Impregilo e vertici del Commissariato di governo chiamati alla sbarra Al via il maxi-processo sull'"emergenza rifiuti" 900 i testimoni. Il governatore Bassolino chiama a deporre il sottosegretario alla presidenza del consiglio Letta Il pm Ceglie: "con il commissariato la camorra ci sguazza e si arricchisce" Tra mille difficoltà e infiniti rinvii, mercoledì 14 maggio, davanti ai giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Napoli, è iniziato finalmente il dibattimento del maxi-processo sui rifiuti che vede chiamati alla sbarra i vertici dell'Impregilo e delle sue controllate e i vertici del Commissariato straordinario di governo. Dopo i rinvii a giudizio disposti dal gup Marcello Piscopo il 29 febbraio scorso, i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara e che hanno condotto le indagini, hanno chiesto di ascoltare 86 persone: ventuno ufficiali di polizia giudiziaria (tra Guardia di Finanza, carabinieri e agenti della polizia provinciale), sei tecnici e 59 privati fra i quali i prefetti Corrado Catenacci e Guido Bertolaso, successori di Antonio Bassolino alla guida del commissariato straordinario per l'emergenza rifiuti. Gli imputati accusati di "concorso in truffa aggravata e continuata ai danni dello stato" e di altri gravi reati commessi ai danni della salute delle popolazioni campane e dell'ambiente, chiedono di sentire oltre 800 testimoni. Antonio Bassolino, governatore della Campania, difeso dagli avvocati Giuseppe Fusco e Massimo Krogh, ha chiamato a testimoniare 75 persone, tra cui Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio fra il 2001 e il 2006, Willer Bordon, Altero Matteoli e Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministri dellŽAmbiente, monsignor Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra, Antonio Rastrelli, Andrea Losco, Alessandro Pansa, Gianni De Gennaro, Guido Bertolaso L'Impregilo, padrona del ciclo dei rifiuti, difesa dall'avvocato Alfonso Maria Stile, ha chiamato a testimoniare tutti i 500 sindaci della Regione. Piergiorgio Romiti, difeso dall'avvocato Michele Cerabona, già difensore del boss della "Nuova Famiglia" di Giugliano Giuseppe Mallardo, ha chiamato ha deporre 7 persone, Armando Cattaneo, amministratore delegato della Fibe spa, difeso dall'avvocato Luigi Tuccillo, ha depositato una lista comprendente 56 nomi. Giovanbattista Vignola, difensore del ex-subcommissario Raffeale Vanoli chiede l'escussione di dieci testi fra i quali il direttore generale del ministero Gianfranco Mascazzini. L'avvocato Riccardo Polidoro, difensore dell'ex subcommissario Giulio Facchi, ha chiamato a deporre 24 testimoni tra cui Massimo Paolucci che è chiamato a deporre anche dagli altri imputati. Tra le prese di posizione e rivendicazioni più che condivisibili segnaliamo quella del pubblico ministero Donato Ceglie in forza alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, uno dei massimi esperti di reati ambientali in Italia: "Io dico che bisogna smetterla con la gestione commissariale di governo - ha detto in intervista al giornale radio Rai - bisogna smetterla con le strutture straordinarie. I poteri debbono rientrare assolutamente agli enti deputati per legge e non ho problemi a dire che la camorra imprenditrice, in una situazione come questa, ci sguazza e si arricchisce ulteriormente. Quindi smettiamola con le gestioni straordinarie. Recuperiamo un senso minimo della legalità e del controllo del territorio". 4 giugno 2008 |