Corradino Mineo, ex redattore de "Il manifesto" Un trotzkista capolista del PD in Sicilia Una sporca guerra di trincea ha aperto il PD in Sicilia per sottrarre consensi a destra a sinistra e recuperare gli astensionisti sul piano dell'elettoralismo borghese. Oltre a riempire le liste di democristiani, ex-democristiani e craxiani, torna utile a Bersani piazzare una manciata di cosiddetti volti "nuovi". È il caso del capolista al Senato, Corradino Mineo, campione di quella banda di ex sessantottini che, al soldo della borghesia di "sinistra", sono ascesi a posti di comando in politica, in economia, nell'industria, nel giornalismo, nel mondo accademico. È lui stesso nel 1990 a definirsi trotzkista formatosi "attraverso la IV internazionale e il circolo Lenin di Palermo" e approdato al "Manifesto-Pdup e poi al gruppo Praxis". Nella sua carriera politica transita dalla pseudo marxista-leninista Lega degli studenti rivoluzionari, concorrendo a bruciare una quantità incredibile di giovani rivoluzionari per poi diventare "spettatore e non più protagonista dei fatti della politica" quando le sue "speranze rivoluzionarie sono state sconfitte". L'imbroglione trotzkista che nega apertamente la possibilità della rivoluzione sfrutta ai fini della sua carriera giornalistica i legami con la "sinistra" borghese. Dapprima redattore de "il manifesto", transita al Tg3, dove sostiene l'apertura ai privati al fine di aumentare il capitale sociale per poi arrivare a dirigere Rai News 24. Le sue tendenze destrorse, nascoste dietro un'aura di democraticità, si svelano chiaramente quando dichiara fedeltà al PCI-PDS di cui apprezza "il tentativo di rappresentare un'opposizione democratica" in Italia, allo stesso tempo rivelando un profondo sentimento anticomunista: per lui il PDS è troppo a "sinistra" in quanto non ha ancora tagliato "il cordone ombelicale tra i comunisti italiani e lo stalinismo". Con ciò lo incita a portare fino in fondo il processo di deideologizzazione per indurre la base del PDS a spostarsi sul piano della difesa del capitalismo. Col tipico atteggiamento ambiguo del trotzkista Mineo ha sempre svolto un lavoro di copertura a sinistra. All'appello dell'altro imbroglione trotzkista patentato, il direttore de "il manifesto", Valentino Parlato che nel 1992 chiamava a "raccolta" tutti coloro che sono "contro lo stato di cose esistenti, invitandoli a marciare sotto le insegne di una nuova sinistra extraparlamentare", Mineo rispondeva allora con un entusiastico "SI'", disseminando tra gli anticapitalisti il parlamentarismo e il riformismo borghesi. Accettando ora il posto offertogli da Bersani come capolista del PD in Sicilia, alla testa di un drappello clientelare di democristiani, craxiani., liberali fautori della macelleria sociale, Mineo dimostra di aver compiuto la parabola di tutti i trotzkisti: dalle false aspirazioni rivoluzionarie, usate in senso personalistico e opportunistico, all'appoggio ad un partito borghese integratosi nel regime neofascista. 30 gennaio 2013 |