Gli imperialisti uniti contro le guerre di liberazione del Medioriente Missioni "antiterrorismo" congiunte Nato e Israele Le navi dei sionisti e dell'Alleanza atlantica pattuglieranno assieme le coste libanesi e siriane Il 16 ottobre scorso la Nato e Israele presso il comando dell'Alleanza a Bruxelles hanno stipulato un accordo che definisce le modalità del contributo del regime di Tel Aviv all'operazione marittima della Nato chiamata "Active Endeavour. Questa operazione è iniziata nel 2001 per "combattere il traffico illecito e il terrorismo nel Mediterraneo" e le navi da guerra della Nato hanno abbordato e ispezionato oltre 100 mercantili. A queste attività parteciperanno anche le navi da guerra sioniste, un impegno sottolineato dalla Nato come "un significativo passo avanti nella cooperazione con l'Alleanza" da parte di Israele. L'accordo è stato celebrato, ed è divenuto di dominio pubblico il 23 e 24 ottobre in una conferenza che si è tenuta nella cittadina israeliana di Herzlya su "I rapporti Nato-Israele e il dialogo Mediterraneo". Per la Nato era presente il vice segretario Alessandro Minuto Rizzo. "Se guardiamo attentamente al dialogo Mediterraneo ed in particolare alla cooperazione tra la Nato e Israele non possiamo non essere colpiti da quanti passi avanti siano stati fatti e da quanto velocemente il processo stia procedendo", ha detto l'ambasciatore Minuto Rizzo che in merito ai progressi nella cooperazione bilaterale ha sottolineato l'importanza dell'accordo "raggiunto nel programma di cooperazione. Il primo di questo tipo nel dialogo Mediterraneo che copre molte aree di interesse comune, così come la lotta al terrorismo ed esercitazioni militari comuni. (...) Un accordo che a sua volta dovrebbe dare nuovo slancio alla nostra cooperazione". Il vicesegretario della Nato ha inoltre sottolineato come "il fatto che un ufficiale di collegamento israeliano sia stato assegnato al comando Nato a Napoli è un'altra indicazione della vitalità della nostra cooperazione, così come la partecipazione di Israele a due importanti esercitazioni Nato in Romania e in Ucraina"; con l'intesa sul pattugliamento navale congiunto nel Mediterraneo si è aperto, ha concluso, "un nuovo capitolo nella cooperazione tra Israele e la Nato". Un accordo salutato anche dal ministro degli Esteri israeliano, la signora Tzipi Livni, come un segno che "Israele e la Nato sono dei partner naturali" che devono cooperare per una difesa comune degli Stati che "condividono i nostri valori e principi". Valori e principi imperialisti che Israele mette in pratica nella politica aggressiva, repressiva e egemonica in Medio Oriente contro il popolo palestinese, contro i vicini Libano e Siria. Col placet della Nato il regime sionista invece che responsabile dei crimini e delle violazioni delle leggi internazionali in Medio Oriente passa ufficialmente nel ruolo di gendarme della regione in nome della cosiddetta "lotta al terrorismo"; la cooperazione con la Nato definisce invece l'unità degli imperialisti contro le guerre di liberazione del Medioriente. La flotta sionista dopo aver partecipato all'aggressione al Libano può mettere le insegne della Nato e mantenere il blocco navale poiché diventa parte attiva nel controllo navale imperialista, nel Mediterraneo orientale, delle coste libanesi e siriane, protagonista della "pace" definita dalla risoluzione Onu numero 1701. Mente il regime sionista dovrebbe essere sanzionato anche solo per le ripetute violazioni dello spazio aereo libanese, compresa la recente incursione contro la nave militare tedesca di fronte le coste libanesi "colpevole" di aver fatto decollare un elicottero senza aver prima avvisato Tel Aviv. 2 novembre 2006 |