È stato un successo la manifestazione regionale del 29 settembre a Firenze contro il "protocollo" d'intesa del governo di Prodi su previdenza, lavoro e competitività. Gli sforzi delle delegate e dei delegati Rsu toscani, che con coraggio hanno organizzato quest'appuntamento di lotta, l'unico per ora a livello nazionale, per ribadire il NO al welfare di Prodi, sono stati ricompensati dalla partecipazione attiva e convinta, e dalle tantissime adesioni espresse nel sito www.manifesta2909.altervista.org da parte di Rsu, lavoratori, pensionati e studenti di tutta Italia. Considerando il carattere, i contenuti, gli obiettivi, gli organizzatori, i partecipanti e il momento politico e sindacale, possiamo ben dire che si è trattato di una manifestazione sindacale storica e senza precedenti. Tutto il merito alle delegate e ai delegati delle Rsu promotori e ai partecipanti. Un vero "schiaffo" politico al governo del democristiano Prodi e ai mandanti e agli autori di articoli provocatori e faziosi apparsi nei giorni scorsi sui quotidiani (l'Unità su tutti), tesi a creare tensione nei confronti della manifestazione. Ma anche uno "smacco" al clima intimidatorio e antidemocratico verso gli organizzatori e i partecipanti, di "richiamo all'ordine" nella "speranza di insuccesso", espresso sia a livello nazionale dal segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani sia a livello regionale con il segretario Cgil Toscana Alessio Gramolati, il segretario Fiom Toscana Mauro Faticanti, il segretario della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze Mauro Fuso, tutti a favore del "protocollo" in disaccordo anche con la Fiom nazionale. Pressioni e ricatti per far fallire il corteo La presa di posizione della destra della Cgil a favore del "protocollo" sia a livello regionale che locale, ha in qualche modo pesato su una maggiore partecipazione al corteo, soprattutto delle grandi fabbriche. Una sorta di ricatto morale verso i lavoratori che partecipando alla manifestazione avrebbero "tradito il loro sindacato". Ma questo ricatto, non ha del tutto funzionato e dà ancora più valore non solo alle tantissime adesioni, ma ai circa 15.000 partecipanti registrati dagli organizzatori che si sono ritrovati a Firenze per manifestare il proprio legittimo dissenso in piazza, organizzandosi per la trasferta e pagando di tasca propria. Un coraggio e una decisione da parte degli organizzatori e dei manifestanti che non potrà non pesare sul futuro sindacale nel nostro Paese. E questo nonostante che alcuni dirigenti Cgil abbiano insistito tanto sul "fallimento" della partecipazione al corteo fiorentino. Resistere alle pressioni, ai ricatti, ai sentimentalismi, è stata la giusta risposta anche alle affermazioni di Epifani che, durante un'assemblea nella fabbrica fiorentina del Nuovo Pignone nei giorni scorsi, ha detto: "si sceglie di usare l'arma di una manifestazione che divide invece di unire... all'interno del sindacato ci eravamo dati dei limiti che l'indizione di questa manifestazione ha oltrepassato". Su ciò condividiamo le parole di Nicola Nicolosi, coordinatore toscano di "Lavoro e Società", che ha affermato: "l'articolo 4 dello statuto della Cgil sancisce il diritto a manifestare la libertà e la diversità di opinione con la parola, gli scritti e tutti gli altri mezzi. E una manifestazione è un mezzo per esprimersi". Venendo al corteo, in una bella giornata di sole, tante lavoratrici, lavoratori, studenti, pensionati, famiglie intere con bambini, hanno sfilato per le vie del centro da Piazza Indipendenza fino a Piazza Strozzi. Tra le fabbriche toscane presenti con i propri rappresentanti Rsu troviamo la Piaggio, Siemens, Breda, Seam, Ciet, la Sammontana e la Sirti con tanto di striscione, ma anche di fuori regione come Ibm e Zanussi. E poi rappresentanti dei lavoratori del Comune di Firenze e del Gabinetto Vieusseux. La corrente sindacale della Cgil "Lavoro e Società" aveva striscioni che rappresentavano le 9 province della Toscana. Striscione anche per le "Rete 28 Aprile" nella Cgil, nonché per Rsu università Firenze, Coordinamento trasporti Merci Cgil. Presenti con bandiere o fazzoletti gli Studenti di sinistra, Fiom Roma Sud, Fiom Asti, Spi Roma, Spi Toscana, Cgil toscana, Flai Cgil, Contro il rigassificatore di Livorno, Cobas, Rdb, Cub, Sdl. Tra i partiti, oltre al PMLI, a livello regionale hanno aderito e partecipato il PdCI e il PRC. Una presenza la loro, tattica e ridotta nelle forze specie per ciò che riguarda Rifondazione. Infatti per entrambi è stata più una passerella di leader come il PdCI Marco Rizzo e alcuni dirigenti regionali del PRC. Queste forze politiche governative, sebbene abbiano espresso dissenso verso il "protocollo", non hanno dato chiara indicazione di votare NO al referendum e non hanno coinvolto nella manifestazione in modo serio e organizzato la propria base. Il loro appoggio sembrava piuttosto rivolto a spingere il dissenso e i partecipanti verso la manifestazione del 20 ottobre prossimo a Roma, dove si dovrebbe compattare la "sinistra radicale" senza torcere un capello al governo Prodi. Il ruolo del PMLI L'unico Partito che fin da subito e senza riserve ha appoggiato l'appello e la manifestazione è stato il PMLI. La nostra delegazione era guidata dalla Responsabile per la Toscana, compagna Claudia Del Decennale. Militanti e simpatizzanti provenienti da Firenze, Fucecchio, Rufina, Vicchio, Prato e con la presenza della Responsabile del PMLI per la Sicilia, compagna Giovanna Vitrano, non si sono risparmiati nel sostenere e partecipare attivamente alla manifestazione. Uno spezzone rosso e combattivo che ha attirato l'attenzione dei passanti e alcuni lavoratori della Ferragamo di Scandicci che sono stati sempre con noi gridando slogan e cantando. Il Partito ha diffuso centinaia di volantini con il testo di adesione alla manifestazione a firma del PMLI.Toscana e del comunicato dell'Ufficio stampa del PMLI sulle dichiarazioni di Epifani. Sono state vendute copie de Il Bolscevico nn. 34 e 35. Le compagne e i compagni hanno portato in piazza cartelli e corpetti con le chiare parole d'ordine "Contro il welfare di Prodi occorre lo sciopero generale. Votare NO al referendum", sventolavano le bandiere dei Maestri e del Partito, è stata intonata molte volte "Bella Ciao" e il compagno Andrea Cammilli al microfono ha spiegato perché è giusto respingere il "protocollo" e votare NO al referendum, inoltre ha scandito gli slogan tra i quali "Sciopero / sciopero generale / il welfare di Prodi / non deve passare", "Al referendum / No / dobbiamo votare / il welfare di Prodi / non deve passare", "Via Prodi / che come Berlusconi / fa solo gli interessi / dei padroni". La delegazione del Partito è stata ripetutamente fotografata e ripresa dalle tv presenti e bene accolta dai manifestanti. Significativo il saluto a pugno chiuso degli studenti del Classico "Galileo" affacciati alla finestra del liceo di via Martelli per osservare la manifestazione. Insomma, non è andata a segno l'opera nefasta dei giorni precedenti tesa a mettere in cattiva luce il PMLI e la stessa manifestazione. Anche da parte de l'Unità che ha imbastito una subdola e sporca manovra contro il nostro Partito e la manifestazione (vedi servizio a parte). Contemporaneamente la segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana (CdLM) di Firenze ha attaccato il PMLI.Toscana per aver denunciato il Sì al referendum sul protocollo del 23 luglio di Marcello Corti, segretario provinciale della Fiom di Firenze. Nonostante l'argomentata precisazione di risposta del Partito, inopinatamente, Mauro Fuso, Segretario della CdLM ha riconfermato l'attacco al PMLI (vedi documentazione a parte). Con disappunto abbiamo rilevato le prese di posizione di Giorgio Cremaschi e di Gianni Rinaldini che solidarizzavano codinamente con Marcello Corti, come se volessero prendere le distanze dal PMLI e apparire come gli unici depositari del NO al welfare di Prodi. Dobbiamo registrare che alcuni quotidiani ci hanno censurati sia nelle adesioni sia nelle cronache della manifestazione, mentre la Repubblica ha voluto puntare il dito sul PMLI scrivendo il falso e cioè che avevamo un cartello contro i sindacati confederali, creando così disinformazione. No al "protocollo", sì alla democrazia sindacale All'inizio degli interventi conclusivi dal palco in Piazza Strozzi è stato reso omaggio all'ennesima vittima sul lavoro, un operaio di 54 anni, Franco Roggio, carpentiere originario di Battipaglia (Salerno), morto proprio la mattina della manifestazione, schiacciato da due lastre nel tunnel dell'alta velocità in Toscana. Si sono susseguiti vari interventi di rappresentanti toscani delle Rsu, di lavoratori e studenti. Tutti, hanno fatto "barba e capelli" ai sindacati confederali, in particolare alla Cgil, che con questo "protocollo", con la "concertazione" visto che oggi governa il "centro-sinistra", hanno svenduto il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori nonché hanno ribattuto al comportamento intimidatorio di Epifani verso gli organizzatori e i partecipanti alla manifestazione. È stata con forza denunciata la grossa difficoltà di far emergere le ragioni del NO nelle assemblee che si stanno svolgendo nei luoghi di lavoro, perché c'è isolamento, disinformazione e sicuramente in Toscana una forte pressione sindacale affinché prevalga il sì. La manifestazione si è conclusa con l'impegno a dare il massimo di informazione e di propaganda a favore del NO nelle fabbriche da oggi fino alla data del referendum, facendone anche un'occasione per riaffermare la democrazia sindacale all'interno della Cgil stessa. Noi marxisti-leninisti cercheremo di fare la nostra parte nelle assemblee, come lavoratori e sindacalisti, e nelle fabbriche con volantinaggi. Esortiamo i lavoratori a proseguire nella lotta di piazza rivendicando lo sciopero generale regionale e nazionale per affossare il welfare di Prodi. Graditissima la telefonata del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, che ha ringraziato per il servizio di classe svolto da tutti i membri della delegazione marxista-leninista a questa manifestazione. In una importante lettera di ringraziamenti i dirigenti nazionali del Partito con alla testa il compagno Scuderi sottolineano tra l'altro il ruolo svolto dalla delegazione del PMLI "alla storica e senza precedenti manifestazione" nel corso della quale è stata fornita "ai manifestanti una bellissima immagine di combattività di classe del PMLI e dimostrato nei fatti e in piazza che il nostro Partito è in prima linea per la vittoria del NO al referendum" sul welfare di Prodi. 3 ottobre 2007 |
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