Tramite la penna dell'opportunista e trotzkista Parlato "Il manifesto" esalta il finanziamento avuto dagli artiglieri d'Italia Su "il manifesto" del 15 marzo, nella rubrica delle risposte alle lettere dei lettori tenuta da Valentino Parlato, l'Associazione artiglieri d'Italia sezione di Novara chiede di potersi intestare 50 azioni del giornale, per un totale di 500 mila lire, ricevute in dono dal segretario nazionale dell'associazione stessa. Parlato risponde ringraziando ed esprimendo tutto il suo "piacere, forse orgoglio di avere una presenza nell'Associazione nazionale degli artiglieri d'Italia", perché - spiega - "siamo contro la guerra, ma le forze armate sono una realtà di tutto rispetto". Ora, nessuno avrebbe preteso che Parlato, in nome della coerenza tra idee e prassi, respingesse gentilmente al mittente l'offerta di finanziamento. Si sa che quando si lotta per la sopravvivenza non si può guardare troppo per il sottile, anche se è altrettanto vero che quando si accettano finanziamenti da certi gruppi si rischia inevitabilmente di compiacere o quantomeno non urtare i loro punti di vista e interessi. Ma da qui a sbracarsi subito in un'esaltazione delle forze armate, dicendosi come fa il trotzkista Parlato a nome del suo giornale "orgoglioso" di esserne finanziati, ce ne corre. Che vuol dire che le forze armate sono "una realtà di tutto rispetto"? Sono o non sono, invece, specie dopo l'abolizione dell'esercito di leva, un esercito professionale interventista al servizio della politica militarista, espansionista e neocolonialista dell'imperialismo italiano nel mondo, come dimostrano le sempre più numerose missioni di guerra e di occupazione militare a cui partecipano, dall'Afghanistan, al Libano, ai Balcani? Su queste cose non si può essere ambigui per compiacere chi ti porta la pagnotta. Non si può stare coi frati e zappare l'orto, come invece sembra sempre pronto a fare e teorizzare l'opportunista e trotzkista Parlato. 1 aprile 2009 |