In 30mila a Roma con CGIL, CISL, UIL e UGL Grande corteo degli "esodati" Il PMLI sfila tra le prime file La questione va risolta subito Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma Venerdì 13 aprile, circa 30 mila pensionati e lavoratori, la maggior parte "esodati", prime vittime della devastante controriforma firmata Fornero e Monti, sono scesi in piazza seguendo l'invito di CGIL, CISL, UIL e UGL. In una giornata angusta e piovosa, il corteo è partito da piazza della Repubblica per raggiungere piazza SS. Apostoli, dietro piazza Venezia. Una manifestazione unitaria non si svolgeva da anni e si attendevano più bandiere rosse della CGIL, in realtà i colori più in vista erano quelli della CISL e della UGL che hanno saputo cogliere l'occasione e conquistarsi praticamente tutto lo spazio appena sotto il palco. In generale il corteo non è stato dei più combattivi e vivaci. Da una parte era evidente la poca coesione delle tre sigle sindacali principali, che forse a ritrovarsi insieme in piazza non sono più tanto abituate, dall'altra CISL e UIL avevano palesemente come secondo fine di sfruttare appieno la situazione per riprendersi un briciolo di credibilità, e come UGL si sono mobilitati in gran forza soprattutto per ottenere visibilità. Chiaramente tutto ciò non poteva certo infondere uno spirito di lotta a chi alla pratica della piazza non è poi così abituato, in più va ad aggiungersi l'organizzazione di CGIL, CISL e UIL che hanno provato insieme a guidare il corteo senza mai imporsi. Il risultato è stato un corteo veloce, senza una vera testa, molto silenzioso, con appena qualche slogan isolato. Il PMLI era presente con le istanze di base di Roma e di Civitavecchia, portando alte le bandiere del Partito nelle primissime posizioni del corteo. In piazza SS. Apostoli, piccola e inadeguata ad accogliere una manifestazione di questa portata, erano già schierati sotto il palco in un blocco centrale l'UGL, con ai lati la CISL e qualche bandiera e palloncino qua e là della CGIL e della UIL, e benché la pioggia complicasse un po' le cose le rosse bandiere del PMLI hanno comunque conquistato il loro spazio in una posizione avanzata alla destra del palco per ascoltare i comizi. Malgrado la pioggia battente, la piazza è rimasta compatta e dal palco sono intervenuti Angeletti e Bonanni che non sono andati oltre la guerra delle cifre oramai note dei 65 mila "esodati" della Fornero, dei 130 mila di Nori (Inps) e i 350 mila che sembrano essere il vero numero, chiedendo un tavolo di confronto per cercare di ottenere il giusto numero di lavoratori da pensionare con la vecchia "riforma". Qualche frase più audace è invece uscita dall'intervento della Camusso che ha ribadito come questo governo stia giocando con la vita di migliaia di lavoratori che prossimi alla pensione non ne hanno più diritto e si ritrovano senza uno stipendio, senza un lavoro e senza "ammortizzatori sociali". Ha poi minacciato di chiedere le dimissioni di Nori se non si farà subito chiarezza sui numeri da parte dell'Inps, annunciando inoltre che la mobilitazione della CGIL andrà avanti fin quando non si troverà una soluzione definitiva sulla questione degli "esodati" e della riunificazione dei contributi onerosa, con o senza CISL e UIL. Sulla manifestazione non sono mancate le dichiarazioni ignobili del neopodestà Alemanno: "si poteva fare una iniziativa statica, in una piazza adeguata e con un numero di persone di giusta valutazione, invece è stata fatta una cosa a sfregio di Roma... le manifestazione e i cortei di venerdì non si devono fare". Gravissimo considerando che proprio nell'ultima grande manifestazione del SPI CGIL nell'ottobre scorso aveva blindato Roma e vietato i cortei per un mese. In conclusione, il problema degli "esodati" e delle ricongiunzioni va risolto subito e se non ci sarà una risposta immediata occorrerà tornare presto in piazza sulla questione. Ma non basta, c'è bisogno che la lotta si allarghi a tutta la controriforma pensionistica e alla controriforma del lavoro e venga indetto su questa base lo sciopero generale di 8 ore, con manifestazione nazionale a Roma. 18 aprile 2012 |