Il manifesto fascista, razzista, xenofobo e imperialista di Pera è una dichiarazione di guerra ai popoli islamici Benedetto dal neoduce Berlusconi, che ora si paragona perfino a Gesù Cristo, e coprendosi dietro la tonaca del papa nero Ratzinger, il presidente del Senato, il forzafascista Marcello Pera, con "il manifesto per l'Occidente" presentato in pompa magna il 23 febbraio scorso nella sede romana della stampa estera, si è posto alla testa di una nuova "guerra santa" contro i popoli islamici. Si tratta di un vero e proprio programma politico-culturale fascista, razzista e xenofobo con cui Pera si erge a strenuo baluardo del capitalismo, del liberismo e dell'imperialismo occidentale e "cristiano". Titolato "Le ragioni del nostro impegno", il manifesto del neocrociato Pera è un concentrato di integralismo occidentale, filoamericano e filosionista che muove dall'assioma della superiorità netta e totale della civiltà e della cultura occidentale, delle "radici" cristiane-giudaiche per giustificare il suo diritto-dovere di dominare il mondo. "L'Occidente è in crisi. - sono le prime parole del preambolo - Attaccato dall'esterno dal fondamentalismo e dal terrorismo islamico, non è capace di rispondere alla sfida. Minato dall'interno da una crisi morale e spirituale, non trova il coraggio di reagire. Ci sentiamo colpevoli del nostro benessere, proviamo vergogna delle nostre tradizioni". L'Europa "nega la propria identità", le "nostre tradizioni sono messe in discussione" e di questo sono colpevoli "il laicismo o il progressismo" che "rinnegano i costumi millenari della nostra storia" e "sviliscono così i valori della vita, della persona, del matrimonio, della famiglia". E persino, "si predica l'uguale valore di tutte le culture". Insomma siamo di fronte ad un'Europa, si legge nel manifesto, che come dice Benedetto XVI "non ama più se stessa". Pera e i suoi crociati chiamano tutti a "impegnarsi per superare questa crisi, dobbiamo impegnarci a sostenere e difendere i valori e i principi della nostra civiltà". Il confine tra tali principi e le aberranti teorie sulla superiorità della razza ariana contenute nel "manifesto degli scienziati razzisti" del 1938, è assai labile: del resto il neofascista Pera il confine l'ha già da tempo superato, dacché si scagliò contro "il meticciato" che minerebbe l'Europa. Gli 11 capitoletti che seguono sono una vera propria dichiarazione di guerra al mondo e ai popoli islamici, il vademecum, come ha spiegato in un'intervista a Il Riformista il prof. Gaetano Quagliarello, consigliere politico di Pera e presidente della Fondazione Magna Charta dei punti fermi che dovranno "non solo rideclinare il rapporto tra fede e politica ma permeare nel profondo la cultura del centrodestra" nello scenario globale. La piattaforma ideologica delle nuove crociate si articola nella riaffermazione del "valore della civiltà occidentale come fonte di principi universali e irrinunciabili" contrastando "ogni tentativo di costruire un'Europa alternativa o contrapposta agli Stati Uniti", una civiltà occidentale imperialista che si autoproclama gendarme del mondo in grado di "fronteggiare ovunque (il corsivo è nostro) il terrorismo" e , come già stanno sperimentando i popoli iracheno e afgano, impegnata a esportare "la libertà e la democrazia quali valori universali validi ovunque, tanto in Occidente quanto in Oriente, a Nord come a Sud". Per ribadire le "radici cristiane" della crociata non si tralasciano ovviamente tutte le tematiche che stanno più a cuore al Vaticano e a Ratzinger, come la difesa del "diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale", l'esaltazione del "valore della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio" da proteggere "da qualsiasi altra forma di unione o legame" (vade retro Pacs), la totale equiparazione della scuola privata con quella statale, nonché il riconoscimento di fatto, sostenendo che va respinto il "tentativo laicista di relegare la dimensione religiosa solamente nella sfera del privato", del diritto della Chiesa a ingerirsi negli affari interni dello Stato. Ad affiancare Pera nella crociata, una pletora di campioni della supremazia occidentale che vanno dai ministri della casa del fascio, Letizia Moratti (FI), Alemanno e Gasparri (AN), Buttiglione e Giovanardi (UDC), ai rinnegati del comunismo fulminati sulla via di Arcore, Bondi, Adornato e Foa, dai parlamentari della casa del fascio, tra cui Schifani, Bertolini, Vito (FI), Volontè, D'Onofrio (UDC), ai sottosegretari Mantovano (AN) e alla pupilla di Pera Jole Santelli (FI), alla rappresentanza di professori, docenti e intellettuali legati alle più reazionarie associazioni e riviste clerico-fasciste, tra cui spiccano l'erede di don Giussani alla guida di Comunione e liberazione Giancarlo Cesana, il succitato Quagliarello, don Gelmini (Comunità Incontro), Dallapiccola (presidente di "Scienza e vita"). Nelle adesioni on-line si è loro accodata una raccapricciante marmaglia xenofoba, fascista e razzista con messaggi deliranti contro "il barbaro Islam". Un simile manifesto ideologico è stato confezionato su misura per la politica del Mussolini di oggi, Berlusconi. Il quale mentre lo sottoscriveva, facendo felice Pera, pretendeva che al primo punto del programma elettorale della casa del fascio, ci fosse la riaffermazione delle "radici giudaico-cristiane dell'Europa". 1 marzo 2006 |