Contro le nuove leggi razziali del governo Berlusconi Ventimila migranti e antirazzisti in piazza a Milano Respinta con la forza degli argomenti e l'appoggio dei manifestanti una provocazione antiPMLI Redazione di Milano In ventimila sono scesi in piazza a Milano, sabato 23 maggio, per manifestare contro le nuove leggi razziali introdotte dal governo del neoduce Berlusconi e in particolare contro la possibilità di respingere i migranti in mare. Tanti i manifestanti: senegalesi, cingalesi, latinoamericani, nordafricani. Presenti i centri sociali, gli studenti medi, le associazioni antirazziste e quelle umanitarie come Emergency. Il corteo partito dalla Stazione Centrale, dopo un lungo tragitto, ha raggiunto piazza Duomo. L'occasione è la mobilitazione nazionale della campagna "Da che parte stare", "contro la crisi, contro il razzismo e per i diritti dei migranti". In piazza coi migranti in lotta il PMLI, presente con militanti e simpatizzanti della Cellula "Mao" di Milano coadiuvati dall'energica presenza di un combattivo simpatizzante della provincia di Bergamo, che segnavano la loro rossa presenza con le bandiere dei Maestri e del Partito e con un fiammante cartello su cui campeggiava, oltre al costante manifesto "Abbattiamo il nuovo Mussolini e la terza repubblica", la scritta "Affossiamo le leggi razziali del neoduce Berlusconi contenute nel 'pacchetto sicurezza'". Al concentramento i nostri compagni hanno diffuso centinaia di volantini sulle leggi razziali. Inoltre, sono state diffuse copie del volantino sul dibattito astensionista col compagno Emanuele Sala a Bergamo del 30 maggio prossimo organizzato dai compagni della Cellula "Lenin" della provincia orobica. Venduta anche una bandiera dei cinque Maestri (che va sempre più a ruba nelle grandi e medie manifestazioni) oltre che a copie dei nn. 20 e 21 de "Il Bolscevico". Nel corteo ci sono anche i partiti falsi comunisti - e fra questi il PRC (quello stesso partito che votò nel 1998 la legge Turco-Napolitano e con essa i lager per migranti tristemente noti come Cpt, oggi Cie) - che dai loro furgoni sparano musica e basta dalle potenti casse acustiche. I manifestanti non si fanno cloroformizzare dai trotzkisti e dai neorevisionisti e a frotte avanzano conquistando la testa del corteo, superando in massa i furgoni e sbarrandogli la strada qualora volessero avanzare oltre il dovuto. "Non siamo qui per ballare e scherzare" gridano alcuni migranti magrebini "ma per gridare forte la nostra rabbia". I marxisti-leninisti non potevano che stare coi migranti in lotta più combattivi e coscienti e quindi si sono spostati con loro in prossimità della testa del corteo. La cosa ha infastidito qualcuno tanto da inviarci un paio di sedicenti e fantomatici "rappresentanti degli organizzatori della manifestazione" che hanno arrogantemente avvertito i marxisti-leninisti che non potevano stare lì dato che "s'è deciso che i partiti stanno dietro"; "il PMLI invece sta con le masse più combattive" gli è stato risposto dai nostri compagni. I provocatori si sono messi ad insultare i nostri compagni che però, educati alla disciplina marxista-leninista, non hanno risposto alla bassa provocazione continuando a manifestare in modo combattivo assieme ai migranti che ormai li accettavano fraternamente. Quindi i provocatori sono passati alle minacce: "se non ve ne andate con le buone chiamiamo 50 dei nostri e vi cacciamo con la forza". Forti dell'appoggio dei migranti circostanti i marxisti-leninisti hanno risposto "fate pure, sempre che i manifestanti qui intorno siano d'accordo". Ciò ha infine "consigliato" gli pseudo portavoce degli organizzatori ad andarsene con la coda tra le gambe. Gli slogan lanciati con forza dai migranti sono semplici ma incisivi: "basta razzismo", "basta paura", "basta questura", "chiudere, chiudere i Cpt". A questi si sono aggiunti quelli lanciati dal PMLI centrati sul tema. Obiettivo ricorrente dei cori è anche il ministro dell'Interno, il nazi-leghista Roberto Maroni, mentre gli striscioni prendono di mira il "pacchetto sicurezza" approvato dal parlamento nero. Tra i cartelli, uno propone una "lezione di matematica" che sommando la figura del fuhrer della Lega Nord Umberto Bossi a quella del presidente fascista della Camera Gianfranco Fini dà come risultato l'immagine di Adolf Hitler. Dalla storica manifestazione "Abba vive. Stop al razzismo" del 20 settembre 2008, a Milano i migranti hanno incominciato a scendere in piazza prendendo, passo dopo passo, sempre più coscienza che solo lottando uniti tra loro e con le masse antirazziste e antifasciste italiane potranno rivendicare a gran voce i loro diritti ed affossare le leggi razziali e il regime neofascista su cui si poggiano. La battaglia è solo cominciata! 27 maggio 2009 |