Ferma e risoluta risposta di piazza della FIOM ai sindacati crumiri FIM, UILM e FISMIC e alla tracotanza di Federmeccanica I metalmeccanici in sciopero generale contro l'accordo separato Manifestazioni, cortei e proteste in tutti i capoluoghi di regione. Grande unità di lotta con gli studenti medi e universitari al fianco degli operai. Il PMLI in piazza a Milano, Firenze, Ancona, Napoli e Palermo Traditi e pugnalati alle spalle dai crumiri sindacali di Fim, Uilm e Fismic che il 5 dicembre hanno firmato l'ennesimo accordo separato per il rinnovo contrattuale, il 5 e 6 dicembre centinaia di migliaia di operai metalmeccanici sono scesi in piazza nell'ambito dello sciopero generale di otto ore indetto dalla Fiom per difendere "la democrazia, il contratto, il reddito, l'occupazione" con grandi e combattive manifestazioni regionali nei capoluoghi di tutta Italia. La grande giornata di mobilitazione a cui hanno aderito in massa anche gli studenti medi e universitari in lotta contro i tagli alle risorse e agli organici è stata coronata da un grande successo ed è stata la riposta che si merita la tracotanza padronale di Finmeccanica e i crumiri dei sindacati minoritari Fim, Uilm e Fismic che, escludendo dal negoziato il sindacato maggiormente rappresentativo nella categoria, senza coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori e senza mandato degli stessi, che il 5 dicembre hanno firmato un accordo capitolazionista: in cambio di un autentico piatto di lenticchie, pari a 130 euro lordi di aumento per il quinto livello, in tre rate, l'ultima nel 2015, di fatto fa tabula rasa di ciò che rimane dei diritti e delle tutele dei lavoratori a cominciare dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), estende di fatto il modello Fiat a tutte le aziende metalmeccaniche, mette in discussione l'esistenza stessa del Contratto Nazionale e peggiora ulteriormente le condizioni salariali, di vita e di lavoro a cominciare dall'aumento secco dell'orario di lavoro, attraverso il raddoppio dello straordinario obbligatorio e l'aumento delle ore di flessibilità, l'azzeramento del ruolo contrattuale delle Rsu insieme alla garanzia del pagamento dei primi tre giorni di malattia. Si tratta infatti del secondo accordo separato dopo il rinnovo del contratto del 2009 e riguarda circa 2 milioni di lavoratori. Intervenendo dai palchi di Milano e di Padova il segretario generale della Fiom ha denunciato fra l'altro che: "L'accordo separato siglato da Fim, Uilm e Federmeccanica per il contratto dei metalmeccanici cancella il ruolo del Ccnl ed estende il modello Fiat a tutte le aziende metalmeccaniche. La firma separata è il primo frutto avvelenato dell'accordo separato sulla produttività voluto dal governo Monti e firmato senza la Cgil... Sancisce l'aumento dell'orario di lavoro, cancellando il ruolo delle Rsu sulla loro gestione, manomette il principio dei primi 3 giorni di malattia e, sui minimi contrattuali, non garantisce più il principio costituzionale secondo cui a parità di lavoro deve corrispondere parità retributiva. Fim e Uilm si sono limitate a firmare la piattaforma presentata da Federmeccanica, sancendo così la fine del loro ruolo di sindacati confederali e contrattualisti. Si tratta di un accordo vantaggioso solo per le imprese. Federmeccanica sta usando questa crisi per cancellare i diritti dei lavoratori". Perciò ha rilanciato Landini: "La Fiom farà tutto il possibile perché quanto previsto dall'accordo non venga applicato nelle fabbriche e nei territori. Metteremo in campo tutte le iniziative sindacali e giuridiche necessarie. Anche perché "Fim e Uilm non intendono sottoporre l'accordo separato al referendum tra tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori interessati". Il PMLI ha partecipato con le proprie insegne ai cortei di Milano, Firenze, Ancona, Napoli e Palermo (vedi servizi a parte). Le prime regioni a mobilitarsi il 5 dicembre sono state Lombardia, Marche e Toscana. A Milano, un grande e combattivo corteo di oltre 20 mila operai provenienti da tutta la Lombardia è sfilato da Porta Venezia a piazza Duomo dove è intervenuto il segretario della Fiom-Cgil Maurizio Landini. Il successo dello sciopero è andato oltre ogni aspettativa con adesioni massicce dal 70 al 100% di astensioni dal lavoro. Davanti alla Scala e Palazzo Marino gli operai e il corteo degli studenti sanciscono una nuova unità di lotta e tutti uniti contro il governo Monti marciano insieme verso Piazza Duomo. La delegazione di militanti, simpatizzanti e amici del PMLI presente al corteo è stata invitata dagli operai in lotta della Jabil a sfilare insieme dietro lo stesso striscione (vedi articolo a parte). A Firenze Circa 5 mila operai e studenti provenienti da tutte le province toscane hanno dato vita a un combattivo corteo partito da piazza Indipendenza e conclusosi davanti a Palazzo Strozzi, passando per piazza del Duomo. Anche qui le percentuali di adesione allo sciopero sono tutte oltre il 75%. Durante il corteo il compagno Franco Dreoni è stato intervistato da "Radio Bruno" (vedi articolo a parte). Ad Ancona migliaia di operai in sciopero hanno gremito il concentramento della manifestazione fissato nei pressi del porto (zona Mandracchio) e sono sfilati per le vie del centro fino a raggiungere il piazzale della Libertà. (vedi articolo a parte). Il comizio conclusivo è stato aperto dagli interventi dei delegati di diverse imprese metalmeccaniche, nonché da lavoratori precari e studenti presenti al corteo al fianco dei lavoratori in lotta. Al termine della manifestazione in un'assemblea improvvisata tra studenti e operai Fiom è intervenuto tra gli altri anche uno studente marxista-leninista il quale ha suscitato l'ammirazione e i complimenti di diversi operai. Presenti allo sciopero nutrite delegazioni di operai della Fincantieri di Ancona, della Cnh (Fiat Industrial) di Jesi e di diversi stabilimenti marchigiani del gruppo Indesit dove le astensioni dal lavoro hanno toccate punte del 100%. In risposta al tradimento dei vertici Fim e Uilm Fismic, il 6 dicembre sono scesi in piazza i lavoratori delle altre 17 regioni dando vita a una nuova ondata di scioperi e manifestazioni di protesta contro il governo, il crumiraggio dei vertici sindacali e la tracotanza di Federmeccanica. Veneto. La manifestazione regionale si è svolta Padova con migliaia di operai e studenti che si sono ritrovati al concentramento fissato nel piazzale della Stazione ferroviaria per poi raggiungere piazza dei Signori dove Landini è intervenuto per il comizio conclusivo. Al corteo hanno preso parte anche i metalmeccanici del Trentino-Alto Adige. Tra le adesioni più alte allo sciopero nel Veneto si segnalano la Fincantieri e le imprese di appalto del Petrolchimico di Marghera (Venezia) e la Electrolux di Susegana (Treviso) al 90%. Valle d'Aosta. Un combattivo concentramento-presidio regionale si è svolto ad Aosta in piazza Émile Chanoux. Buona partecipazione allo sciopero, in particolare nelle installazioni telefoniche, con un 100% alla Alpitel e un 65% alla Acc. Alla Cogne, la principale azienda della regione, dove sono presenti in misura significativa anche i sindacati firmatari dell'accordo separato, le adesioni allo sciopero si collocano tra il 40 e il 50%. Piemonte. A Torino operai e studenti si sono uniti in lungo e combattivo corteo che ha seguito il tradizionale percorso delle manifestazioni sindacali torinesi dal piazzale antistante la stazione ferroviaria di Porta Susa a piazza Castello. Il comizio conclusivo è stato caratterizzato dagli interventi alterni dei delegati provenienti da aziende metalmeccaniche di tutte le province piemontesi e da un rappresentante degli studenti. Alte le percentuali di adesione allo sciopero tra cui spiccano l'Ilva di Alessandria e la Marcegaglia di Asti all'80%, l'Ilva e la Oerlikon di Cuneo al 90%, la Meritor e la Isringhausen di Novara rispettivamente al 95 e all'80%, la Lagostina di Verbania Cusio Ossola al 75%. A Torino, la Federal Mogul di Cuorgnè e l'Avio di Rivalta al 90%, come la Microtecnica. Friuli-Venezia Giulia. La manifestazione regionale si è svolta a Pordenone dove un corteo è partito da largo San Giovanni e ha attraversato il centro riempiendo piazza del Municipio. Il comizio è stato aperto dal segretario della Fiom regionale, ed è stato animato dagli interventi di diversi delegati e di un rappresentante degli studenti. Liguria. A Genova, Savona, La Spezia e nei maggiori siti industriali della regione si sono svolte una serie di manifestazioni territoriali davanti alle varie sedi provinciali della Confindustria e attivi provinciali dei delegati. Le iniziative di sciopero e manifestazioni si svolgono invece martedì 11 dicembre. Emilia-Romagna. Un lungo e partecipato corteo ha attraversato le vie del centro di Bologna da piazza Saragozza fino a piazza Ravegnana. Sotto le Due Torri, si è tenuto il comizio conclusivo nel corso del quale hanno parlato anche alcuni studenti medi, il cui corteo a metà percorso si è unito a quello degli operai (vedi articolo a parte). Umbria. Anche qui, come in Liguria, la giornata di lotta è stata articolata su 4 ore di sciopero con presídi e comizi volanti tenuti dagli operai davanti a diverse fabbriche del circondario fra cui la Terexfis di Umbertide; Iver Plast/Emu di Marsciano e Isotta Fraschini di Spoleto. Presídi di protesta si sono svolti anche a Terni davanti alle maggiori fabbriche metalmeccaniche. All'uscita dei lavoratori in sciopero dalla Ast, il coordinatore nazionale siderurgia della Fiom ha tenuto un comizio e l'alto livello di adesioni all'iniziativa di lotta (90%) ha completamente bloccato l'acciaieria. Ferme anche le imprese minori dell'indotto. Lazio. A Roma si è svolto un corteo operaio partito da Bocca della Verità e giunto a piazza Farnese, dove hanno preso la parola tra gli altri anche un insegnante del Coordinamento scuole romane e un operaio della Schneider di Rieti. Abruzzo. I lavoratori in sciopero hanno dato vita a diverse iniziative articolate a livello provinciale. Grande la partecipazione alla protesta che toccato il 70% di adesioni alla Technolabs di L'Aquila e 65% alla Siapra (gruppo Fiamm) di Avezzano. Molise. La manifestazione regionale si è svolta a Isernia prima sotto forma di presidio davanti alla sede della Associazione degli Industriali e poi con un corteo di operai che hanno raggiunto la Prefettura. Campania. Concentramento a piazza Mancini e imponente manifestazione regionale a Napoli con corteo fino al Palazzo della Regione. Grande partecipazione e appoggio degli studenti alle rivendicazioni degli operai. Nel comizio conclusivo hanno preso la parola alcuni rappresentanti degli studenti, in lotta contro la legge Aprea (vedi articolo a parte). Puglia. Grande manifestazione regionale a Bari con presidio a piazza della Prefettura. Al comizio conclusivo hanno preso la parola fra gli altri alcuni delegati delle vertenze più drammatiche in corso nella regione (Agile, Ilva, Om Carrelli Elevatori). Basilicata. A Potenza si è svolto un presidio davanti alla sede regionale della Confindustria. Successivamente, assemblea all'aperto con gli studenti unitisi al corteo degli operai. Molto buone le adesioni allo sciopero nella zona industriale; hanno incrociato le braccia il 90% dei lavoratori nelle due maggiori imprese siderurgiche, Marcegaglia e Pittini. Stessa percentuale alla Sud Elettra e 80% all'Italtractor. Mentre la Fiat di Melfi è rimasta chiusa per cassa integrazione. Calabria. Un attivo regionale si è svolto a Catanzaro. L'iniziativa è stata tenuta al chiuso a causa del maltempo. Oltre a numerosi delegati metalmeccanici, sono intervenuti dirigenti della locale Camera del Lavoro e della Cgil regionale. Sicilia. Manifestazione regionale a Palermo dove un corteo di operai e studenti è partito da piazza Marina e ha raggiunto la Presidenza della Regione. Il comizio conclusivo è stato animato dagli interventi di una delegata della Stm di Catania, di un lavoratore delle imprese metalmeccaniche di appalto del Petrolchimico di Siracusa e di uno studente (vedi articolo a parte). Sardegna. Manifestazione con corteo a Cagliari. Migliaia di lavoratori e studenti sono sfilati da piazza del Carmine a piazza Garibaldi. Nel comizio conclusivo hanno parlato fra gli altri un rappresentante degli studenti e un lavoratore cassaintegrato. Nella zona industriale di Sarroch (Cagliari), adesioni all'80% tra i dipendenti delle imprese metalmeccaniche di appalto attive presso la locale raffineria. 12 dicembre 2012 |