermato. Esattamente la prima nostra manifestazione si è svolta il 18 ottobre. Abbiamo cercato, fin dalla nostra nascita, di coinvolgere la Chiesa, ma dopo un appoggio iniziale, abbiamo messo da parte questo obiettivo perché successivamente non ci ha più sostenuto".

Qual è il rapporto della vostra lotta con le istituzioni locali e nazionali?
"Nessuna istituzione ci ha aiutato: nessuna! Sono venuti a prenderci in giro. Hanno usato 'Cava Vitiello' come specchietto per le allodole. Ci hanno detto che non l'avrebbero aperta se avessimo accettato di tenere aperta 'Cava Sari'. 'Cava Vitiello' sarebbe stata la cosa più tremenda che avrebbero potuto fare alla Campania, perché è enorme. Berlusconi ha firmato quel patto, ma ci sono anche le responsabilità delle istituzioni locali, nel senso che si sono uniti 18 comuni del vesuviano, hanno firmato questo accordo-truffa, hanno detto che avrebbero sversato in 'Cava Sari' soltanto secco e indifferenziato. Noi abbiamo controllato, notte dopo notte, non è mai arrivato secco e indifferenziato ma solo "tal quale", calcinacci e rifiuti tossici. La responsabilità delle istituzioni locali c'è e continua ad esserci e, dopo una nostra richiesta di creare siti di compostaggio, alternative come il trattamento meccanico biologico sono ancora ferme al febbraio dell'anno scorso. Abbiamo avuto la sfortuna di conoscere, in perfettura, il governatore della Campania Caldoro, il presidente della provincia Cesaro e Bertolaso e non ci siamo dimenticate che questi personaggi hanno dichiarato che le discariche sarebbero servite a loro per almeno tre anni, cosa che si è puntualmente verificata, anche con l'allargamento che hanno fatto".

Cosa propone la vostra piattaforma di lotta sui rifiuti e cosa proponete nell'immediato per abbattere il piano criminale del governatore Caldoro in merito alla gestione dei rifiuti in Campania?
"Pensiamo che ci debba essere un'unione di tutto il territorio campano, non che ognuno pensi solo alla propria terra. Un metodo efficace per far sì che non si creino altre discariche e altri inceneritori. Governo e istituzioni locali stanno ancora pensando alla creazione di altri inceneritori, mentre in altri paesi pensano di spegnerli, perché si raggiunge una raccolta differenziata elevata, si fa un trattamento meccanico biologico che sappiamo che non fa male, perché si differenzia tutto e perché c'è un riciclo e un riuso. A cosa serve fare una politica di incremento della raccolta differenziata e la creazione di 'comuni ricicloni' quando poi tutto va in discarica? L'appello è quello di unità dei movimenti e la soluzione è opporsi alle discariche e alla costruzione di qualsiasi tipo di inceneritore. Sulla questione rifiuti e salute c'è una chiara volontà istituzionale di tenere un livello basso di cultura e informazione tra i cittadini per non fargli capire cosa sta succedendo".

Qual è il vostro rapporto con le altre realtà di lotta contro la "Cava Sari" e dei Comitati di lotta sparsi in Campania?
"Abbiamo un ottimo rapporto con i diversi movimenti sparsi nella regione e soprattutto con quelli napoletani. I rapporti migliori li abbiamo con i Comitati di Giugliano, Quarto e Chiaiano: senza unità riteniamo non si vada da nessuna parte".

Come vivete la vostra condizione femminile e come la vivono le altre donne nei territori del vesuviano?
"Bella propria questa domanda! Uno schifo! Noi madri in lotta non siamo però ben viste da alcune donne del nostro paese, ci prendono per matte. Secondo loro siamo sempre dal parrucchiere perché ci dobbiamo mostrare in televisione e fare interviste. Invece noi lottiamo per la tutela della nostra salute e del territorio, del respiro dei nostri figli, di noi stesse. Questo non lo capiscono! Noi non siamo il prototipo della donna ideale che questa società vorrebbe: ci rendiamo conto che aumentano le patologie, ci si ammala e si muore ad appena 40-50 anni, i nostri figli che si ammalano, che dovremmo fare? Stare chiuse nelle nostre case e fare le pulizie? E poi? Ci ritroviamo con un bimbo malato e che faremo a quel punto? Notiamo anche un poco di rassegnazione nel territorio, nonostante continuiamo a fare informazione tra la gente sulla questione della lotta contro le discariche".

Interviene il compagno Franco: "Ciò che dite è importante e sono molto belle le vostre risposte. Come donne vesuviane di Boscoreale, Terzigno e Boscotrecase vi siete assunte il compito di portare avanti la lotta, un avanzamento di coscienza che dovete trasmettere ad altre donne".
Riprendono la parola le "Mamme Vulcaniche": "Siamo fierissime della nostra lotta, non torneremo mai indietro. Dobbiamo lottare anche contro i nostri mariti! Ci valorizzano più i nostri figli! Secondo alcuni non era 'normale' che delle donne scendessero in piazza e bloccassero i camion! Ora che siamo state ferme un periodo, la gente ci ha detto: come mai state ferme? La battaglia è finita? E noi gli abbiamo detto che non ci fermeremo. Tutto questo riguarda la battaglia per i rifiuti.
Ma vogliamo parlare delle altre lotte? Ad esempio quella riguardante l'asilo nido comunale che è stato costruito dopo 40 anni, è stato inaugurato dal sindaco Langella (PDL) e poi non ha mai funzionato? Non ci hanno dato neanche una sede dove poterci riunire come associazione. Il sindaco Langella ogni tanto prende una posizione, ma poi dice che "non ne sa niente" e ci dà il benservito. A più riprese abbiamo cercato un incontro con le istituzioni (a qualcuno ci dovevamo rivolgere) ma ci è stato negato completamente. Non parliamo poi del sindaco di Terzigno Domenico Auricchio (PDL), e amico di Berlusconi... Abbiamo fatto tutti i percorsi legali: quando si sono messi assieme i 18 sindaci abbiamo chiesto di far parte di un organo di controllo per vedere cosa facevano. Dopo i primi incontri, provincia e regione ci hanno escluse. C'è stato anche un tentativo di confondere la nostra lotta di 'Mamme Vulcaniche' con un'operazione condotta dal sindaco Langella per screditarci con altre donne, che pur facevano parte del nostro gruppo iniziale poi hanno festeggiato Berlusconi, cosa che non avremmo mai fatto. Quando siamo andate dalla Procura della Repubblica, dal magistrato Mancuso, solo chiacchiere: abbiamo chiesto che fine avesse fatto la documentazione inviata in Procura relativa all'inquinamento delle falde acquifere e non abbiamo ricevuto alcuna risposta adeguata. Relativamente ai 31 indagati di Terzigno, l'atto che è stato fatto è intimidatorio e fascista e quindi solidarizziamo con gli indagati in lotta come noi".
Cosa pensate della Giornata internazionale delle donne e dell'8 Marzo?
"Dovrebbe essere festeggiato come giornata di lotta. Invece si festeggia con spogliarelli, feste e festarelle! Chiaramente abbiamo una visione di grande rispetto della Giornata dell'8 Marzo e non consumistica come è diventata perché ciò calpesta la dignità della donna. Vediamo molto meno libertà oggi rispetto a cinquant'anni fa, e quindi occorrerebbe la ripresa della lotta per quello che ci è stato tolto, sia come dignità, sia come donne, sia come lavoratrici. Ci sono tantissime donne in gamba che ancora devono venire fuori e c'è tanto da fare: l'8 Marzo ci deve fare alzare la testa perché la libertà ancora non ce l'abbiamo visto che ancora oggi si fa difficoltà a credere che noi possiamo pensare ed esprimerci come donne".

Qual è il vostro giudizio sul capitalismo e il governo Monti?
"Da dove vogliamo partire? Questo è un governo criminale! È criminale il governo Monti che leva la salute e ci mette le discariche, leva lavoro e ci impoverisce. E anche Napolitano ha le sue responsabilità! Il governo Monti fa meno che zero per noi: vedete quello che sta succedendo con la lotta dei No Tav? Oggi un ragazzo è in coma farmacologico perché caduto da un traliccio mentre protestava. Questo è un governo criminale perché sta uccidendo la gente!".

 
Quali sono le vostre idee per cambiare la società attuale e per lottare per un mondo nuovo fondato sull'uguaglianza sociale ed economica?
"Cominciamo dalle donne! Vediamo il cervello delle donne e non le gambe! Non riusciamo a capire come chi ci governa sta 'quagliata quagliata quagliata' (dal napoletano: piena, piena, piena) di milioni! Non potranno mai capire le nostre esigenze con i loro stipendi. Nel governo come nel parlamento non ci sono rappresentanti dei ceti più poveri, a nessun livello".
Qual è il vostro giudizio verso "Il Bolscevico"? Avete delle proposte e delle critiche da fare?
"Dovete diffonderlo di più! In carta lo abbiamo letto poche volte, ma quando è stato possibile ci è molto piaciuto. Tratta molti argomenti e li tratta come fossero i nostri pensieri per cui è piacevole da leggere. Poi dà anche tante informazioni. Ora lo possiamo avere su Internet, speriamo che possiate farcelo avere anche nella versione cartacea".

Nella parte finale dell'intervista le "Mamme Vulcaniche" hanno precisato che la discarica "Cava Sari" (sita nel territorio di Terzigno) è nata in realtà negli anni Settanta, esattamente nel 1972 per i comuni vesuviani. Successivamente intervenne una legge del 1980 sui rifiuti che legittimò lo scarico dei rifiuti regionali in maniera definitiva. Nel 1990 cominciò la protesta per farla chiudere e, nel 1994, la discarica fu chiusa perché nacque il "Parco Nazionale del Vesuvio". Nel frattempo alcuni imprenditori senza scrupoli, nel silenzio connivente delle amministrazioni locali, hanno comprato ettari di terreno per aprire nuove mini-discariche, ma per dieci anni, fino al 2004, la discarica rimase chiusa e i rifiuti portati nei territori di Giugliano e Caserta. Tra il 2005 e il 2007 con una serie di piccole autorizzazioni riaprì parzialmente 'Cava Sari' fino alla riapertura totale del sito nel 2008, giungendo alla situazione attuale e alle lotte contro la discarica.
L'incontro si è chiuso verso le 20 con un bel momento di confronto dialettico e fraternizzazione tra le combattive Mamme e i marxisti-leninisti che è stato suggellato da una foto finale e dalla distribuzione in omaggio di alcune copie de Il Bolscevico. Sono stati ringraziati i militanti di Sel per la loro disponibilità nell'accoglierci nella sede locale e dato appuntamento alle "Mamme Vulcaniche" in piazza per le prossime iniziative contro il piano criminale dei rifiuti portato avanti dal governatore della casa del fascio Caldoro e i suoi lacchè.
 
29 febbraio 2012