La "massoneria" di Davos elogia Monti "The Economist": Monti come Thatcher Il governo Monti piace sempre di più ai grandi circoli finanziario-massonici internazionali, che ormai lo paragonano apertamente alla "Lady di ferro" Margaret Thatcher, in quanto a spietatezza e determinazione nel far pagare ai lavoratori e alle masse popolari il fallimento del capitalismo. Nel corso del vertice dei leader e dei magnati dell'economia e della finanza internazionale a Davos, si sono sprecati infatti gli elogi al governo del tecnocrate borghese: che fosse per il "cambio di passo" impresso all'Italia, come lo ha chiamato il finanziere americano Soros, lui che con le sue speculazioni fece quasi affondare la lira nel 1992; o per "le cose impegnative che sono state fatte", come ha detto il ministro del Tesoro Usa, Tim Geithner; o addirittura perché con lui "l'Italia è tornata sulla scena" e"l'Europa si appoggia sulle spalle di Monti", come titolava l'autorevole quotidiano economico britannico Financial Times. Ma più di tutti, ad elogiare il nuovo governo italiano è stato il suo connazionale The Economist, che ha apprezzato soprattutto le sue misure sulle liberalizzazioni e il piglio decisionista con cui Monti le sta imponendo al Paese, paragonandolo per questo alla Thatcher, tanto da coniare per lui l'appellativo "the iron Monti" ("Il Monti di ferro") con cui gli ha intitolato un articolo nell'edizione cartacea del 27 gennaio. Il primo ministro italiano "si accinge a diventare la Margaret Thatcher dell'Italia", scrive infatti il settimanale economico. "Ma chi saranno - si chiede - i minatori il cui sciopero pose la sfida più seria alle riforme di mercato della Lady di ferro"? Per adesso "le arrabbiate vittime delle leggi di Monti hanno fatto la fila per assumere tale ruolo", ma "almeno per ora le sue riforme risultano gradite all'opinione pubblica", lo incoraggia l'Economist, sottintendendo che come la Thatcher anche lui riuscirà ad averla vinta suoi suoi "minatori". Dalla Thatcher a Cavour: per lo storico trotzkista Paul Ginsburg sarebbe questo invece il paragone da fare per Monti, come ha dichiarato in un'intervista a il manifesto del 29 gennaio. Un accostamento che per il premier italiano suona in casa altrettanto lusinghiero di quanto suona nel Regno Unito essere paragonati alla "Lady di ferro": "Forse Monti è un novello Cavour, sicuramente è il rappresentante della destra storica", dice infatti Ginsburg al quotidiano trotzkista. E spiega: "I primi atti di governo sono molto lontani dall'equità sociale, ma comunque hanno un'idea molto precisa dell'Italia. Ad esempio la battaglia sulla semplificazione delle procedure burocratiche fatta in questo modo - non alla Brunetta, per intenderci - può portare un vasto consenso, nel paese europeo in cui i cittadini sono afflitti dalla burocrazia più farraginosa. È Monti che ha costruito in poco tempo una vera destra classica". Come si vede il giudizio di Ginsburg su Monti non è poi tanto diverso da quello dell'Economist, a parte lo scambio Thatcher-Cavour. Ciò conferma che se la "sinistra" borghese rinnegata e riformista lo sostiene apertamente, quella trotzkista quantomeno lo copre. 8 febbraio 2012 |