A Roma e A Milano USB e Cobas manifestano contro la stangata Denunciate le modifiche dello "Statuto dei lavoratori" e della legge sul diritto di sciopero. Fitto calendario di lotte in vista della mobilitazione d'autunno Per impedire le riduzioni salariali, il blocco della contrattazione e il congelamento dei contratti nazionali, l'elevamento dell'età pensionabile e la drastica riduzione delle pensioni, l'abolizione di ogni garanzia contro i licenziamenti, i massicci tagli di posti di lavoro nella scuola e in tutto il settore pubblico, il 5 giugno la Confederazione COBAS, l'USB Unione Sindacale di Base e lo Slai Cobas hanno dato il via a Roma (con una manifestazione nazionale di cui riferiamo a parte) e a Milano con una manifestazione regionale, a una grande mobilitazione nazionale contro il governo del neoduce Berlusconi e la stangata di lacrime e sangue del gerarca Tremonti. Al grido di "la crisi va pagata da chi l'ha provocata" e impediamo la stangata massacro, migliaia di operai, lavoratori del pubblico impiego, pompieri, dipendenti degli enti locali, precari, cassintegrati, disoccupati e studenti sono sfilati in corteo a Milano per denunciare i feroci tagli della manovra economica che colpiscono soprattutto i servizi sociali e le famiglie operaie e popolari, il massacro della scuola pubblica dove sono previsti altri 41 mila posti di lavoro in meno per settembre, il mancato rinnovo degli "ammortizzatori sociali", gli attacchi alle tutele e ai diritti sindacali attraverso l'abolizione dell'articolo 18 dello "Statuto dei lavoratori" e l'ulteriore restringimento del diritto di sciopero, il dilagare del precariato specie nella scuola, l'incessante attacco al pubblico impiego col blocco del turn over e degli scatti di anzianità e l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, mentre crescono a dismisura l'evasione fiscale e il dilagare della corruzione e la pressione del fisco sui salari e sulle pensioni è diventata intollerabile. La mobilitazione ha portato in piazza fra Roma e Milano oltre 25 mila manifestanti di cui circa la metà hanno preso parte al corteo milanese partito nel primo pomeriggio da Largo Cairoli. Si tratta hanno tenuto a sottolineare i vertici del sindacato di base nei comizi conclusivi della due manifestazioni, di un primo passo verso una massiccia mobilitazione che avrà il suo culmine in autunno ma che nel frattempo prevede un nutrito calendario di lotte fra cui ricordiamo lo sciopero degli scrutini a scacchiera indetto dai Cobas e già in fase di svolgimento in diverse scuole in Emilia-Romagna, Calabria e provincia di Trento. Il 10-11 giugno toccherà a Marche, Puglia e Veneto; l'11-12 giugno a Sardegna e Umbria; il 14-15 giugno blocco degli scrutini in Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta, Friuli VeneziaGiulia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Provincia di Bolzano. 8 giugno sciopero nazionale di Lsu, Lpu, cassintegrati e lavoratori in mobilità; 9 giugno sciopero del lavoratori della Croce Rossa; 10 giugno i "Tetti della ricerca...e non solo", con iniziative in tutti gli enti di ricerca; 11 giugno sciopero di 24 ore del Trasporto pubblico locale. Il 14 giugno sciopero generale di 24 ore e giornata di mobilitazione nazionale del Pubblico Impiego con scioperi accompagnati da manifestazioni davanti al ministero dell'Istruzione e agli Uffici scolastici provinciali e regionali. Mentre sabato 12 giugno la Cgil sarà in piazza a Roma e ha in cantiere uno sciopero nazionale per la fine di giugno. Il 15 giugno ci sarà una manifestazione indetta da Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals. A loro potrebbe unirsi la Gilda che sta pure pensando a un programma di mobilitazione che durerà per tutto il prossimo anno scolastico. 9 giugno 2010 |