Con coraggio sfidano la brutale repressione poliziesca 75 mila minatori proseguono lo sciopero in Sudafrica Il governo dell'Anc lo definisce "illegale" La direzione della Anglo American Platinum (Amplats), uno dei colossi mondiali dell'industria mineraria, ha inviato il 6 ottobre la lettera di licenziamento a 12 mila dei 28 mila minatori che lavorano nei pozzi di Rustenburg e che da metà settembre avevano incrociato le braccia chiedendo aumenti salariali. Un licenziamento di massa avallato dal governo del presidente Jacob Zuma che aveva classificato le agitazioni come "illegali" e aveva inviato la polizia a presidiare le zone minerarie per reprimere gli scioperi che paralizzano una parte consistente del settore in Sudafrica e tentare di arginare il dilagare della protesta operaia iniziata con lo sciopero della miniera di Marikana, teatro del massacro poliziesco del 16 agosto con 34 morti e 78 feriti. Dal 15 settembre, e fino al gennaio prossimo, la zona di Marikana e tutta la regione mineraria del Rustemberg, a nord-ovest di Johannesburg è stata messa sotto assedio dai militari inviati da Zuma per aiutare la polizia "a prevenire e combattere il crimine e mantenere legge e ordine nell'area di Marikana", una regione messa in stato d'emergenza non dichiarato. Nonostante il massacro di agosto e altri interventi repressivi della polizia nei quartieri dormitorio dei lavoratori i minatori di Marikana si erano asserragliati su uno sperone di roccia accanto alla bocca della miniera e continuavano lo sciopero sfidando la direzione aziendale che minacciava licenziamenti di massa. Lo sciopero alla miniera di Marikana terminava il 18 settembre con un accordo che definiva aumenti salariali tra l'11 e il 22% in base alle qualifiche e alle mansioni e il pagamento di una una tantum di circa 200 euro. Un risultato inferiore alle richieste ma comunque significativo e strappato nonostante l'opposizione del sindacato ufficiale, la National Union of Mineworkers vicina al governo dell'African National Congress (Anc). Una mobilitazione sostenuta dalla Association of Mineworkers and Construction Union (Amcu) nata da una costola del vecchio sindacato e con un sostegno crescente tra i lavoratori. La protesta si era estesa ai 15mila addetti della miniera d'oro Dreifontein Gold Mine e alle miniere di Rustenburg dove il 19 settembre la polizia sparava gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i minatori in sciopero alla Anglo American Platinum. Ai primi di ottobre oltre 2 mila lavoratori occupavano una collina nei pressi dell'ingresso della miniera Gold Fields Kdc West, circa 50 chilometri a ovest di Johannesburg, dopo che la polizia li aveva sfrattati dai dormitori dell'azienda, occupati per protesta contro le condizioni di lavoro e per aumenti salariale. Altri 5 mila restano a braccia incrociate davanti i pozzi. In tutto il paese i minatori in sciopero sono saliti a oltre 75 mila, pari a circa il 15% del totale degli addetti del settore. Scioperi non controllati dal sindacato ufficiale e definiti dal governo "illegali". 10 ottobre 2012 |