Manifestazione regionale a Torino La Cgil porta in piazza 70mila lavoratori contro la crisi e in difesa del contratto Fierezza e orgoglio della delegazione del PMLI diretta da Urban Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI A Torino, sabato 28 febbraio, più di 70 mila lavoratori, pensionati, studenti hanno preso parte alla manifestazione organizzata dalla sola Cgil-Piemonte. L'imponente corteo era aperto dallo striscione "Contro la crisi una soluzione c'è: lavoro e contratto". Sotto la Mole Antonelliana sono arrivate delegazioni da tutte le province piemontesi con le bandiere di tutte le categorie della Cgil. La Filcem (chimici), la Fillea (edili), i tessili della Filtea, i pensionati dello Spi e tante bandiere della Funzione pubblica della Cgil. Tantissimi gli striscioni delle più importanti e storiche realtà industriali della regione: dai metalmeccanici della Bertone, Pininfarina, Sandretto, Indesit, Ages, Cabind, Dayco, Skf, ai chimici, dagli striscioni dei vari settori della Funzione pubblica, ai tessili di Olimpias (Benetton) e Zegna Baruffa, ai poligrafici della De-Agostini-Utet e persino due cioccolatai: Streglia e Caffarel. Il Piemonte è una delle regioni dove la crisi sta colpendo più duramente: 200 mila sono i posti di lavoro in bilico: 125 mila interinali, 50 mila cassintegrati, 28 mila in mobilità di cui il 40% donne. Lo stesso numero di posti di lavoro che si sono persi in dieci anni dal 1980 al 1990. A fine gennaio 2009 le ore di cassa integrazione ordinaria erano quasi 4 milioni, con un incremento del 599% rispetto al gennaio 2008 mentre quelle di Cig straordinaria ammontavano ad oltre 2 milioni, con una crescita del 196,4%. Nell'enorme corteo rosso si sono susseguiti cori di protesta contro la vergognosa capitolazione di Cisl e Uil accusati di aver svenduto al padronato, con l'accordo separato, il contratto collettivo nazionale di lavoro. Il cuore rosso del corteo era composto dalla delegazione del PMLI, diretta dal compagno Gabriele Urban e formata da militanti e simpatizzanti biellesi e cuneesi che hanno sventolato con fierezza ed orgoglio le bandiere dei Maestri e del Partito fin sotto il palco degli oratori. I comizi conclusivi sono stati affidati ad alcune lavoratrici e lavoratori che hanno già perso o perderanno il posto di lavoro in conseguenza della grande crisi. Un lavoratore della Croce Rossa Italiana ha raccontato di come la Cri sigli esclusivamente contratti annuali ai propri dipendenti, senza nessuna prospettiva di un inserimento stabile nell'organico. Una giovane lavoratrice della "Tessitura di Lessona" ha riportato i numeri della continua emorragia di posti di lavoro che colpisce la prestigiosa fabbrica biellese. Un lavoratore chimico della provincia di Torino ha descritto i problemi associati all'esiguo potere d'acquisto del reddito proveniente dalla cassa integrazione che deve subire insieme alla totalità dei colleghi di lavoro. Le conclusioni sono state tirate prima dal segretario generale della Cgil-Piemonte, Vincenzo Scudiere, ed infine da Agostino Megale della Segreteria nazionale Cgil. Entrambi hanno ribadito che, sulla difesa dei contratti e del lavoro, la Cgil sarà inflessibile e che non cederà di un passo ai ricatti padronali e governativi che vorrebbero un sindacato più addomesticato e dialogante con Confindustria ed esecutivo. L'appello finale è stato quello per mobilitare tutte le forze possibili in vista della grande manifestazione nazionale della Cgil del 4 aprile a Roma. 4 marzo 2009 |