Manifestazioni in tutta Europa contro i tagli e l'austerità Nel mirino la "troika" A colpi di lacrimogeni e di manganelli la polizia ha difeso la sede della Bce a Francoforte Il 31 maggio e l'1 giugno sono stati due giorni di importanti iniziative contro i tagli e l'austerità dei governi europei, contro le politiche della cosiddetta "troika" composta da Unione europea (Ue), Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca centrale europea (Bce), e in particolare contro la Bce la cui sede a Francoforte pur presidiata da un massiccio schieramento di polizia è stata messa sotto assedio e isolata dalle manifestazioni organizzate dalla coalizione Blockupy Frankfurt. Le manifestazioni che hanno paralizzato l'attività nel centro finanziario della città tedesca sono state le più efficaci e importanti fra una serie di iniziative di protesta che si sono svolte in tutta Europa a partire da Spagna e Portogallo. Già lo scorso anno in varie città europee e in particolare a Francoforte si era svolta la giornata europea contro le politiche dell'austerità imposte dall'Ue con una serie di iniziative organizzate da Blockupy Frankfurt assieme diverse organizzazioni contro le politiche di austerità attive in molte città della Germania con la partecipazione di delegazioni provenienti da Spagna, Belgio, Olanda, Danimarca, Francia e Italia. Iniziative ripetute quest'anno a partire dal corteo non autorizzato del 31 maggio formato da migliaia di manifestanti che partiti dal campeggio autogestito di Rebstock sono sfilati per quattro chilometri fino al centro cittadino aggirando i numerosi blocchi della polizia che presidiava in forze la zona centrale dove si trova la Eurotower, la sede della Bce, protetta da transenne antisfondamento e da un robusto schieramento di poliziotti in tenuta antisommossa. I manifestanti sono arrivati sotto il grattacielo della Bce e si sono divisi in sei gruppi che hanno bloccato tutti gli incroci delle strade attorno per impedire l'accesso agli uffici agli oltre 1.500 dipendenti. La polizia ha tentato di rompere i blocchi ma ha dovuto desistere. Blocchi e sit-in hanno isolato la sede della Bce e di alcune grosse banche limitrofe paralizzando il lavoro per tutta la giornata in tutto il distretto della finanza a Francoforte. Nel pomeriggio i manifestanti hanno sciolto i blocchi e si sono divisi in tre diversi gruppi che hanno continuato la protesta in altre parti della città. Alcune centinaia di manifestanti hanno circondato la sede della Deutsche Bank, in Willy-Brandt platz, per denunciarne in particolare le responsabilità nel supporto ai processi di privatizzazione di servizi pubblici e beni comuni in Europa, alle speculazioni legate al land grabbing, il furto delle terre, in Africa. Il presidio si è concluso con l'incendio di un gigantesco carro armato di cartapesta scelto come simbolo degli affari bellici della Germania. Un secondo gruppo di manifestanti raggiungeva la via pedonalizzata nel vecchio centro di Francoforte per protestare di fronte ai grandi centri commerciali e ai negozi dei più famosi marchi multinazionali dell'abbigliamento, fra i quali Benetton, denunciando la precarizzazione del lavoro e gli attacchi ai diritti sindacali dei lavoratori e il supersfruttamento della manodopera a basso costo nel Sud del mondo. Il terzo gruppo formato da un migliaio di manifestanti raggiungeva l'aeroporto intercontinentale, uno dei più importanti d'Europa e in particolare uno dei principali scali d'imbarco per il respingimento di richiedenti asilo e migranti. Dietro uno striscione su cui era scritto "Chiudere l'aeroporto delle deportazioni" un gruppo riusciva a entrare all'interno di uno dei terminal beffando la polizia che si scatenava con cariche contro i manifestanti rimasti all'esterno. La giornata di lotta si concludeva con assemblee nella sede del sindacato Dgb. L'1 giugno erano in almeno 30 mila i manifestanti che invadevano i centro della città con un corteo che era partito dalla Baseler Platz diretto di nuovo verso la sede della Bce. A poca distanza dall'Eurotower plotoni di agenti si infilavano in mezzo al corteo nel tentativo di isolare uno spezzone composto da manifestanti di varie organizzazioni tedesche, italiane, belghe, francesi e di indignados spagnoli. La polizia pretendeva di sciogliere la manifestazione, perquisire e identificare tutti i manifestanti dello spezzone. Il resto del corteo si fermava e circondava i reparti della polizia occupando piazze, giardini e strade attorno al grattacielo della Bce e bloccando l'intero centro di Francoforte. Solo nel tardo pomeriggio la polizia riusciva a isolare lo spezzone dei manifestanti e a sciogliere il blocco delle strade. La protesta a Francoforte e in altre città europee ha avuto successo, è stata un passaggio importante verso le altre iniziative che sono in programma contro la macelleria sociale imposta dalla Ue e dalla Bce e applicata scrupolosamente dai governi europei che si preparano ad approvare al vertice di fine giugno il cosiddetto "Patto per la competitività" che comprende l'indicazione di nuove pesanti misure. Su iniziativa della Confederazione europea dei sindacati (Ces) sono in programma manifestazioni contro le politiche neoliberiste dei governi europei indette dai sindacati spagnoli fra il 15 e il 16 di giugno e da quelli francesi per il 19 giugno. 5 giugno 2013 |