Alcuni interventi emblematici di Istanze di base del PMLI alla Commemorazione di Mao

Alla Commemorazione di Mao del 9 Settembre 2012 sono intervenuti, ciascuno per due minuti, 29 delegati delle Istanze di base del PMLI (dal Piemonte alla Sicilia) che hanno letto i saluti delle rispettive Istanze. Altre Istanze impossibilitate a parteciparvi hanno inviato comunque messaggi di saluto.
Fra tutti questi saluti delle Istanze ne abbiamo selezionati 6 che ci sembrano i più emblematici e rappresentativi del legame profondo fra il PMLI, la classe operaia e il pensiero di Mao, che va studiato per acquisire la concezione proletaria, per dare alla classe operaia la coscienza di essere una classe per sé, per combattere il governo del tecnocrate liberista borghese Monti, per radicarci nella realtà concreta in cui operiamo e rendere il PMLI un Gigante Rosso anche nel corpo.
Tutti gli interventi, hanno in genere sottolineato l'importanza di studiare il pensiero di Mao per sviluppare la lotta contro il revisionismo moderno e il riformismo, l'individualismo e il frazionismo per assicurare che il Partito non cambi mai di colore.
Leggendo questi interventi, alcuni dei quali sono qui riprodotti integralmente, quindi comprensivi delle frasi tagliate nella lettura per stare nei tempi programmati, le lettrici e i lettori de "Il Bolscevico" non membri del PMLI possono farsi un'idea più concreta dei militanti del Partito e, magari, prendere esempio da loro per diventare anch'essi dei marxisti-leninisti. Se ne gioverebbero la lotta di classe e la nobile causa del proletariato e del socialismo.
 
ORGANIZZAZIONE DI TRENTO
Care compagne e cari compagni,
con rammarico quest'anno non mi è possibile, per motivi di salute, essere presente a questa importante e consolidata iniziativa del Partito. Vorrei comunque far giungere il mio saluto dalla provincia di Trento alle compagne e ai compagni del PMLI, al suo Comitato centrale, al Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, e a Voi tutti.
Quest'anno per commemorare Mao nel 36° anniversario della sua scomparsa, il PMLI ha scelto di trattare il tema: "Mao e il ruolo della classe operaia nella lotta di classe". E' un tema assai significativo, soprattutto nell'attuale momento storico caratterizzato dalla crisi capitalistica più grave del dopoguerra, che sta incidendo in maniera violenta, selvaggia e brutale sulla vita materiale e morale e sul lavoro di milioni di operai, di lavoratori, di giovani e di donne; sui ceti sociali più deboli del nostro Paese e di altri Paesi in Europa e nel mondo. Quotidianamente assistiamo all'emorragia di posti di lavoro, al dilagare inarrestabile di cassa integrazione e di licenziamenti. Conquiste sociali ed economiche, diritti sindacali e civili conquistati dalla classe operaia, dagli studenti, dalle masse popolari in decenni di lotte a volte esaltanti ed altre volte drammatiche, lo stesso sistema di "welfare" sviluppatosi nelle società borghesi, vengono smantellati passo dopo passo e indifferentemente da governi di destra, di "sinistra" o tecnici. E in questa situazione spesso ci domandiamo o ci sentiamo chiedere: perché accade tutto ciò e come venire a capo di questa situazione?
Credo che per dare una risposta onesta e non ipocrita a queste domande bisogna dire chiaramente e senza infingimenti che quanto sta accadendo ha come fondamento e causa principale il capitalismo e il suo sistema politico, sociale ed economico e che di conseguenza dobbiamo superare questo sistema, sbarazzarcene.
In occasione del 34° anniversario della fondazione del PMLI, nel suo articolo "Abbattiamo gli ostacoli dell'emancipazione del proletariato" pubblicato nel n. 13 de "Il Bolscevico" dello scorso anno, il compagno Giovanni Scuderi ha definito, in conformità con il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, il sistema capitalistico "...irriformabile. Si possono addolcire e mitigare le sue manifestazioni più selvagge e oppressive, ma mai è possibile cambiarne natura, funzioni e scopi e metterlo al servizio delle masse lavoratrici e popolari. L'unica alternativa al capitalismo è il socialismo, una terza via non esiste. Su ciò bisogna essere chiari e netti. Sostenere genericamente 'una nuova società', una 'società diversa', 'un nuovo mondo è possibile', o ancor peggio parlare di 'un nuovo modello di sviluppo', vecchia parola d'ordine dei revisionisti storici, vuol dire menare il can per l'aia, evitare di dire chiaramente il tipo di società che si propone".
Alla profonda e devastante crisi economica e sociale in cui il capitalismo "globalizzato" ha precipitato diversi Paesi e popoli del mondo, tra cui il nostro Paese ed il nostro popolo, non c'è dunque che un'unica alternativa: rilanciare la lotta per il socialismo e creare le condizioni necessarie per dare ad essa rinnovato slancio ed energia. La classe operaia in tutto questo ha un ruolo centrale e primario. Essa è il motore pulsante che può spingere gli altri lavoratori, le masse popolari e i ceti più deboli della nostra società nella realizzazione di questo obiettivo. Per il ruolo che ha nella società borghese e nei rapporti di produzione capitalistici il proletariato è infatti una classe rivoluzionaria. L'unica classe realmente rivoluzionaria.
Come ha affermato Mao nel suo scritto "Sulla dittatura democratica e popolare": "la classe operaia è la classe più lungimirante e più disinteressata, la classe dallo spirito rivoluzionario più coerente. Tutta la storia della rivoluzione dimostra che, senza la direzione della classe operaia, la rivoluzione fallisce, mentre con la direzione della classe operaia, essa trionfa. Nell'epoca dell'imperialismo nessun'altra classe in nessun paese può condurre una vera rivoluzione alla vittoria".
Questa è una verità universale e, come tale, valida anche per il nostro Paese. Ma non è solo la presenza di una condizione oggettiva che determina la realizzazione di un obiettivo. In passato in Italia la nostra classe operaia ha lottato per ottenere migliori condizioni di vita e di lavoro; oggi nel pieno della devastante crisi capitalistica, cerca di difendersi dagli attacchi dei governi borghesi e delle istituzioni politiche ed economiche nazionali e sovranazionali che hanno portato oltre che allo smantellamento di interi pezzi di "stato sociale", dei servizi di assistenza e di previdenza, anche al dilagante aumento della disoccupazione ed alla conseguente crescita della povertà e della miseria tra i lavoratori e in strati sociali sempre più ampi della società. Questo significa che è mancata e manca tuttora nella classe operaia italiana la coscienza di essere classe rivoluzionaria.
"Il problema è - come rilevava il nostro Segretario generale nel suo discorso per il 30° anniversario della morte di Mao - che da lunghissimo tempo, a causa della devastazione e della corruzione ideologica che i dirigenti del PCI revisionista e i dirigenti di Rifondazione trotzkista e del PdCI revisionista hanno alimentato al suo interno, il proletariato italiano ha perso la coscienza di essere una classe per sé, e quindi attualmente è ben lontano dall'avere tale consapevolezza e dallo svolgere il suo ruolo rivoluzionario. Infatti il proletariato italiano lotta oggettivamente, nei fatti, contro il capitalismo per migliorare le sue condizioni di vita e di lavoro, ma non si propone di abbatterlo e di sostituirlo col socialismo. Lotta oggettivamente contro la classe dominante borghese ma non mette in discussione il suo potere politico e non si propone di prenderne il posto. In tal modo lotta come classe in sé, cioè come fosse classe di fatto, non come una classe per sé, consapevole di essere indipendente e antagonista dalla borghesia e di avere una propria cultura; consapevole di essere portatrice di un progetto generale di una nuova società, e candidata a governarla e a costruirla; consapevole che spetta a essa riunire e dirigere tutte le classi e i gruppi sociali anticapitalisti; consapevole di dover porre fine una volta per tutte a ogni forma di sfruttamento dell'uomo sull'uomo e di disuguaglianza di sesso per poter arrivare all'emancipazione dell'intera umanità. (...) Spetta - indicava poi il compagno Scuderi - quindi ora al PMLI dare al proletariato italiano la coscienza di essere una classe per sé. Un compito assai difficile, ed occorre molto tempo, una seria preparazione culturale e grandi capacità di persuasione, ma è assolutamente necessario per far compiere un salto di qualità alla lotta di classe e portarla su un terreno rivoluzionario".
Quanto detto allora dal compagno Giovanni Scuderi dobbiamo tutti noi continuare a tenercelo bene in mente. Soprattutto in una situazione come quella odierna per certi versi ancora più dura e difficile. Dobbiamo nonostante tutte le traversie e le difficoltà personali e oggettive, e lo dico principalmente e soprattutto per me stesso, non farci prendere dallo sconforto, non scoraggiarci, non sfiduciarci e proseguire uniti e saldi più che mai per la nostra strada, consapevoli che è la strada giusta. La strada indicata e tracciata dai grandi Maestri del proletariato internazionale, la strada del Socialismo.
Gloria eterna a Mao!
Viva la classe operaia italiana e internazionale!
Coi Maestri e il PMLI, vinceremo!

 
ORGANIZZAZIONE DI SESTO S. GIOVANNI
(provincia di Milano)

Care compagne, cari compagni,
vi porgo il saluto dell'Organizzazione di Sesto S. Giovanni in questa importante giornata di lotta che ci ricorda quanto il pensiero e l'opera di Mao non appartengano al passato ma siano di estrema attualità.
Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao è scienza e, quindi, consente di analizzare la situazione politica riuscendo a vedere fin dove altri non possono. Il PMLI già da anni avvertiva che solo la piazza e un nuovo 25 Aprile avrebbero potuto abbattere il regime neofascista e che con gli intrighi di palazzo manovrati dalla borghesia, quand'anche fosse caduto Berlusconi, non sarebbe cambiato nulla. E, difatti, con il governo Monti siamo caduti dalla padella nella brace!
Bersani e il PD, che ieri sbraitavano contro Berlusconi, oggi siedono al governo proprio assieme a lui, dimostrando come questo governo sia la continuazione naturale del precedente nel servire la borghesia, la quale aveva solo bisogno di un volto diverso per riuscire a completare meglio e più facilmente il suo nero disegno. Come dimostra, tra l'altro, l'approvazione della famigerata "riforma" Fornero contro la quale auspichiamo una forte mobilitazione operaia, per un autunno caldissimo!
Cresce comunque da parte della classe operaia e della masse lavoratrici e popolari la sfiducia nelle istituzioni borghesi e lo dimostra la strepitosa vittoria dell'astensionismo alle ultime elezioni amministrative.
A Sesto San Giovanni le giunte, da sempre di "centro-sinistra", non hanno mai mosso un dito quando si trattava di impedire la chiusura delle grandi fabbriche che davano lavoro a migliaia di operai e hanno anzi vigliaccamente preferito approfittarne per fare speculazioni edilizie e ogni sorta di ruberia, come dimostra il cosiddetto "Sistema Sesto" recentemente scoperchiato.
L'astensionismo però li ha puniti severamente e ora la neopodestà Monica Chittò, votata a malapena da 1/4 dei sestesi, sta governando senza alcun consenso popolare. L'Organizzazione di Sesto S. Giovanni com'è suo dovere marxista-leninista, non le darà tregua, denunciando prontamente tutte le sue malefatte e proseguendo nel lavoro di radicamento territoriale per dare al nostro amato Partito un corpo da Gigante Rosso.
Al servizio del Partito!
Con Mao per sempre!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

 
CELLULA "RIVOLUZIONE D'OTTOBRE" DI ROMA
Care compagne e cari compagni,
esattamente in questo giorno di 36 anni fa scomparve il grande Maestro del proletariato internazionale Mao, strenuo rivoluzionario e teorico del marxismo-leninismo, faro luminoso del proletariato e dei popoli oppressi di tutto il mondo. Per noi marxisti-leninisti ricordare la sua opera rappresenta ogni anno una sfida e una prova di fedeltà verso il Partito e il proletariato importantissima.
Molte cose sono accadute in questo ultimo anno, sia fuori che dentro il Partito.
A livello nazionale, è cambiato il nemico politico principale che adesso è il governo del tecnocrate liberista borghese Monti, il quale con un golpe in piena regola, appoggiato dalla destra e dalla "sinistra" borghese, sta portando avanti la macelleria sociale di Berlusconi e consolidando il regime neofascista.
A Roma, il neopodestà fascista Alemanno continua a svendere pezzo per pezzo la città ai grandi capitalisti e alle mafie, riversando la capitale in uno stato d'abbandono senza precedenti, dove non fanno che aumentare la criminalità, la disoccupazione e il degrado urbano.
In questo nuovo scenario dove sono cambiati solo i nomi, e la sostanza neofascista della borghesia è rimasta immutata, nonostante le grandi avversità, dovute in larga parte alla confusione politica del "tutti uniti contro la crisi" della quale è responsabile storica la "sinistra" borghese, il PMLI ha saputo guadagnarsi con il sudore e l'abnegazione rivoluzionaria, il giusto rispetto e un posto avanzatissimo tra gli operai, gli studenti e le masse popolari.
Anche la crescita della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma è stata vastissima, completamente risollevata e operativa, in questo breve periodo di tempo ha saputo aumentare le proprie forze e ritagliarsi un ruolo cruciale e sempre visibile in piazza, nelle lotte a carattere locale e nazionale, sempre a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori.
La pratica in questo ultimo anno ci ha dimostrato come sia fondamentale oggi attenersi saldamente alla linea del Partito e come non basti più l'impegno occasionale e spontaneo di noi compagni per condurre il proletariato alla rivoluzione socialista. Bisogna essere metodici e uniti e quindi conoscere e applicare come dovere imprescindibile di ogni marxista-leninista gli insegnamenti di Mao e degli altri Maestri prima d'ogni altra cosa. Questa è l'unica strada percorribile per radicare il nostro glorioso Partito tra le file della classe operaia e andare avanti sulla via della rivoluzione socialista in Italia, senza incappare nella stagnazione e nelle contraddizioni borghesi.
Dice Mao: "Abbiamo acquisito l'esperienza che ci permette di poter disprezzare le difficoltà. Quello che diciamo vale sul piano strategico e su quello generale. Malgrado che le difficoltà siano enormi, con un'occhiata possiamo valutarne l'importanza. Esse provengono soltanto dai nostri nemici esistenti nella società e dal mondo della natura. Noi sappiamo che l'imperialismo, gli elementi controrivoluzionari all'interno del paese e i loro agenti nei ranghi del nostro partito, ecc., non sono altro che forze moribonde, mentre noi rappresentiamo le forze nascenti, la verità sta dalla nostra parte. Di fronte a loro siamo sempre invincibili". E forti di questi insegnamenti, siamo chiamati con ancora più vigore oggi a lottare per la causa del proletariato e a non cedere di un passo contro tutti i nemici di classe, che siano il governo Monti o il neopodestà fascista Alemanno, la FIAT del nuovo Valletta Marchionne, o i revisionisti e riformisti che si possono annidare anche all'interno del Partito.
È una gioia smisurata ritrovarci anche quest'anno tutti uniti sotto la rossa bandiera di Mao, del PMLI e degli altri Maestri, rinnovando le nostre forze, consapevoli che dovremo affrontare lotte ancora più difficili e ardue già da domani.
Viva Mao!
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!

 
ORGANIZZAZIONE DI RUFINA
(provincia di Firenze)
Care compagne e cari compagni,
è con grande orgoglio che porto il saluto dell'Organizzazione di Rufina del PMLI a tutto il Partito.
Le condizioni di vita del popolo italiano, falcidiato dalla politica antipopolare del governo Monti, sono in netto e continuo peggioramento, così come quelle dei popoli di tutto il mondo.
Sappiamo che è indispensabile studiare e cercare di tradurre in pratica ciò che abbiamo appreso del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, consapevoli che sono le battaglie quotidiane, in particolare di carattere locale, quelle che hanno il pregio di rafforzare il nostro radicamento sul territorio.
I numerosi fronti di lavoro ci obbligano ad individuare le priorità.
È giusto, come ci insegna Mao, dare la precedenza a quello operaio e sindacale poiché sta a noi risvegliare le coscienze dei lavoratori dall'assopimento nel quale i continui inganni dei partiti della "sinistra" borghese li hanno costretti.
C'è molto lavoro da fare anche se spesso le forze delle quali disponiamo non sono al pari degli impegni che abbiamo davanti; per questo occorre analizzare un problema alla volta fino a risolverlo per poi passare oltre.
Solo con metodo e con una buona organizzazione è possibile non fare confusione e riuscire effettivamente a raggiungere l'obiettivo prefissato.
Mao stesso indica più volte nei suoi scritti questa necessità: "Supponiamo che il nostro compito sia di fare qualcosa al di là di un fiume; non potremmo mai realizzarlo se non ci sono ponti né se non abbiamo barche; per questo fino a quando la questione del ponte o delle barche non si è risolta, a cosa serve parlare di quello che c'è da fare al di là del fiume?".
Quella del nostro Partito è una Lunga Marcia, iniziata con un piccolo passo e che continua col lento ma sicuro passo del montanaro.
Arriverà però anche per il PMLI il momento di correre.
Non sappiamo quando ciò accadrà ma sappiamo che in quel momento dovremo farci trovare pronti.
Ha ragione il nostro Mao quando afferma che: "Il sistema socialista finirà col sostituirsi al sistema capitalista; è una legge obiettiva, indipendente dalla volontà dell'uomo".
Un caro abbraccio e tanti auguri di buon lavoro a tutti.
 
CELLULA "1° MAGGIO-PORTELLA 1947"
DI PALERMO
Care compagne, cari compagni,
è con orgoglio rivoluzionario che vi porto i rossi saluti della Cellula "1° Maggio-Portella 1947" di Palermo, nel giorno della commemorazione della scomparsa di Mao, il grande Maestro che ha guidato per lungo tempo il proletariato cinese ed internazionale sulla via rivoluzionaria. Oggi, malgrado tutti i tentativi della borghesia di soffocarla, la lotta di classe esplode in ogni parte d'Italia, e più in generale, nel mondo.
Il governo del tecnocrate liberista borghese Monti è sotto attacco, anche se la classe operaia e le masse non hanno ancora preso coscienza che bisogna abbatterlo con la lotta di piazza.
Il nostro bersaglio principale locale è costituito dal governo del democristiano Idv Orlando, al quale non dobbiamo concedere nulla. La Cellula è orgogliosa di aver contribuito, anche se in piccola parte, a quell'oltre 60% di diserzione dalle urne alle ultime elezioni comunali. Il neopodestà Leoluca Orlando ne è uscito delegittimato.
I precari della ex-municipalizzata Gesip, senza lavoro e senza stipendio dal 1° settembre, lo hanno contestato duramente. Siamo contro i licenziamenti e chiediamo la stabilizzazione di tutti i dipendenti delle municipalizzate palermitane.
Da ogni angolo di Palermo si leva l'urlo "Vogliamo il lavoro!". La città è percorsa ogni giorno da manifestazioni sempre più dure. In particolare rileviamo quelle degli operai Fincantieri e della Fiat a Termini Imerese, ai quali la Cellula esprime la sua massima solidarietà militante.
Legarsi alle masse, in primo luogo alla classe operaia, comprese quelle studentesche, per appoggiare le loro lotte immediate, lavorare per far loro acquisire una coscienza rivoluzionaria anticapitalista e per il socialismo, è il nostro obiettivo primario su cui concentreremo ogni sforzo. In questo incessante lavoro facciamo affidamento sui giovanissimi simpatizzanti della Cellula.
Solo diventando un tutt'uno con le masse riusciremo nella titanica impresa di dare un corpo da Gigante Rosso al PMLI e di conquistare il socialismo. Abbiamo il Partito, abbiamo l'ideologia e la conoscenza per raggiungere questi obiettivi, ma dobbiamo sempre tenere alta la vigilanza rivoluzionaria per respingere ogni tentativo tendente a far cambiare colore politico al Partito; non dobbiamo dare alcuno spazio al revisionismo, al riformismo, al parlamentarismo, al governismo, al pacifismo, come ci ha esortato recentemente l'Ufficio politico del PMLI.
Non lasciamoci scoraggiare dalle avversità, non cediamo alle lusinghe dell'ideologia borghese e teniamo fermo l'astensionismo elettorale tattico nelle prossime elezioni politiche e siciliane. Per quanto ripido e faticoso possa essere il sentiero, raddoppiamo gli sforzi, conquistiamo nuovi militanti, simpatizzanti, amici e alleati e il Sole Rosso sorgerà prima di quanto immaginiamo.
Con Mao per sempre, contro il capitalismo per il socialismo!
Lottiamo uniti per il trionfo del socialismo in Italia!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
ORGANIZZAZIONE DI BUONALBERGO
(provincia di Benevento)
L'Organizzazione di Buonalbergo del PMLI saluta con gioia rivoluzionaria le compagne, i compagni, il Segretario generale compagno Scuderi e tutto il Comitato centrale presenti alla 36° Commemorazione di Mao. Quest'anno le compagne e i compagni di Buonalbergo non potranno essere presenti per motivi personali, ma il cuore è sempre lì per rendere onore al Maestro del proletariato internazionale Mao.
Il compagno Sala parlerà di "Mao e il ruolo della classe operaia nella lotta di classe". Argomento sempre vivo ed attuale, vista la crisi procurata da questo sistema capitalistico e liberista che porta la perdita del posto di lavoro, cassa integrazione, inevitabili lotte. Crisi e macelleria sociale creata prima dal governo del neoduce Berlusconi e poi dal professorino della UE, della finanza e delle banche Monti, che sta mettendo sul lastrico con tasse e oppressione fiscale le masse proletarie italiane.
"Nella società divisa in classi - dice Mao - ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni pensiero, senza eccezione, porta un'impronta di classe".
"La classe operaia è la classe più lungimirante, disinteressata, la classe dallo spirito rivoluzionario più conseguente. Tutta la storia della rivoluzione dimostra che senza la direzione della classe operaia la rivoluzione fallisce, mentre con la direzione della classe operaia trionfa. Nell'epoca dell'imperialismo, nessuna altra classe in nessun paese può condurre alla vittoria una vera rivoluzione".
Di questo dovrebbero prendere coscienza gli operai, i precari, tutto il proletariato per spezzare le catene dello sfruttamento e dell'oppressione, l'unica via possibile è la lotta e creare quel clima rivoluzionario favorevole contro il capitalismo imperante.
Oggi i partiti della "sinistra" borghese e "falsi comunisti" sono sempre intenti a occupare poltrone nel parlamento borghese in base al "cretinismo parlamentare" e a fare alleanze con partiti di natura liberista e capitalista, fregandosene degli operai e dei diritti acquisiti con duri anni di lotte.
L'Organizzazione di Buonalbergo del PMLI, per la formazione marxista-leninista, sta studiando in questo periodo un'opera fondamentale per trasformare il mondo e se stessi, l'opera di Mao "Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo". Mao nella sua riflessione sulla esperienza della dittatura del proletariato e sulla questione della continuazione della rivoluzione proletaria in Cina, analizzò le caratteristiche della società socialista, passando in rassegna i due tipi di contraddizioni che la attraversano "la contraddizione tra proletariato e borghesia, tra via socialista e via capitalista". Certamente questa opera è stata scritta durante la dittatura del proletariato in Cina e quindi difficilmente paragonabile alla situazione odierna italiana ma è importante capire le problematiche analizzate sulle contraddizioni per applicarle in futuro, qualora l'Italia riuscisse a raggiungere questo fondamentale traguardo. Tutti argomenti importanti che Mao ha analizzato con lucidità e completa consapevolezza.
È importante soffermarsi sulle contraddizioni sociali: "quelle tra il nemico e noi, quelle in seno al popolo" e quelle all'interno del Partito. Le prime sono due tipi di contraddizioni spiegate da Mao che analizzano la nozione di popolo (acquista significati differenti nei diversi paesi e nei diversi periodi storici), e cosa si intende per "nemico". Infatti nella fase della dittatura del proletariato in Cina, tutte le classi, tutti gli strati e gruppi sociali che approvano e sostengono questa edificazione, e vi prendono parte, formano il popolo, mentre tutte le forze sociali e tutti i gruppi sociali che si oppongono alla rivoluzione socialista, che sono ostili all'edificazione socialista o la sabotano sono i nemici del popolo. Le contraddizioni tra il nemico e "noi" sono contraddizioni antagoniste. In seno al popolo, le contraddizioni tra i lavoratori non sono antagoniste e le contraddizioni tra la classe sfruttata e la classe sfruttatrice presentano, oltre al loro aspetto antagonistico, un aspetto non antagonistico. In generale, le contraddizioni in seno al popolo si basano sull'identità fondamentale degli interessi del popolo.
Analizzando la situazione italiana esiste anche qui la contraddizione tra il popolo ed il nemico. Il popolo considerato il proletariato sfruttato che incombe grazie al governo dei banchieri, della Ue e della macelleria sociale di Monti cioè il "nemico" da combattere. Ma i "nemici" (cioè coloro che appoggiano queste istituzioni borghesi, partecipano alle elezioni e sono contrari al socialismo e alla rivoluzione) sono in contrapposizione con il popolo. Quindi sono da combattere sia le istituzioni borghesi a partire dal governo Monti, sia coloro che si oppongono alla rivoluzione socialista capeggiati da revisionisti falsi comunisti che aiutano la borghesia e il capitalismo al posto di combatterla.
L'altro aspetto importante da considerare sono le contraddizioni in seno al Partito. Il Segretario generale Scuderi nella 1ª Riunione plenaria del 5° Ufficio politico del PMLI ci invita a trasformare la nostra concezione del mondo e applicare correttamente il centralismo democratico. Il PMLI, rifacendosi al marxismo-leninismo-pensiero di Mao, implica nella sua struttura organizzativa il centralismo democratico. In base a tale principio l'individuo è subordinato all'istanza, la minoranza è subordinata alla maggioranza, l'istanza inferiore è subordinata all'istanza superiore, tutto il Partito è subordinato al Comitato centrale. Questo rigido principio organizzativo è l'unico che può garantire quella democrazia proletaria che in altri partiti non esiste. Le divergenze all'interno del Partito, dice il compagno Scuderi, più o meno rilevanti, ci sono sempre state e continueranno inevitabilmente ad esserci anche in futuro, e più complesse rispetto al passato.
Sono il riflesso delle contraddizioni di classe che esistono nella società. Bisogna adoperarsi per risolverle correttamente attraverso la critica e l'autocritica, si deve rimanere uniti rispettare la linea ufficiale del Partito sulla base del centralismo democratico. La vita interna del Partito è basata sulla massima democrazia e sulla piena libertà di opinione, ma una volta stabilita una posizione tutti siamo tenuti a rispettarla e ad applicarla.
Recentemente si è palesato un grave problema relativo all'uso dei social network, in particolar modo l'utilizzo che alcuni militanti e simpatizzanti hanno fatto di Facebook. Come ha affermato il compagno Giovanni Scuderi: "stare in mezzo alle masse e interessarsi quotidianamente a fondo e sistematicamente dei loro problemi ed esigenze. L'uso delle tecnologie moderne della comunicazione è utile e necessario anche per noi, ma il contatto diretto con le masse è assolutamente insostituibile e prioritario, non può essere surrogabile dalla tastiera e dalla telecamera.(...) Privilegiamo comunque il megafono alla tastiera". L'Organizzazione di Buonalbergo del PMLI concorda con questo principio, ma è anche consapevole che nell'epoca moderna l'uso delle nuove tecnologie può dare visibilità al Partito, far conoscere i comunicati, le lotte sui vari territori sempre seguendo una linea premarcata in base al centralismo democratico.
L'Organizzazione è sempre stata presente tra le masse proletarie con banchini, volantinaggi, affissioni, manifestazioni contro la discarica di Sant'Arcangelo Trimonte. Purtoppo, nell'ultimo periodo, problemi personali, lavorativi ed economici dei militanti e simpatizzanti hanno portato l'Organizzazione ad essere meno presente sul territorio e di questo facciamo autocritica. Il nostro auspicio è di poter proseguire nei prossimi mesi allestendo banchini, volantinaggi e lotte sul territorio beneventano coadiuvati sempre egregiamente dal Responsabile del PMLI per la Campania, compagno Franco Di Matteo.
Saluti rossi.
W Mao
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

12 settembre 2012