Il modello Marchionne esportato alla Metalplastic di Pontedera Firma anche la CGIL Redazione di Fucecchio Non c'era bisogno di essere veggenti per capire come il diktat di Marchionne e della Fiat a Pomigliano d'Arco fosse un modello che padroni e governo vogliono imporre a tutti i lavoratori. Dopo Mirafiori e tutto il gruppo Fiat anche nel resto d'Italia si sono moltiplicate altre Pomigliano. Alla Metalplastic di Pontedera (Pisa), un'azienda che produce per la Piaggio componenti in plastica per moto, sono stati eliminati diritti acquisiti in cambio del ritiro (momentaneo e senza assicurazioni a lungo termine) del ricatto occupazionale. Commesse di lavoro o crisi di settore non c'entrano un bel niente! Difatti, la direzione vuole solamente più produttività e minori costi, ovviamente scaricando il tutto sulle spalle dei lavoratori. Solo questo può infatti spiegare una situazione altrimenti paradossale dove per ritirare 60 "esuberi" su 125 si chiede ai lavoratori di lavorare di più, accorciando le pause di 10 minuti, e di eliminare la pausa mensa (sostituita da un ticket pasto). Fatto grave è che l'accordo è stato stipulato anche con il sì della Cgil, proprio negli ultimi giorni del 2010. Il segretario della Filctem-Cgil (chimici, plastica, tessili e abbigliamento) di Pisa Stefano del Punta cerca di giustificarsi con il fatto che l'accordo è stato accettato dall'80% dei lavoratori che hanno votato e blatera della sconfitta del modello Marchionne mentre i fatti dimostrano il contrario. Piuttosto anche questa è una conferma che anche la Cgil, esclusa la Fiom e poco altro, nella pratica è sulle posizioni di Cisl e Uil che accettano i rapporti sindacali imposti dalla Fiat. Ci sono sembrate più veritiere le parole del rappresentante aziendale che tra l'altro ha confessato: "Il nostro gruppo ha un filo conduttore con Fiat ed è chiaro che abbiamo seguito la scia di Marchionne per risolvere il problema di produttività di Metalplastic. Non abbiamo avuto problemi perché lavoratori e sindacati hanno avuto il buon senso di accettare le nostre proposte. Ma probabilmente molto dipende dal fatto che non siamo nel settore metalmeccanico, bensì in quello dei chimici e l'assenza di Fiom ha semplificato la situazione". Più chiaro di così. 5 gennaio 2011 |