"il manifesto" trotzkista fa santo subito Obama Appena eletto, l'avevano salutato come il miracoloso leader in grado di operare una svolta epocale alla politica della superpotenza americana e persino di incarnare il "leader globale" e punto di riferimento per la comatosa "sinistra" borghese. Ora, dopo l'incontro in Vaticano col papa Ratzinger, l'hanno osannato come il "Messia nero". E così i laicissimi giornalisti del manifesto si sono d'incanto trasformati nelle più oltranziste truppe ciellintrotzkiste che vogliono santo subito "il Messia nero, leader carismatico di un mondo che ha scelto il cambiamento". Penna in resta, Ida Dominijanni si è incaricata di postularne la beatificazione attraverso un editoriale apparso in prima pagina l'11 luglio, in un crescendo irrefrenabile di osanna e di delirio dal piombare nell'estasi di santa Teresa d'Avila. E così scrive: "Barack Obama sorride, saluta, stringe le mani, commenta i doni, senza mai perdere quell'eleganza disinvolta e amichevole che è il tratto più stupefacente del suo stile. E ancora una volta supera l'esame a pieni voti e con la lode: "grande carisma", sarà la sintesi ufficiale dell'impressione ricevuta dal Papa e dalle gerarchie" (...) Anche l'incontro con Benedetto XVI sigla questo inizio di un tempo nuovo e questo scarto dal tempo precedente". Per poi concludere enfaticamente: "Un messia nero può essere carismatico quanto un papa bianco". Ai trotzkisti nostrani non importa che costui sia il capofila dell'imperialismo americano che ha semplicemente cambiato le forme e non la sostanza della politica interna e internazionale di Bush, riadattandole alle necessità imposte dalla grave crisi economica e finanziaria e dal declino storico degli Usa. Vogliono essere i primi della classe in questa frastornante manipolazione mediatica dell'opinione pubblica mondiale per convincere i propri lettori a ricredersi sulle taumaturgiche risorse autorigeneratrici e riformistiche del sistema politico borghese. Vogliono, con Obama, contribuire a fabbricare un nuovo mito borghese ancor più di quanto nel passato era accaduto con Kennedy. 15 luglio 2009 |