A Mauthausen cantata "Bella Ciao" Il 12 maggio si è svolta a Mauthausen, nell'alta Austria, la Commemorazione per il 68° anniversario della Liberazione, avvenuta il 5 maggio 1945, dell'omonimo campo di concentramento e sterminio nazista, dove trovarono la morte almeno 155.000 prigionieri, deportati da ogni Stato europeo occupato dai nazisti. I prigionieri morivano per le tremende condizioni di lavoro nelle fabbriche e nelle cave in cui erano utilizzati come manodopera operaia a costo zero, in sostituzione degli operai tedeschi buttati nel macello della guerra imperialista. I prigionieri spremuti all'inverosimile venivano eliminati, quando erano al lumicino, nelle terribili camere a gas e cremati. Tra loro almeno 5.750 italiani, la stragrande maggioranza dei quali prigionieri politici. Anche quest'anno erano presenti delegazioni da tutti i Paesi europei, oltre che quella proveniente dalla Cina, dagli Usa e da Israele. Alla commemorazione hanno partecipato come negli anni precedenti manifestanti di tutte le età. Alcuni anziani ex-deportati indossavano le giacche a righe blu e celesti, le loro divise dentro i campi. Molti i giovani e persino bambini molto piccoli. In diversi sfilavano in bellissimi vestiti tradizionali. La commemorazione, che si tiene ogni anno, si articola in due diversi momenti. Nella prima fase le diverse delegazioni nazionali rendono omaggio alle vittime del proprio Paese, in genere portando delle corone di fiori al monumento nazionale. Nella seconda fase le delegazioni in fila per ordine alfabetico vengono invitate ad entrare nel campo, dove depongono una corona al monumento comune situato proprio al centro dell'immenso piazzale dell'appello, dove le SS costringevano i prigionieri a stare in piedi per ore all'inizio e alla fine dei massacranti turni di lavoro schiavistico e dove avvenivano le esecuzioni pubbliche spesso di massa. Di certo il monumento più imponente è quello sovietico, costruito immediatamente dopo la guerra e dedicato "Alle vittime del fascismo". La delegazione russa ha reso omaggio al monumento nazionale, e successivamente al monumento simbolo della resistenza nel campo dedicato al generale dell'Armata Rossa Karbishew Dmitri Michailowitsch, tra gli organizzatori del più grande episodio di resistenza interna ai campi di concentramento nazisti e per questo ucciso in modo barbaro insieme a centinaia di militari sovietici nel febbraio del '45. A quel monumento posto proprio accanto al portone principale di Mauthausen hanno reso omaggio centinaia di manifestanti da molti paesi europei. La delegazione italiana, la più numerosa, era composta da almeno 2mila manifestanti, provenienti dal Centro-Nord. Già soltanto il numero la rendeva speciale rispetto alle altre delegazioni nazionali composte al massimo da una cinquantina di antifascisti. Ma non solo il numero, la composizione stessa era particolare. Centinaia di studenti delle scuole medie e superiori dietro gli striscioni, spesso delle loro scuole, tra cui quello del Liceo classico "Lorenzo Costa" di La Spezia, accompagnati dagli insegnanti e poi almeno un centinaio di gonfaloni delle province e dei comuni del Lazio, della Toscana, dell'Emilia-Romagna, del Veneto, del Friuli, del Trentino, del Piemonte e della Lombardia. E poi alcune bandiere della CGIL, e i gonfaloni dell'ANPI e dell'ANED (Associazione Nazionale Ex-Deportati). Non appena la delegazione italiana ha fatto ingresso nel campo, gli studenti della provincia di Firenze hanno lanciato "Bella Ciao", cantata da tutta la delegazione italiana per tutta la durata della sfilata, almeno 20 minuti. Anche i non italiani si sono uniti al coro poiché "Bella Ciao" è una delle canzoni più conosciute dell'antifascismo internazionale. Per ringraziare gli antifascisti italiani di questo numeroso, qualificato e vivace corteo, anche gli organizzatori della Commemorazione hanno lanciato dagli altoparlanti "Bella Ciao" che a quel punto è stata cantata da tutti i presenti che si sono alzati in piedi. È stata una commovente manifestazione del profondo sentimento antifascista delle masse popolari italiane che è rimasta impressa nella mente dei giovani e giovanissimi, e non solo, presenti. "Bella ciao" è stata una rivelazione per molti di loro che la sentivano per la prima volta. Qualcuno mi ha chiesto perché si cantasse proprio quella canzone e cosa significasse. Fatto sta che a giorni di distanza, tornando in pullman ancora i ragazzi la cantavano. Con buona pace del M5S che vorrebbe abolire i "viaggi della memoria". Una compagna della delegazione italiana a Mauthausen 22 maggio 2013 |