A Madrid Grande manifestazione contro i tagli di Rajoy Cortei e proteste in 80 città spagnole e all'estero Quattro grandi cortei partiti nel pomeriggio da diversi punti della capitale, cui hanno fatto da corollario tanti piccoli cortei partiti dai quartieri periferici, dagli ospedali in lotta, dalle scuole e dalle università, hanno riempito il 23 febbraio la centrale Plaza de Neptuno, luogo simbolo della protesta a Madrid a due passi dal parlamento, per protestare contro gli aumenti delle tasse e i tagli alla spesa pubblica decisi dal governo del premier Mariano Rajoy, contro una disoccupazione che è arrivata al tasso del 26% e la corruzione. La grande manifestazione di Madrid è stata accompagnata da cortei e proteste in altre 80 città, da Barcellona a Valencia, Malaga, Almería, Bilbao, Vigo, La Coruña, Zaragoza e tante località minori ma anche di spagnoli all'estero che hanno manifestato a Buenos Aires in Argentina, nelle città europee di Nottingham, Parigi e Ginevra, solo per citare le principali. Le manifestazioni erano state indette dalla Marea ciudadana unida, la formazione cui avevano aderito più di 300 collettivi sociali, i rappresentanti delle assemblee popolari di quartiere del 15M create dagli "indignados", gruppi politici, organizzazioni sindacali e tante organizzazioni civiche mobilitatesi "contro i tagli, per una vera democrazia". La formazione era chiamata anche "Marea di cittadini 23F" per sottolineare che la protesta si è svolta nel giorno in cui ricorrono i 32 anni dal fallito golpe militare del 23 febbraio 1981. Una scelta non casuale perché "se quello era un golpe militare, questo che stiamo vivendo è un colpo di stato della finanza", dichiaravano gli organizzatori. Un golpe finanziario che detta la linea al governo Rajoy e che ha portato alla "perdita di legittimità delle istituzioni". La denuncia della folla di manifestanti era chiara a partire da slogan e cartelli portati per le strade di Madrid, dal No gigante con dentro una forbice per dire no ai tagli a migliaia di buste sventolate al grido di "le tue bustarelle sono i miei tagli", per condannare lo scandalo di tangenti che sta investendo il Partito popolare di Rajoy. Molte le bandiere viola repubblicane sventolate e accompagnate da slogan contro il genero del re, Iñaki Urdangarin, coinvolto in un giro di corruzione. A conclusione della manifestazione gli organizzatori hanno letto la piattaforma elaborata con le richieste al governo in merito tra l'altro al mantenimento dei servizi pubblici universali e di qualità, alla punizione dei colpevoli degli atti di corruzione, richieste che seguono la riaffermazione del netto rifiuto dei tagli sociali e dei diritti. Gruppi di manifestanti si sono scontrati con la polizia, in particolare nei pressi della stazione ferroviaria di Atocha, con lanci di pietre e incendi di cassonetti. Pesanti le cariche degli agenti, come avviene regolarmente nelle ultime manifestazioni contro il governo Rajoy, che hanno causato una trentina di feriti; 45 i manifestanti arrestati. 27 febbraio 2013 |